URANO: il cielo stellato,
il Dio della libertà e del rinnovamento profondo
di Manuela
Caregnato
IL MITO
In principio vi era il Caos, da cui si originò Gaia,
Madre Terra, come cita Esiodo nella sua Teogonia:
Gaia dall’ampio seno, solida ed eterna sede di tutte
le divinità che abitano lassù, sul monte Olimpo...
Finchè un giorno, sentendosi sola, Gaia
partorì il dio cielo Urano, che divenne suo compagno e amante.
…essa partorì come suo
simile il cielo stellato, Urano, affinchè questi l’abbracciasse
interamente e fosse solida ed eterna sede degli dei beati
Gaia dunque era la Terra mentre Urano era il
cielo stellato e lo spazio infinito, Cielo e Terra che si completano l’un
l’altro.
Ogni notte Urano si distendeva su Gaia e la fecondava gettando su di essa
fertili gocce di pioggia. Fu così che ebbero origine le prime stirpi
divine.
Primi nacquero i dodici Titani, che si ritengono la progenie della razza
umana, poi i Ciclopi e gli Ecatonchiri, creature mostruose dalle molte
teste e braccia (1). Ma Urano era deluso dai suoi figli, che non coincidevano con il suo ideale.
Inoltre, timoroso di essere spodestato dalla loro forza, li rigettava,
man mano che nascevano nelle viscere di Gaia.
Gaia soffriva per questo continuo rifiuto dei suoi figli da parte del
padre e così decise di vendicarsi costruendo un falcetto e implorando
che uno dei suoi figli castrasse il padre mettendo fine a questa storia.
“Figli miei, vostro padre è un violento; se mi ascolterete,
riuscirete a vendicare ilo suo malvagio oltraggio: è stato lui
per primo a usare la violenza”.
Fu il più giovane, Crono, che si assunse la responsabilità
di questa azione.
Fu così che una notte, quando Urano discese come al solito su Gaia,
mentre era sul punto di unirsi a lei, Crono lo evirò, gettando il membro del padre nel mare. Parte del sangue fuoriuscito dalla ferita cadde a terra dando nascita
alla Furie, i cui nomi significano ira invidiosa, vendetta, e l’incessante.
Dal fallo gettato nel mare si formò una spuma che diede origine
ad Afrodite, Dea dell’amore.
Da qui ha inizio tutta la storia della mitologia greca, ma di Urano dopo
la sua evirazione, non si trova più traccia nel mito.
Evirazione di Urano (Vasari)
Aspetti psicologici del
mito
Urano, come traspare dal mito, è il cielo stellato, un dio aereo
che governa la vastità dello spazio infinito.
Il suo regno è l’elemento aria,
il mondo delle idee, della fantasia, degli ideali che si trovano sul piano
della mente, qualcosa che ha ben poco a che fare con la materialità
e la concretezza terrena.
E così padre Cielo ogni notte si distendeva su madre Terra, fecondandola,
ma dal loro amore nascevano creature che lui trovava rozze, brutte e deformi,
per quanto estremamente potenti, e così le ricacciava nel ventre
di Gaia.
Gli ideali sono sempre perfetti, per ciò si parla di utopie, ma
l’atto stesso della creazione li contamina con la pesantezza ed
imperfezione della materia, e così Urano rifiutava i suoi figli
perché li trovava deludenti rispetto alle sue aspettative.
Questo perchè Urano rappresenta prima di tutto la perfezione dell’ideale,
il piano mentale che si contrappone al piano materiale.
Rudhyar lo definisce infatti “l’impalcatura della mente divina”,
ovvero quel pensiero, o idea, che precede la creazione stessa, nonché
il tramite tra la mente personale e la mente superiore o divina.
Urano rappresenta tutto ciò che è
nuovo, nel senso che prima non esisteva: infatti è il primo figlio,
che diventa anche il primo marito, primo amante e primo dio nella mitologia
greca.
Su un piano storico la sua nascita è riconducibile all’avvento
del patriarcato che piano piano finì per soppiantare il matriarcato
(prima c’era Gaia, che lo generò perché si sentiva
incompleta).
Sul piano psicologico il fatto che Urano sia il primo dio, il progenitore
di tutti coloro che seguirono (padre di Crono-Saturno,
nonno di Zeus-Giove), ci fa pensare
all’assenza di un passato e quindi di un modello precedente; Urano
è veramente il nuovo che irrompe all’improvviso, come un’intuizione,
o un’invenzione, che non ha radici, e non rientra in alcun schema
o ruolo pre-esistente, perché si tratta di un’energia totalmente
rivolta al futuro, al rinnovamento. E' l’energia del cambiamento,
che stravolge tutto ciò che prima esisteva.
