Galleria delle Dee
Incontrare le Dee/gli Dei attraverso storia, mito, immagini e racconti



OSHUN
La messaggera di Olordumare

Testo e ricerca di Manuela Caregnato per https://www.ilcerchiodellaluna.it

Oshun di Kris Waldherr. Per altre immagini vai alla pagina Immagini di Oshun

Oshun, chiamata anche Caridad, Oxum, Ochùn, Oxum o Osun, è parte della mitologia Yoruba e della Santeria* ed è un’Orisha**. E’ la Santa patrona di Cuba e viene anche chiamata con il nome di “Vergine della carità del Cobra”.
Sebbene sia la più giovane tra le Orisha femminili, ha meritato il titolo di Iyalode o Grande Regina del cielo, ed è così che viene rappresentata nella mente dei cubani, che hanno nei suoi confronti una profonda devozione.

La più bella tra le belle, Oshun è Dea d’amore e di femminilità e nell’iconografia più autentica viene rappresentata come una splendida giovane mulatta, sempre allegra e sorridente, amante della danza, e delle feste, ove si reca sempre accompagnata dal suono dei suoi campanelli.
E’ sposa di Chango e amica intima di Eleggua, che la protegge. Simbolizza la maternità, il parto, l’amore materno, la famiglia, la casa e la patria, ma anche la cucina, il sentimento e l’immaginazione, nonché le faccende economiche.
Sebbene sia la più giovane tra tutte, può sostituire qualsiasi Orisha, persino Obbatala. In Nigeria viene adorata perché Le si attribuisce la creazione del feto all’interno dell’utero. Infatti, insieme a Yemayà, presiede l’embrione, mentre Obbatala è lo scultore che dona la forma umana ed il dono della parola.

Le figlie di questa Dea coltivano l’ospitalità, la caritatevolezza, la compassione e la sensibilità. Sono molto materne e comprensive ed hanno una grande memoria, sono fantasiose, romantiche e generose, emotive e suscettibili.

Nata dalla bocca del fiume e del mare, Oshùn è la patrona di tutte le acque, specialmente quelle dolci di fiume, sorgente e cascata, alle cui rive si può incontrarLa e venerarLa. E’ lì che Lei vive e la troviamo spesso in compagnia di Yemaya. Attraverso l’acqua insieme con il miele, di cui altrettanto è patrona, offre le sue cure e le sue guarigioni. Tra i suoi amati compiti vi è quello in special modo quello di assistere le gestanti e le partorienti.

E’ la più allegra, civettuola e scanzonata di tutte, ama scherzare, giocare, truccarsi, profumarsi e guardarsi allo specchio, ed è capace di flirtare con tutti, e si dice che nessuno possa resistere al suo fascino, sia che si tratti di Orisha o di uomini.
Nondimeno ha un lato molto serio, e può essere molto combattiva, specialmente quando lotta per difendere i suoi figli. E’ molto sensuale ma anche molto sensibile e le sue benedizioni rendono la vita degna di essere vissuta.


Il mito
Si dice che fu la prima cuoca che gli Orisha abbiano mai avuto, ma poiché era molto distratta dovette faticare molto per essere presa in seria considerazione. Tra le tante storie che parlano di Lei, una narra che scambiò i suoi lunghi capelli con Yemayà per ottenere dei vestiti che l’avevano colpita per i colori sgargianti. Poi, con i capelli rimasti, si fece meravigliose acconciature.

In un’altra storia si narra che dovette prostituirsi per nutrire i suoi figli, e così le altre orisha glieli portarono via di casa. Allora Lei si ammalò di dolore e vestì lo stesso abito bianco per giorni e giorni, finchè questo divenne giallo. Ma Ajè-Shaluga, un altro Orisha, La vide mentre lavava il suo vestito al fiume e si innamorò perdutamente di Lei. La ricoprì di denaro e di gemme che raccolse dal fondo del fiume in cui viveva. Si sposarono e lei potè riavere i suoi figli.
Si dice soprattutto che con le sue irresistibili arti femminili sedusse Ogùn, inducendolo a uscire dal bosco, ed è così che salvò il mondo.


I suoi volti
Diversi sono i volti, o cammini, ma forse è più giusto dire i passaggi, che riguardano questa Dea, che viene chiamata con più nomi e rappresentata in modi differenti:

Yeyè Morò La più allegra e civetta di tutte, ha una grande sintonia con Eggùn, motivo per cui molti Iucumi la considerano “mungungu” o “regina ngangà”.

Ochùn Kayodè
Come Yeyè Morò passa la vita danzando ed è molto allegra. Xangò la prese in sposa ed era molto rispettata ed amata. I suoi caracoles sono marrone scuro e porta una chiave d’oro che le donò Elegguà, con la quale apre le porte della felicità e i cuori delle genti, e per questo tutti la amano.

