Luna di Ottobre 2024
o Luna Rossa, Luna del Sangue, Luna delle Foglie Cadenti, Luna
della Caccia, Luna d’Anima, Luna del Vino, Luna di Corsa, Luna piena
dell’Erba Morente, Luna della Stagione che Cambia.
Luna dell’equilibrio, o luna delle foglie
I meli sono carichi di frutti maturi, gli ultimi stormi di uccelli solcano
il cielo, e le foglie dopo aver concluso il loro compito attendono che
un tiepido e umido vento autunnale le porti via.
La Dea Terra si sta preparando ad affrontare il lungo letargo invernale
e nel fare ciò indossa un nuovo abito, tinto con le sfumature più
calde ed accese del rosso, del giallo e dell'arancio, facendoci dono con
lo spettacolo poetico della sua bellezza in mutamento e con i suoi profumi
intensi e antichi.
Siamo nel mese della Bilancia, segno
di ricerca dell'armonia, governato da Venere.
Armonia che incontriamo prima di tutto nella bellezza della natura autunnale,
e che possiamo cercare di portare a nostra volta intorno e dentro di noi,
lasciandoci ispirare da Afrodite, archetipo della Bilancia.
Risvegliare Afrodite/Venere in
noi significa portare armonia nei rapporti, specialmente per chi sta in
coppia, accorgersi dell'altro da sè, ed anche portare maggior consapevolezza
sui temi etici e sviluppare un maggior senso di giustizia.
Anche l'estetica è un aspetto tipicamente venusiano, e non meno
importante degli altri, poichè la bellezza è una qualità
divina, e la natura stessa lo dimostra.
Il momento è favorevole anche per portare una cura speciale al
proprio aspetto personale e quello della nostra dimora, lasciandosi ispirare
dal proprio buon gusto.
Il tempo della Bilancia è anche un tempo buono per dedicarsi all’arte,
visitare musei o lasciarsi sedurre da qualche oggetto prezioso che con
la sua bellezza arricchirà la nostra esistenza.
L'inizio d’autunno è una fase di transizione, che prelude
alla grande trasformazione che avviene poi in Scorpione, e l'invito è
ad approfittare delle ultime giornate di tiepido sole per fare passeggiate
in natura, magari tra i boschi, dove godere degli intensi profumi e colori
autunnali, accompagnati dallo stropiccio delle foglie sotto i piedi, per
poi far ritorno al calore di casa, dove è possibile ritrovare il
piacere della cose intime.
Dal 23 di Ottobre inizia il tempo dello Scorpione,
che ci introduce alla festa del mistero, Samhain,
la notte più magica di tutto l'anno,
il capodanno celtico.
E’ ora il tempo di addentrarsi nello spazio sacro della nostra interiorità,
per meditare e trasformare, e dare così degnamente inizio ad un
nuovo giro della ruota dell'anno.
La luna di Ottobre è detta anche luna del sangue, con riferimento
alla riapertura della stagione della caccia.
Ci piacerebbe poter dire che quest'antica e barbarica usanza è
solo un brutto ricordo che appartiene al passato, ma la realtà
non lo conferma.
Così, con un enorme peso nel cuore, a noi non resta che inviare
un pensiero d’amore a tutti quei poveri animali che, strappati alla
loro stupenda natura selvaggia, cadranno sotto i colpi di fucili inconsapevoli**.
Per entrare in sintonia profonda con le energie del mese di ottobre,
e con le tinte che ad esse darà il cielo in questo 2013, il Cerchio
della Luna vi propone una serata di meditazione guidata, tappa del percorso
che, di luna in luna, ci metterà in contatto con il cammino dello
zodiaco, che traccia un sentiero di crescita spirituale in ognuno di noi,
in armonia con la spirale evolutiva della vita.
La meditazione guidata è disponibile anche on-line, a fronte di
un piccolo contributo, in modo che anche chi non abita vicino possa seguirla.