Per questo Urano è il dio della libertà assoluta e del rinnovamento
profondo.
Dal suo sangue caduto sulla terra nascono le Furie, e questo ci parla
della rabbia che nasce quando “castriamo” il potenziale di
rinnovamento che Urano ci propone.
Al contempo dal suo membro gettato nel mare nasce Afrodite,
una Dea di armonia, di amore, di creatività… perché
la via d’uscita non è la lotta, ma l’armonia, la possibilità
di comunicare ciò che è nuovo, con tatto e diplomazia, come
vuole la sede di Venere, Bilancia.
Il pianeta
Anche sotto il profilo astronomico, Urano è un pianeta che come
vedremo è strettamente connesso al concetto di “nuovo”.
Fu scoperto il 13 marzo 1781 da William Herschel (un musicista!), e la
sua scoperta giunse del tutto inaspettata in quanto i pianeti fino ad
allora conosciuti (fino a Saturno) erano visibili ad occhio nudo, e per
molti millenni nessuno sospettò che ne esistessero altri.
Dunque Urano fu il primo ad essere scoperto tramite telescopio, e da quel
momento in poi nessuno ebbe più certezze circa il numero reale
di pianeti del nostro sistema solare.
Esso è il settimo pianeta del sistema solare in ordine di distanza
dal Sole, il terzo per diametro e il quarto per massa. Gli astronomi lo
definiscono, insieme a Nettuno, un pianeta della categoria dei “giganti
ghiacciati”, per l’abbondante presenza di ghiacci (acqua,
ammoniaca e metano) e rocce che lo costituiscono, e anche questo induce
a un collegamento con gli elementi psicologici che caratterizzano il pianeta
in astrologia: una natura fredda, distaccata dalle passioni e dalle emozioni,
come è la razionalità pura e la tutta la sfera del mentale.
Un’altra caratteristica che lo rende “insolito” è
l’orientamento del suo asse di rotazione: Urano ruota nel verso
opposto rispetto a quello di tutti gli altri pianeti del sistema solare
(eccetto Venere), come un vero “bastian contrario” cosmico,
e il suo asse di rotazione, al contrario degli altri, non è perpendicolare
( o quasi) al sole, ma quasi parallelo, ovvero nella sua rotazione mantiene
uno dei suoi poli praticamente inclinato verso il Sole, e questo fa di
lui un corpo celeste “strano”, proprio come l’energia
che manifesta sulla terra!
La sua orbita è di 84 anni, in quanto questo è il tempo
che impiega per girare intorno al sole, con un ciclo di 7 anni per ogni
segno zodiacale. Vedremo in seguito quanto il suo ciclo ed in particolare
il numero 7 sia strettamente connesso al concetto di rinnovamento, cambiamento
e auto-individuazione.
Anche sul piano storico, poiché nulla accade a caso ed il microcosmo
è solo un riflesso del macrocosmo,
l’avvento di Urano, la scoperta, si colloca in una fase storica
che “sincronicamente” è anch’essa foriera di
importanti cambiamenti che segnano una rottura con il passato. La sua
scoperta infatti coincide e si pone a cavallo tra due grandi rivoluzioni,
la rivoluzione americana e la rivoluzione francese, due momenti di grandissimo
rinnovamento sociale, politico ed economico nella storia dell’umanità.
Simbolismi di Urano
Urano è il principio di innovazione e differenziazione, e in quanto
tale si presenta come una forza dinamica che, a seconda di quali pianeti
“tocca”, può dare genio creativo, intuitivo potente
(mercurio), originalità nei gusti (venere) o capacità di
cogliere le occasioni al volo (ancora mercurio, o marte o sole).
Individualismo, originalita’, cambiamento imprevisto, progresso
sono alcuni dei suoi simboli.
Questo è il pianeta che rappresenta il futuro, la tecnologia moderna,
le invenzioni, l’ispirazione, l’imprevisto, il progresso,
l’elettricita’. Anatomicamente, trattandosi di un pianeta
d’aria, presiede il sistema nervoso.
A livello individuale rappresenta ciò che è fuori dall’ordinario,
il cambiamento che irrompe nella propria vita sotto forma di eventi o
persone particolari.
A livello collettivo esso viene definito lo spirito dei tempi, e trattandosi
di un pianeta generazionale concorre con gli altri pianeti lenti a determinare
la differenza tra una generazione ed un’altra.
