CAILLEACH
Ricerca di Claudia Falcone
E' nel gelido vento scozzese, nella maestosità delle Highlands e nei laghi
fatati incupiti da scure nuvole che minacciano tempesta che si avverte
la presenza della Cailleach. L'aria fredda ti sferza il volto e la pioggia
scende copiosa sulle colline, sui fiumi, su di te. Lei è lì, ti osserva,
ti chiama, ti sorride nonostante il suo volto sia velato dal mistero e
segnato da una saggezza eterna che forse tu temi.
La parola "Cailleach"
ha diversi significati: "velata", "donna anziana", "megera", "vecchia".
Questa dea si discosta dagli altri dei celtici che conosciamo, lei è molto
più antica, non partecipa alle loro saghe ma scopriamo tutta la sua potenza
nelle antiche leggende che ci raccontano delle sue interazioni con la
terra, gli uomini, gli animali.
Questa antichissima Dea Anziana che controlla
le forze della natura e plasma la terra con il suo potere ha forse origini
lontane dalle Isole Britanniche.
Lo storico greco Erodoto nel V° secolo
A.C. ci parla di una tribù celtica in Spagna che chiama "Kallaikoi".
L'autore
romano Plinio parla del popolo dei Callaeci, tribù da cui deriva il nome
Gallaecia (Galizia) e Portus Cale (Portogallo).
Il nome Callaeci viene
fatto risalire ad "adoratori della Cailleach".
Ci sono legami molto forti
anche con la Dea-Gigante "Sansuna" di Malta che secondo la leggenda costruì
un tempio megalitico sull'isola di Gozo trasportando sulla propria testae
nelle sue mani le enormi pietre che lo compongono. Il dolmen da lei costruito
ha una lunga tradizione come pietra sacra alle partorienti.
Secondo altre
leggende invece la Cailleach giunse in Scozia dalla Norvegia. Durante
il suo viaggio la gigantessa trasportava delle enormi pietre all'interno
del suo grembiule. I legacci del grembiule si ruppero e le rocce precipitarono
sulla Scozia creando montagne, colline, laghi e fiumi. Il culto di questa
dea si perde nella notte dei tempi, era considerata antica già quando
i celti giunsero nelle terre in cui lei regnava.
Non si sa se era già
una Dea Anziana o se venne trasformata in Vecchia Saggia dalle nuove popolazioni
per indicare la sua antichità.
L' Irlanda e la Scozia sono costellate
da luoghi che ne riprendono il nome o che ricordano vicende che la vedevano
protagonista. Sembra quasi che la Cailleach sia onnipresente in quelle
terre, che permei tutto il territorio, che ne sia la vera incarnazione.
Numerose sono le leggende che ci parlano di questa Dea e analizzandole
possiamo evidenziare delle caratteristiche ricorrenti:
- La Cailleach dà forma alla terra sia in modo volontario che involontario
(il suo grembiule carico di pietre ritorna in moltissime leggende celtiche)
creando laghi, colline, isole e costruzioni megalitiche.
- Una costante associazione con l'acqua attraverso pozzi, laghi e fiumi
di cui è spesso guardiana.
- L'associazione con la stagione invernale.
- La sua mole gigantesca.
- La sua antichissima età, essendo fatta risalire a uno dei primi esseri
presenti sulla terra.
- La sua funzione di guardiana di particolari animali come il cervo e
l'airone.
- La sua capacità di trasformarsi ed assumere diverse forme
come quella di fanciulla, airone e pietra.
Come molti altri dei ed esseri soprannaturali della tradizione celtica,
anche la Cailleach è strettamente legata all'acqua sia come creatrice
di laghi e fiumi sia come guardiana di pozzi e corsi d'acqua. Si credeva
infatti che avesse il compito di mettere e togliere un'enorme pietra a
mo' di coperchio su pozzi e laghi in modo da sbloccare e bloccare la discesa
di acqua nelle valli e nei villaggi.
Secondo una leggenda scozzese, una
sera la Dea, stanca per aver fatto
pascolare le sue mucche magiche per
le valli tutto il giorno, si addormentò
esausta e si dimenticò di chiudere
il pozzo di cui era guardiana.
L'acqua sgorgò potente e fece affogare
gli abitanti del villaggio e tutto il bestiame fino a fermarsi in una
cavità nella terra, formando così il lago LochAwe.