Spiriti di Natura: fate del gelo, fate delle piante
Piante: menta romana, timo , angelica, uva ursina, bardana
Colori: blu-verde scuro
Fiori: calendula, cosmos
Profumi: fragola, fiore di melo
Pietre: opale, tormalina, berillio, turchese
Alberi: tasso, cipresso, acacia
Animali: cervo, sciacallo, elefante, ariete, scorpione, airone
Divinità: Ishtar, Astarte,
Demetra, Kore,
Lakshmi, Dio Cornuto, Belili, Hathor
Energia: avanzamento; purificazione interiore. Karma
e reincarnazione; Giustizia ed
equilibrio. Profonda armonia
Le fasi lunari di Ottobre 2024
Luna Nuova, 2 ottobre 2024, alle ore 20:49 in Bilancia
Quarto crescente, 10 ottobre 2024
Luna Piena, 17 ottobre 2024,alle 13:26 in Ariete
Quarto calante, 24 ottobre 2024
La Luna di Ottobre in giardino.
di Mimmo Tringale
la lunazione del fuoco : Esplosione di colori autunnali prima del lungo
sonno biologico.
Il nome assegnato all'ottava lunazione prende origine dal colore delle
foglie di alberi e arbusti che in questo mese si impregnano seppure con
sfumature diverse, di rosso acceso. Con ottobre, si entra nel pieno dell'autunno
e la linfa comincia gradualmente a rallentare il suo flusso all'interno
delle piante, prima di entrare definitivamente nel lungo sonno biologico
che abbraccerà l'intero regno vegetale per tutto l'inverno. In
particolare, l'ultima parte del mese, quando noci, corbezzoli, pruni e
sorbi si apprestano a raggiungere il culmine del loro splendore, è
quella più propizia per la raccolta dei frutti autunnali. Sempre
in questo ultimi scorcio del mese si possono effettuare nell'orto e in
giardino le ultime lavorazioni del terreno e compiere le ultime abbondanti
raccolte.
Semine e piantagioni (luna crescente)
In semenzaio: agerato, calendula, Alyssum maritimum, calceolaria, Centaurea
cyanus, calendula, ciclamini, Cineraria ibrida, Dianthus barbatus, gerbera,
Malcomia maritima, myosotis, pratoline, piselli odorosi, primule, reseda,
Viola cornuta, Viola tricolor.
A dimora all'aperto le biennali da fiore (Althea rosea, bocche di leone,
campanule, digitalis, garofano dei poeti, margheritine, nontiscordardimé,
primula, violacciocca, viola del pensiero, ecc.), i bulbi a fioritura
invernale-primaverile (anemone, crocus, fresia, fritillaria, calle, giacinto
d'Olanda, gigli ibridi iris d'Olanda, Lilium tigrinum, Lilium candidum,
muscari, narcisi, nerine, ranuncolo, sparaxis, scilla, tulipani,), nonché
i nuovi rosai.
Riproduzione (luna crescente)
Preparare le talee di rosa (legno di due anni), di anaucuba, bougainvillea,
camelia, sforsizia, spirea, (legno di un anno) e di fuchsia, heliotropium,
lantana, ortensia, pelargoni, veronica. Diradare e dividere i cespi delle
erbacee perenni (alisso, coreosside, veronica, stachys, ecc.).
Messa a dimora frangivento (luna calante)
Nei giardini dei litorali, battuti dai venti ricchi di salsedine, si possono
mettere a dimora siepi frangivento. Le essenze più indicate sono:
Tamarice, Pittosforo e Mioporo.
Cimature e Potature (luna calante)
Nelle zone non soggette a gelate precoci potare alberi e arbusti che hanno
esaurito la fioritura (fucsia, ibisco, lantana, ecc.).
Lavori (luna calante)
Preparare le buche per i nuovi rosai. Raccogliere i bulbi che hanno esaurito
la fioritura e dopo averli lasciati asciugare all'aria per qualche giorno,
metterli a svernare in ambiente fresco.
Articolo tratto da: https://www.lifegate.it/ambiente/articolo.php?id_articolo=538
Le Erbe di Ottobre in cucina
a cura di Betty Forner
Ottobre è il decimo mese dell'anno secondo
il calendario gregoriano ed il secondo mese dell'autunno nell'emisfero
boreale, della primavera nell'emisfero australe, consta di 31 giorni,
si colloca nella seconda metà di un anno civile.
Dal latino october, l'ottavo mese del calendario romano, che iniziava
con il mese di Marzo.