La sua prima sede è l’Acquario,
il segno della fratellanza universale, della nuova Era, del risveglio
della coscienza di appartenere ad un'unica grande famiglia: quella umana.
Urano sempre ci spinge a riconoscere ciò che ci unisce, andando
al di là di ciò che ci separa.
Il primo pianeta del collettivo
Come abbiamo visto, Urano fu il primo tra i cosiddetti “pianeti
moderni” ad essere scoperto.
Saturno (ultimo tra i pianeti antichi)
costituisce una linea di confine, o di demarcazione tra quelli che vengono
definiti i pianeti personali, che ruotano intorno al sole e sono al servizio
dell ‘IO, e quelli che si definiscono i pianeti trans-personali
(detti anche trans-saturniani), che si riferiscono ad un piano più
ampio, alla Totalità ci cui siamo parte.
Da Urano in poi l’energia dei pianeti è più sottile,
più spirituale, ed il suo campo d’azione è il collettivo,
che naturalmente si esprime attraverso l’individuo stesso.
Il suo simbolo stesso sembra un’antenna parabolica che punta verso
il cielo, sintonizzata su ciò che ancora non c’è,
nell’intento di catturare il nuovo da quel grande contenitore che
Jung definiva l’incoscio collettivo, per portarlo sulla Terra.
Si direbbe che Urano (insieme a Nettuno)
rappresenti quello che Assagioli definiva l’inconscio superiore
(in contrapposizione all’inconscio inferiore), ovvero quel contenitore
delle infinite potenzialità psichiche e spirituali di una coscienza
aperta a trascendere le limitazione dell’Io.
In chiave esoterica possiamo dire che Urano, insieme agli altri pianeti
trans-saturniani (Nettuno e Plutone)
agiscono un po’ come " richiami dell' Anima", nel senso
che comunicano al nostro pianeta, attraverso gli individui, il grande
progetto divino.
Urano spinge al superamento dei nostri limiti personali e nel fare questo
ci stimola ad andare oltre il piano puramente personale, per aprirci alle
grandi possibilità del collettivo, o addirittura universale.
In effetti la sua energia trova sbocco solo se prendiamo in considerazione
una realtà più vasta della nostra, per questo è il
pianeta che governa l’Acquario e il Capricorno, due segni che si
trovano nell’ultimo quadrante dello zodiaco, quello in cui siamo
chiamati ad assumerci delle responsabilità anche nei confronti
degli altri, per restituire qualcosa del nostro patrimonio personale anche
al collettivo. Il fatto che Urano si trovi in Acquario e in Capricorno,
e che condividano gli stessi governatori (Urano e Saturno) ma in ordine
invertito, ci fa capire senza ombra di dubbio che la libertà ha
un prezzo: l’autoindividuazione e la capacità di stare in
piedi sulle proprie gambe. Diversamente è follia.
L’autoindividuazione
Tutta l’astrologia in chiave psicologica
riconosce in Urano il grande principio di auto-individuazione.
Ciò dipende dal fatto che questo pianeta, attraverso i suoi passaggi
(transiti) o in base alla posizione in cui si colloca nel tema
natale individuale, spinge l’individuo a diventare sé
stesso, a liberarsi dai condizionamenti del passato (della famiglia, del
nucleo sociale, del retaggio culturale) per andare verso la propria profonda
natura.
Non c’è dubbio che una forte presenza di Urano nel tema,
sia che tocchi i luminari o i pianeti personali, indica sempre una forte
spinta alla ricerca del significato profondo della parola “libertà”.
Urano spinge a ribellarsi e a cambiare, ci stimola a pensare con la nostra
testa e a rifiutare le imposizioni, ci spinge a disobbedire alle regole
che ci imprigionano e a dismettere gli abiti che ci sono stati cuciti
addosso dagli altri. Naturalmente Urano può svolgere bene il suo
lavoro solo se dentro di noi ci sono solide basi , ovvero se abbiamo incorporato
i principi di Saturno, cioè il fatto che il vivere sociale prevede
delle regole, una serie di diritti ed altrettanti doveri che creano un
equilibrio tra le parti.
Quando non c’è questa accettazione di fondo, allora Urano
è costretto a ripiegare su una forma di ribellione sterile, una
stravaganza che è solo ostentazione, un’anarchia che è
solo rifiuto di impegnarsi o gusto per la polemica fine a sé stessa.