La Dea, distrutta dal
rimorso e dal dispiacere per il suo errore fatale, si trasformò
in pietra
in segno di lutto.
Nelle tante leggende sulla Cailleach ritroviamo spesso
la sua identificazione con pietre e massi considerati una sua vera incarnazione.
Si diceva che queste giganti pietre potessero parlare, muoversi e influenzare
il tempo per cui venivano riverite e accudite con grande cura e rispetto.
Esiste una bellissima storia che ha origine in Scozia, a Glen Lyon. Lì
si trova "TighnaCailliche", la casa della Cailleach, una piccola casetta
o tempietto coperto di paglia e giunchi. Al suo interno vi sono tre grandi
pietre lisce, rozzamente modellate a ricordare delle figure umane. La
più grande è chiamata Cailleach , mentre l'altra più grande è conosciuta
come Bodach (Vecchio Uomo), e la terza pietra più piccola è la Nighean
('Figlia').
La leggenda racconta che un giorno di neve e tempesta, una coppia di
persone dalle proporzioni enormi si presentò nella valle. Cercavano un
riparo dalla tempesta e la gente del villaggio fu subito disponibile ad
aiutarli. La coppia si trovò così bene che decise di stabilirsi nel villaggio.
Gli abitanti della valle gli costruì una casa e nel corso degli anni la
donna-gigante ebbe una bambina. Durante quegli anni il tempo fu sempre
clemente con gli abitanti del villaggio, i raccolti erano abbondanti e
il bestiame prosperava.
Un giorno la famiglia di giganti decise che era
il momento di andare via ma promise ai buoni vicini che avrebbero sempre
avuto inverni miti ed estati calde se nella valle avessero sempre mantenuto
vivo il loro ricordo. Ci sarebbero sempre state pace ed abbondanza se
le persone del villaggio si fossero sempre occupate di tenere in ordine
il piccolo tempietto e se avessero portato fuori all'aperto le tre pietre
in estate a Bealltainn e le avessero riportate al caldo nella casetta
a Samhainn.
Questa storia si ricollega ad altre credenze legate al ciclo
delle stagioni.
Secondo alcune tradizioni la Cailleach regnava da Samhain
a Beltane per poi trasformarsi in roccia nella stagione estiva e riacquistare
forma umana con l'arrivo della stagione fredda.
Secondo altre la Cailleach
teneva prigioniera la giovane Dea Bride (che incarna lo spirito della
primavera e della giovinezza) nei mesi invernali in cui lei regnava sovrana
finchè la giovane Dea non veniva salvata da un eroe che la liberava e
permetteva alla primavera di sbocciare. Secondo altre leggende ancora
la Cailleach stessa si trasformerebbe in Bride a Imbolc o a Beltane bevendo
da un pozzo magico che dona la giovinezza.
Queste leggende ci raccontano
l'eterno alternarsi delle stagioni in questa danza-lotta tra l'anziana
Dea dell'Inverno e la giovane Dea dell'Estate. La trasformazione della
Cailleach in giovane fanciulla la ricollega,in alcune leggende, alla Dama
Ripugnante presente nei racconti arturiani.
La Dea simboleggia la Sovranità
che l'eroe saggio e meritevole deve saper guadagnare vedendo al di là
dell'aspetto esteriore e rispettando la donna in quanto incarnazione della
Terra stessa. Anche la Dama Ripugnante è legata all'inverno e in particolare
al Solstizio.
La Cailleach è una dea che ha un grande potere sui cambiamenti climatici
e sugli elementi, in particolare sulle forze atmosferiche legate all'acqua
e all'inverno come la pioggia, la neve, i fulmini e i tuoni.
Per alcuni
aspetti ci ricorda la dea germanica e dell'arco alpinoPerchta/Berchta/Holle/Holda
per il suo aspetto che cambia da anziana a fanciulla e il suo legame con
le streghe, la tessitura, l'inverno e l'acqua.
Si diceva che il clima
riflettesse l'umore e le attività della Cailleach.
Ad esempio se nell'acqua
si vedeva della schiuma o delle piccole onde significava che la Dea stava
facendo il bucato mentre se si sentiva un suono simile a un tuono, era
la Cailleach che starnutiva.