MELOGRANO
Il Melograno è un alberello dal fusto molto ramoso e fornito di
spine; ha foglie opposte lanceolate e fiori bellissimi con corolla di
color rosso vivo.
Il Melograno viene utilizzato come pianta ornamentale nei giardini, le
varietà nane in vaso sui terrazzi; industrialmente si coltiva per
la produzione dei frutti eduli.
I frutti sono chiamati Balausta.
Indicato già da Discoride quale specifico contro il verme solitario,
il Melograno è stato tenuto nella più grande considerazione
da tutta l’antichità, non solo per le sue proprietà
terapeutiche, ma quale simbolo dell’amore e della fecondità,
per questo era stato dedicato dai Greci ad Afrodite e per lo stesso motivo
ne veniva posto il frutto nelle tombe egiziane, già qualche millennio
prima della nostra era. I Romani conoscevano una varietà di Melograno,
illustrato da Plinio, dal sapore aromatico e dai bei fiori vermigli, con
semi tutta polpa senza nocciolo, uno dei frutti più apprezzati
tra quelli importati dall’Africa: questa specie di Melograno però,
se
dobbiamo dar retta alle descrizioni, deve considerarsi perduto.
Del Melograno praticamente si usano tutte le sue parti per le proprietà
terapeutiche e anche antitumorale in esso racchiuse. Il succo, infatti,
sarebbe tossico nei confronti delle cellule cancerose, specie in presenza
di tumore al seno. La corteccia delle radici prelevata in primavera o
in autunno e la scorza dei frutti raccolta in autunno, ricche di tannino,
tagliate a pezzetti e fatte essiccare all'aria e la polvere ottenuta,
utilizzata come decotto, ha proprietà
tenifughe, astringenti e sedativo nelle dissenterie; per uso esterno il
decotto ha proprietà astringenti, per clisteri o irrigazioni vaginali.
L'infuso dei petali viene utilizzato come rinfrescante delle gengive.
I semi eduli ricchi di vitamina C, hanno proprietà blandamente
diuretiche, si usano anche per la preparazione di sciroppi e della Granatina.
Le scorze dei frutti hanno anche proprietà aromatiche e vengono
utilizzate per dare il gusto amarognolo a Vermouth e aperitivi.
Cuscus autunnale con Melagrana
200 gr. di Cuscus precotto
6 Noci
2 Arance
3 Melagrane
50 gr. di Zucchero di Canna
Cannella in polvere
Foglie di Menta per decorazione
Sgranate le melagrane e raccoglietene i semi in una terrina (tenete da
parte un paio di cucchiai per decorare). Aggiungete il succo delle arance,
lo zucchero, una punta di cucchiaino di cannella, i gherigli delle noci
sminuzzati e infine il cuscus asciutto.
Mescolate il composto, facendo attenzione che il cuscus sia bagnato in
modo uniforme. Una volta bene amalgamato il tutto, coprite la terrina
e mettetela a riposare in frigo per almeno un paio d’ore.
Servite il cuscus dolce in coppette da dessert, decorandolo con chicchi
di melagrana e foglie di menta.
MELA
Il Melo, originario di una zona sud caucasica, è oggi coltivato
intensivamente in Cina, Stati Uniti, Russia, Europa (soprattutto in Italia
e Francia).
Il Melo appartiene alla grande famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia
Pomoideae, genere Malus.
Il Melo è una pianta di dimensioni medio-elevate che può
raggiungere un'altezza anche di 8-10 metri.
Il Melo presenta gemme a legno e miste portate da diversi rami fruttiferi,
cioè da dardi, lamburde, brindilli e rami misti. Il frutto è
un pomo o melonide (falso frutto); la corteccia è tipicamente liscia
rispetto altre specie e la foglia si distingue per il margine seghettato.
La Mela ha capacità depurative, diuretiche (grazie all’elevata
quantità di potassio che contiene) ed è regolatrice dell’attività
intestinale, poiché contiene fibre solubili ed insolubili che regolano
l’intestino contrastando problemi come la stitichezza o, al contrario,
la diarrea.
Inoltre, è ricca di flavonoidi (composti con elevate capacità
antiossidanti) che combattono la produzione di radicali liberi e quindi,
l’invecchiamento precoce; infine la Mela è efficace nella
cura del colesterolo cattivo.