Invece il vero stimolo di Urano è all’insegna dell'apertura,
prima di tutto mentale, al lasciare aperta la possibilità di camminare
su strade mai percorse prima, a non subire le regole acriticamente ma
a dare un vero senso alla vita, rendendola dinamica, interessata a ciò
che è nuovo e diverso, con la possibilità di rapportarsi
agli altri secondo valori che superano quelli individuali.
Ruperti così lo descrive: "Urano apre le porte all’inconscio
collettivo. E’ la strada a quella che jung ha chiamato individuazione,
ovvero quella metamorfosi che permette alla persona di prendere coscienza
che non è il suo io che governa dall’alto la sua personalità”.
La sua funzione dunque è indispensabile per non rimanere prigionieri
di una vita che può anche soffocarci, infatti il suo scopo è
proprio quello di metterci in contatto con la possibilità di una
realizzazione più elevata.
Esso è stato definito lo spirito dei tempi, ovvero colui
che porta nelle generazioni il vento del rinnovamento..
Poi dipende da noi se subire il cambiamento che lui sempre propone come
una disgrazia o come un’opportunità.
I suoi cicli:
Abbiamo visto come la sua orbita sia di 84 anni, ciò significa
che nella vita di un uomo sempre più spesso accade che Urano possa
compiere l’intero suo giro per ricongiungersi a sé stesso.
Esso cambia segno ogni 7 anni, proponendoci lungo il corso dell’intera
vita la strada del rinnovamento personale e sociale.
Non è a caso che ogni sette anni il corpo umano cambi le sue cellule,
e tutti i suoi capelli, mentre si parla di crisi del settimo anno nelle
relazioni.
Ogni sette anni ci introduce alla possibilità di un rinnovamento
e lo fa spesso in collaborazione con gli altri pianeti.
A 14 anni è sestile a sé stesso e ci confrontiamo con la
pubertà, a 21 anni vi è la prima quadratura e a 28 il primo
trigono crescente ( che coincide con il ritorno di Saturno) e tutti sappiamo
quanto queste due età rappresentino un momento di importante trasformazione
prima di tutto sul piano psicologico, dove l’individuo sente una
spinta “a trovare sé stesso”, eventualmente ribellandosi
alle aspettative della famiglia, se queste non coincidono con il proprio
progetto di vita. A 35 anni vi è il seguente importante passaggio
uraniano, che spesso coincide con qualche traguardo sul piano del lavoro
e dell'autonomia. A 42 anni Urano è opposto a sé stesso
e questa è un’altra età cruciale, spesso caratterizzata
da una crisi la cui intensità dipende solo da quanto siamo in realtà
lontani dalla nostra vera natura, da quanto ci siamo lasciati condizionare
adeguandoci a qualcosa che non sentivamo veramente nostro. Molte persone
decidono di cambiare strada spesso reinventandosi, quando Urano è
opposto a sé stesso.
49 anni è un altro importante momento, il cui esito dipende da
come sono andati i precedenti passaggi. Se questi sono stati affrontati
positivamente, ci può essere qui una fase di ulteriore apertura,
addirittura di successo. Oppure ancora una volta ci può essere
il bisogno di operare una rivoluzione, in tutti i casi ci sarà
un ri-orientamento psicologico. Tra i 56 e i 63 anni, se tutto è
andato bene, ci può essere una terza nascita, sotto il piano della
saggezza e della capacità di trasmettere qualcosa di ciò
che si è imparato anche agli altri. Per qualche fortunato (sempre
di meno!) questo può coincidere con la fine della fase produttiva
nel mondo del lavoro, il pensionamento, e quindi una nuova gestione del
tempo, tutta all’insegna della libertà. A 70, 77 e 84 anni,
quando Urano ritorna sui suoi passi concludendo il suo ciclo (e non a
caso questa è l'età media dell'essere umano), segnano nuove
ed ulteriori possibilità, per coloro che sono così fortunati
da poterle cogliere, o addirittura andare oltre il primo ciclo di urano,
per sentire sempre più all’interno di sé stessi cosa
vuol dire essere liberi davvero e non dover più rispondere a nessuno
e a niente che non collimi precisamente con la nostra volontà più
profonda
La dialettica Urano-Saturno e i nostri tempi
Indubbiamente Saturno rappresenta tutto ciò
contro cui Urano combatte.
Certamente chi è fortemente identificato con Saturno teme molto
la proposta di Urano!