In modo analogo se nevicava significava che
la Holle stava scuotendo il suo cuscino di piume, se c'era nebbia essa
era il fumo proveniente dal suo camino.
La Cailleach non sempre viene descritta come una gigantessa, altre volte
appare come una vecchia strega molto saggia e dalle risposte sagaci che
sa sorprendere (anche con uno spiccato senso dell'umorismo) chi non la
rispetta e sa proteggere chi cerca il suo aiuto con reverenza.
In quanto
strega la dea è una vera maestra di incantesimi, soprattutto legati ai
cambiamenti climatici.
In alcune leggende è dotata di una bacchetta magica
che è in grado di ricoprire tutto di neve e ghiaccio, in altre è in grado
di scatenare tempeste usando la tecnica magica dei nodi e delle corde.
Nelle leggende celtiche compaiono a volte le Cailleachan, streghe delle
tempeste in grado di controllare gli elementi naturali e causare tempeste
inaspettate soprattutto in primavera.
La Cailleach è anche Signora degli Animali e in particolare è collegata
ad alcuni di essi:
- Si diceva che durante la stagione invernale la dea
si spostasse cavalcando un enorme lupo.
- La dea è legata agli uccelli
e in particolare agli aironi, di cui prende spesso le sembianze. L'airone
è anche collegato al dio del mare Manannan che in alcune leggende è considerato
il marito della Cailleach.
- In Scozia, secondo le leggende, la Dea era
protettrice dei cervi, animali magici per i celti, li accudiva e li difendeva
dai cacciatori.
A volte dettava delle nette condizioni ai cacciatori indicando
loro quando e come cacciarli se era necessario.
Esistono leggende scozzesi
che parlano di streghe protettrici dei cervi che vivevano nelle foreste.
Esse trattavano con i cacciatori per assicurarsi che cacciassero solo
quando necessario ed elargivano loro benedizioni e amuleti per aiutarli.
Alla fine le prede venivano spartite tra cacciatori e streghe.
Secondo
alcuni studiosi queste streghe sono ciò che resta di un'antichissimatradizione
di sacerdotesse devote alla dea Cailleach.
- In Irlanda l'animale sacro
alla dea è la mucca. La dea stessa si occupava del suo bestiame e mungeva
le sue mucche fatate ricavandone del latte magico che usava per ridare
la vita ai morti. La Dea appare quindi sia come signora della morte che
della vita.
Il periodo per sentire la Cailleach più vicina è ovviamente il periodo
invernale ma possiamo connetterci a lei anche nei periodi di luna calante
quando avvertiamo il bisogno di guardarci dentro, di ritrovare la nostra
forza interiore, di ritirarci in un rifugio accogliente per sentirci al
sicuro e coccolate come in un grembo materno.
Connettersi alla Cailleach
ci porta inevitabilmente a riflettere su argomenti come la morte e la
vecchiaia. Come vorremmo invecchiare?
Che eredità spirituale vorremmo
lasciare ai nostri nipotini?
Cosa ci hanno lasciato i nostri antenati?
Ricordiamo loro e i loro insegnamenti quando veneriamo la Cailleach.
Offriamole
del latte, alimento a lei sacro, e poniamo sul nostro altare delle pietre
o dei sassi che abbiamo raccolto pensando a lei…in riva al mare, in un
bosco, in un posto a noi caro.
Quelle pietre ci ricorderanno l'eternità
della Madre, il potere della Terra, la forza di ferro che serbiamo in
noi e che non dobbiamo mai dimenticare di possedere.
Ricerca di Claudia Falcone per https://www.ilcerchiodellaluna.it © 2012
Inserito nel sito www.ilcerchiodellaluna.it
nel 2013
______________________
Fonti:
-"Visions of the Cailleach - Exploring the Myths, Folklore and Legends
of the pre-eminent Celtic Hag Goddess" di SoritaD'Este e David Rankine
-"Il Vischio e la Quercia" di Riccardo Taraglio -"King Arthur and The
Goddess of the Land" di Caitlin Matthews
-"The Goddess Path" di Patricia Monaghan
______________________
SITI
https://www.tairis.co.uk https://en.wikipedia.org/wiki/Cailleach
______________________
Immagini:
1 -
Michael Hickey
|