Ibu Ikole Nel suo cammino come Ibu Ikole Le si accredita la salvezza del mondo quando fece un’immenso servizio volando fino al cielo transformata in uccello. Ikole infatti significa “messaggera della casa di Olodumare”. Si prende anche molto cura della casa e della pulizia. Indossa una collana d’ambra e corallo.

Ololodi Secondo una versione questa è una Dea vestita da guerriera. E’ molto forte e i suoi nemici non hanno alcuna possibilità di sconfiggerla quando si arrabbia per difendere i suoi figli. Indossa una campana ed un machete. La sua corona è piena di coralli e la sua collana è fatta di perle, corallo, avorio e acquamarina. Secondo un’altra vive nel fondo del fiume, da cui emerge con i suoi pesci, una stella e la mezza luna. E’ molto serena. E’ un po’ sorda e lenta nel rispondere alle invocazioni. Molto casalinga, è una signora di grande rispetto. Si occupa solo di faccende veramente serie. Si usa chiamarla agitando con forza un agogò o una campanella, oppure con una trombetta di platino a forma di corno. Non ama danzare.

Ibu Akuaro E’ la regina senza corona. Vive dove il fiume incontra il mare, pertanto è regina di acque dolci e salate. E’ colei che prepara i filtri d’amore. Si è soliti farLe offerte con miele e molto oro e profumi e una bottiglia di sidro dolce. Prima di recarsi al luogo di culto, si deve ingraziarsi Yemayà, sua madre adottiva che la salvò. Akuara, per molti Lucumì, è uno dei più antichi passaggi di Ochùn, e viene da Dajomi. La sua collana è color giallo chiaro, verde e bianco e contiene corallo. Porta con sé un oggetto di legno di mango che assume diverse figure con cui lei ama danzare.

Ibu Aña E’ la Ochùn dei tamburi. Nel suonarli si è soliti evocare il suo nome (Ana) per tenere il tempo. E’ colei che non sente il tamburo ma va diretta verso lui. E’ molto amata dai suonatori di tamburo de “las reglas cubana”.

Ibu Iñani Vive nella sabbia della riva del fiume. E’ famosa per le sue controversie e possiede un ventaglio bronzeo fatto di campanelline.

Ibu Yumu Tesse maglie e cesti per i pescatori. Vecchia e sorda, è molto severa ed è legata ad Oggùn, di cui abitualmente si considera essere la moglie. E’ la più ricca di tutte, e non ama le feste. E’ colei che fa crescere il ventre anche senza alcuna gravidanza. Porta ai suoi figli la prosperità commerciale in qualsiasi lavoro essi intraprendano.

Ibu Oddonki Sta presso il fiume quando questo va in piena e si riempie di fango. Ha una cesta e una spada.

Ibu Oddoi Sta nel letto del fiume in secca. La sua corona contiene un girasole pendente.

Oggale Lei è anziana e presiede le massaie. La sua corona ha una chiave pendente.

Okuanda E’ colei che fu gettata nel fiume morta, colei che liberò Shangò. La sua corona finisce con una croce pendente.

Addesa La simbolizza la corona ed il pavone.

Ayede E’ colei che più sembra una regina. La sua corona è rivestiva di tessuto giallo e di piume di pappagallo e usignolo. E’ elegante, una gran signora, che ama la musica e le feste ma è anche giudiziosa e fedele moglie di Xangò. Terribilmete gelosa, i suoi occhi sprizzano odio quando un’altra Orisha cerca di conquistarlo.

Okuose Oddo E’ Colei che emerse morta dal fiume. Vive dentro una fontana e ha cinque bottiglie contenenti acque di diversi fiumi.

Bumi E’ Colei che si reca al fiume per prendere l’acqua. Ha una collana d’ambra e una gerla per l’acqua.

Ede Rappresentata da un gambero, è una buona camminatrice. La sua corona contiene 101 pezzi di bronzo e 101 braccialetti.

Latu Elegba Mangia un’anguria e vive al centro del fiume. Non ha corona.

Eleke Oni E’ Oshun la guerriera. Vive vicino all’albero del Paradiso e indossa una collana fatta di semi. Non ha corona, ma quattro collane. E’ molto forte.

Itu Mu Veste come un uomo, è un’amazzone. E’ sempre con Inle e Osajano.

Tinibu Vive con Orun. Esce di notte e ama andare in barca. E’ la sorella di Miwa ed è adorata ma non è incarnata e non ha un corpo umano.

Aja Jura E’ una guerriera e non ha corona ma un’elmetto.

Aremu Condeamo
Veste in bianco ed è molto misteriosa. La sua collana è di ambra e corallo.

Sekesè E’ molto seria. Taluni popoli africani, come i Takùa e gli Ihebu usano porgere il proprio figlio tra le Sue braccia. E’ moglie fedele di Xangò e le si attribuisce questo figlio, il Xangò Ibeji.