Eppure i due Dei, come già detto, si trovano insieme sia in capricorno
che in acquario e questo significa che sono nati per lavorare insieme,
giacchè non è possibile elevarsi verso l’alto se prima
non si hanno buone basi : un albero può sviluppare buone e rigogliose
fronde solo se ha anche buone e profonde radici, altrimenti rimane un
fuscello esposto alle intemperie.
Diciamo che la lotta tra Urano e Saturno esprime in pieno il conflitto
che c’è sempre tra stabilità e cambiamento, tra ciò
che è vecchio e ciò che è nuovo, tra il passato e
il futuro.
Per chi ama la confortevole routine, la cosiddetta normalità dove
tutto è sotto controllo e nulla cambia mai, i passaggi di Urano
possono essere faticosi, a volte anche distruttivi.
Talvolta stravolgono lo status quo e l’individuo può scegliere
di “aspettare che passi”, per tornare a riprendere la sua
esistenza di prima.
Il problema è che con il passaggio di Urano nulla rimane uguale
a prima e anche la routine non risulterà più così
confortevole, perché ci sarà sempre quella parte rifiutata
che genererà frustrazione, e la sensazione di aver sofferto per
niente, e tutto questo avrà il sapore amaro di una "sconfitta
spirituale".
Urano non chiede di buttare all’aria tutta la propria vita, chiede
solo di cambiare ciò che non serve più, dando a sè
stessi il permesso di uscire dai binari del quotidiano, per abbracciare
una visione più dilatata, superando quindi tutto ciò che
ci limita.
Per altro Urano viene anche definito il liberatore, colui che apre le
porte ai suoi nobili fratelli Nettuno e Plutone, i cui doni in termini
di ricchezza sono ancor più grandi di quelli dello stesso Urano.
Ho citato la dialettica tra questi due pianeti perché è
quando stiamo vivendo in questa fase storica, anche sul piano collettivo.
Per buona parte del 2009 Saturno in vergine si è trovato all’opposizione
di Urano in pesci; questa configurazione è ancora attiva e andiamo
verso una fase ancor più complicata, dove all’opposizione
Urano-Saturno si aggiungerà la quadratura di Plutone.
Tutto questo ci obbliga ad affrontare alcune questioni che sono evidentemente
ancora in sospeso: è giunta finalmente l’ora di effettuare
i cambiamenti che Urano chiede da tempo? Oppure l’umanità
intende rimanere arroccata su Saturno, i vecchi poteri, i vecchi privilegi,
il vecchio modo di far politica, il vecchio sistema sociale, ma anche
la vecchia attitudine ad aspettare sempre che qualcun’altro agisca
al posto nostro, che pensi al posto nostro e decida ciò che va
bene per noi, perché lo dice la televisione.
A noi la scelta.
Urano e l’Acquario ci ricordano che un gruppo si forma di tante
identità ognuna delle quali è chiamata ad assumersi una
sua responsabilità nel cambiamento, a dare un contributo personale
e ad esprimere la sua unicità, tirando fuori finalmente la propria
Luce, perché altrimenti non si tratta di un gruppo ma di un gregge.
La tensione sarà fortissima e probabilmente accadranno cose che
non è possibile evitare, ma l’astrologia, madre di tutte
le scienze, ci insegna che solo gli aspetti disarmonici sono in grado
di produrre i cambiamenti più profondi, quindi benediciamo questa
grande croce cosmica e … prepariamoci a cavalcare il vento caldo
del cambiamento!
Testo di Manuela Caregnato
Inserito nel sito www.ilcerchiodellaluna.it nel Gennaio 2010
Per
entrare in sintonia con le energie di Urano, e della nuova Era,
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la meditazione in Acquario,
tappa del percorso del Sentiero della Luna, che segno dopo segno
ci porta
ad esplorare la totalità dello zodiaco e della nostra natura di
esseri umani.
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di Urano" all'interno del tuo tema
di nascita personale,
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scrivendomi al seguente indirizzo manuela.caregnato@tiscali.it
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Note
(1) I Titani erano sei maschi (Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Crono)
e sei femmine
(Tea, Rea, Temi, Teti, Febe, Mnemosine); i tre Ecatonchiri
o Centimani (Briareo, Gia e Cotto)
erano mostri con cinquanta teste e
cento braccia; i tre Ciclopi (Bronte, Sterope ed Arge)
erano giganti con
un solo occhio in mezzo alla fronte.
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Fonti:
"Astrologia e Mito" - Sicuteri (Astrolabio)
"I cicli del divenire" - A. Ruperti (Astrolabio)
"Gli dei dentro l'uomo" - S. Bolen (Astrolabio)
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Immagini tratte dalla rete
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