Fumikè E’ legata a Obatalà, che le concesse il dono di dare la vita e la nascita di nuove persone sulla terra. Lei dona figli alle donne sterili e ama molto i bambini. Quando una donna non può rimanere incinta, Le si fa un sacchetto di erbe del monte di Ochùn, poi lo si imbeve nel miele; Una volta che la donna rimane incinta, per non perderlo si lega un cordone giallo al ventre perché la pancia continui a crescere e la creatura non si disperda.

Funkè E’ saggia ed ha grandi conoscenze sulla magia. Viene dalla terra Takùa. Sposa di Xangò, apprese i segreti della magia e divinazione. Suo padrino è Orulà.

Niwè Vive nei giunchi del fiume. E’ molto associata con Nanà Burukù ed entrambe costruiscono ceste per i pescatori. Viene rappresentata in un’immagine molto scura.
La si saluta con un Yalodde.


Iconografia e attributi

Il suo colore è il giallo però le si attribuiscono anche i coralli i verdi. Il suo giorno è il sabato e i suoi numeri il 5, 10, 15 e 25.
Il ricettacolo è una zuppiera multicolore, con predominanza del giallo, piena di acqua di fiume con cinque otaes, che devono essere raccolte all’alba dal fondo di un fiume e se guardan en tinajas de barro.
Suoi attributi sono il legno di sandalo e la piuma di pavone reale, il ventaglio, i pesciolini, i gamberi, le conchiglie, le bottigliette, gli specchi, i gioielli, i coralli marini, e tutti gli oggetti per la bellezza femminile.
I suoi simboli sono cinque manillas, cinque odané, una mezza luna, due remi, una stella, un sole e da una a cinque campanelle. A seconda del diverso cammino, i suoi simboli possono variare. Ochún Kolé ad esempio oltre a tutto quanto detto, ha anche cinque acque, cinque spole di filo, un machete, un mortaio e una corona con ventun pezzi.
Indossa pietre gialle e ambra. Ochún Olodí, Ibú e Ochún Gumíi le indossano rosse, verde smeraldo o giallo. Ochún Ikole porta oro e ambra. Sia Ochùn che Yemayà indossano coralli.
E’ vestita con una gonna gialla ed una cintura a fascia, che sopra al ventre ha un oggetto a forma di rombo. Al bordo del vestito ha un festone di puntas con cascabelitos colgantes.
I suoi animali sono i galli, le colombe, gli iguana, jicotea, patos, chivos castrados, venados (quando era amante di Ochosi), le galline, codornices (nel cammino di Ochún Ibú Akuara), i pavoni reali, i canarini e caimani.
I cibi a Lei cari sono dolcetti di gofio con miele, mele e caramello. Arance dolci di Cina, la scarola, acelga, chayote, tamal, riso giallo e farina di mais. Ekó, ekrú y olelé con azafrán. Dolci al cocco e tutti gli altri tipi di dolci. Ochinchin è il cibo liturgico che le si offre al fiume prima dell’iniziazione di un Iyawò. Tutti i pesci e i frutti di mare, e in particolare i gamberetti, Le vengono posti come dono. Il cibo si insaporisce e guarnisce con mandorle, berro, canistel, flor de agua, espinaca, perejil, boniato e calabaza.
I suoi fiori sono il girasole, il fior di guacamole e il bottone d’oro.
I suoi profuni sono il beriberi e il sándalo.
I suoi balli sono tutti, purchè sensuali e belli. Quando si alza, ride come Yemayà ed agita le braccia per far suonare i suoi braccialetti d’oro. Le sue mani scorrono lungo il suo corpo come i torrenti e i ruscelli scorrono lungo le colline. Generalmente danza con voluttuosità e tiene le mani tese in avanti, come se implorasse, mentre fa suggestive contorsioni col bacino ed i fianchi. Vuole, esige miele Pide, símbolo della dolcezza e dell’essenza amorosa della vita.
Protegge le parti del corpo come il basso ventre e le parti genitali, il sangue, il mestruo ed ogni tipo di emorraggia.


Invocare Ochun
Ecco una preghiera a lei dedicata:

Hail Ochun!
Alafia Ochun!

Olofi è con Te,
Regina di Bellezza e Amore, che così abbondantemente provvedi alle nostre necessità!
Ochun, la più amata e tenera!
Ochun, la madre più compassionevole!
Ochun, maferefun (grazie!)
per tutte le benedizioni
che fai piovere su di noi!
Yeye Cari
Mama Kena
Miracolosa fontana d'Amore
Ti amo per sempre!!!


Rito per Oshùn
Sarebbe bello poter celebrare il rito nei pressi della riva di un fiume, in un luogo pianeggiate al riparo da sguardi indiscreti. Altrimenti a casa, prevedendo di poter eventualmente recarsi ad un fiume.
Preparare su un tavolo o un piano un altare per Oshun, che comprenda una noce di cocco al suo centro, del miele e dei doni floreali, a seconda della stagione.
Da sole o con delle amiche, preparare anche noi stesse all'evento abbigliandoci con abiti particolarmente seducenti e campanelli ai polsi.
Dopo aver dedicato qualche minuto a connetterci con noi stesse, dare inizio ad uno spazio e un tempo sacri aprendo un cerchio o facendolo con le modalità con cui siamo solite farlo ed invocare Oshun con parole proprie o con la preghiera sopra citata.
Accompagnate da una musica ritmata e gioiosa, fare una danza libera in gruppo se si è in un cerchio, oppure da sole.
Danzare a lungo, ridere, ruotare su sè stesse e sentire la gioia della musica ....
Quindi fermarsi un minuto in silenzio, assaporando l'energia della Dea e interiorizzandola.
Se possibile, a questo punto, recarsi alla riva di un fiume, rompere il cocco contro una pietra, berne il latte lasciandone un poco dentro, aggiungere del miele da spalmare sulle pareti della noce di cocco, e porgere alle acque il cocco, ed eventuali fiori, in dono a Oshùn.
Tornare eventualmente a casa, chiudere lo spazio sacro, ringraziare e benedire.



* Per informazioni generali sulla Santeria potete guardare:
https://www.siporcuba.it/lasanteria.htm

** Gli Orisha sono gli spiriti guardiani. Gli Yoruba Lucumi credono in un Potere Superiore, che chiamano Olodumare. Pensano che ogni persona abbia uno Spirito Guardiano, un Orisha. Gli Orisha sono aspetti dell’EssereSupremo che si manifestano come forze di natura. Quando gli schiavi Yoruba furono portati nel nuovo mondo, essi portarono con sé le proprie credenze, e questo sistema di credenze è conosciuto con il nome di Lucumi tanto a Cuba quanto a porto Rico, sebbene ci si riferisca ad esso anche definendolo “Santeria”. In Brasile invece queste credenze passano sotto il nome di Candomble, mentre a Trinidad si chiamano Shango Battista.

Testo e ricerca di Manuela Caregnato per https://www.ilcerchiodellaluna.it
© 2005
Inserito nel sito www.ilcerchiodellaluna.it l' 11 novembre 2005


Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Ochun
https://www.alocubano.com









menù dee  


 Il Cerchio della Luna è anche su Facebook: vieni a trovarci!




Dee e Dei, in ordine alfabetico:

Aditi,
Afrodite
,
Al-Lat,
Al-Uzza,
Amazzoni,
Anahita,
Anna Perenna
,
Anat,
Anu/Ana
Arianrhod,
Arianna,

Artemide
,
Atena
,

Arpie,

Banshee,
Benzai-ten,
Bellona,
Blodeu wedd,
Baubo
,
Bastet
 
Babd
Brigid
,

Cailleach
Cerere,
Chere
,
Cibele
,
Coventina

Dakini
,
Demetra,
Durga

Ebe,
Ecate,
Eisante lechi,
Eostre,
Eresh kigal, Erinni,
Estia

Flora,
Freya,
Frigg,

Gaia,
Ganga

Genden wita,
Gorgoni,


Hathor,
Holle,

Inanna,
Iside,
Ishtar,

Kali,
Kore,
Kwan-Yin, Laima,
Lakshmi,
Lilith,

Macha,
Mafdet ,
Mama pacha,
Mari
Maria,
Maria Maddalena
,
Menat,
Medusa,
Morrigan
,

Ninfe,
Nut,

Oestara,
Oya,
Oshun
,

Pacha mama,
Pele,
Persefone

Reitia,
Radha,
Rangda,

Saraswati,
Sekhmet,
Shakti,
Sophia,
Selene

Sequana

Themis

Ushas,

Valkirie,
Vesta,

Xochi quetzal,

Yemaya,

Zemyna,
Zwya

Ade
Apollo
Ares
Attis

Crono

Dioniso


Ermes

Giove

Lugh
Lupercus

Marte
Mercurio

Nettuno

Pan
Plutone
Poseidone

Saturno
Urano

Zeus






Vuoi essere periodicamente informato delle novità
sul sito del Cerchio della Luna e delle nostre iniziative?
Iscriviti alla mailing list, e riceverai mensilmente
il nostro calendario lunare in omaggio.


Clikkando sulla luna, puoi tornare alla   




Questa pagina del sito del Cerchio della luna è in regime di Copyleft: la riproduzione dei materiali presenti in questo sito è libera ed incoraggiata purché citando la fonte per esteso [nome del sito , dell'autore - e del traduttore - dell'articolo citato)