Frittelle di Mela
4 mele
un limone
2 cucchiai di farina bianca
½ bicchiere di vino bianco secco
un uovo
un cucchiaio di zucchero
un pizzico di sale
abbondante olio o strutto
zucchero al velo
Prendere le mele, sbucciarle, privarle del torsolo. Tagliarle a fette
un po’ spesse e farle macerare ben zuccherate nel succo di limone
per una notte. Immergerle in una pastella ottenuta diluendo 1 o 2 cucchiaiate
di farina bianca nel vino bianco, l’uovo, lo zucchero ed il sale.
Avvolgere le mele in abbondante pastella e friggerle. Farle sgocciolare
su un foglio di carta assorbente. Si servono caldissime ricoperte di zucchero
al velo oppure di sciroppo di lamponi, di fragole.
ZUCCA
La Zucca è un ortaggio ben noto, spesso coltivato a scopo ornamentale
nei giardini e più spesso a scopo foraggiero per gli animali. Oramai
è diffusa in tante varietà, che resta oltremodo difficile
distinguerle per nome.
Se ne utilizzano di preferenza i semi, raccolti a piena maturazione e
seccati al sole; contengono peponina, tiroxina, acidi organici, un olio
essenziale e sostanze varie che li rendono preziosi in varie applicazioni,
contro la stitichezza, la costipazione, le scottature e le contusioni.
Il succo viene utilizzato come lassativo, il decotto è un valido
nutrimento per i malati di enterite, dissenteria e tifo e con le foglie
fresche di Zucca si preparano anche cataplasmi assai efficaci nelle scottature,
nelle contusioni o nelle lacerazioni superficiali della pelle.
Mostarda di Zucca
1 kg. di Zucca di Chioggia
500 gr. di Zucchero
4 gr. di Cannella in stecca
12 gocce di Senape
1 Limone
Tagliate la zucca a pezzettini, mettetela in una bacinella, copritela
con lo zucchero e aggiungete il limone tagliato in quattro.
Dopo 24 ore mettete il tutto a bollire assieme alla stecca di cannella:
fate bollire per 20 minuti, quindi togliete i pezzi di zucca e poneteli
ad asciugare su una reticella per 12 ore.
Ripetete l’operazione per altre tre volte, sempre togliendo la zucca
e ponendola ad asciugare su una reticella.
Alla fine mettete a bollire solo lo sciroppo fino a giusta densità.
Rimettete la zucca dentro allo sciroppo e lasciatevela 24 ore.
Infine aggiungete la senape, mescolate con cura, invasate e conservate
in luogo fresco al
buio.
Fonti:
https://it.wikipedia.org
https://www.barmazzini.com
www.agraria.org
Frate Indovino – Il Nuovo Segreto della Salute – Edizioni
Frate Indovino - Perugia
Mariangela Bisanti – Le Erbe delle Nonne – RL Gruppo Editoriale
srl – Santarcangelo di R (RN)
Lino Turrini – Le Mie Mostarde – Terra Ferma
Cucina Naturale – Settembre 2008
**I nosti fratelli anima-li
Siamo abituati a dare per scontato una nostra estraneità a quella
che è la dimensione animale. Espressioni dispregiative, dello stile
"non comportarti come un animale", "non dire bestialità",
mettono in evidenza un sottinteso senso di superiorità, rispetto
a esseri che popolano il pianeta sicuramente da più tempo di noi
e che hanno linguaggi diversi dal nostro e non possono ribattere a tutto
quanto noi ci permettiamo di dire di loro.
La superiorità dell'uomo rispetto all'animale è innegabile
per quanto riguarda lo sviluppo della corteccia cerebrale. Questo si traduce
nella capacità di aver sviluppato un linguaggio complesso e articolato,
una migliore coordinazione tra mente e corpo, una maggiore velocità
di apprendimento, una grande flessibilità per quanto riguarda l'adattamento,
e una sempre maggior indipendenza da schemi di comportamento istintuali,
quindi una maggior libertà. Ma le dimensioni della corteccia cerebrale
non sono sufficienti per determinare una scala gerarchica che rende un
essere più o meno valido o importante di un altro. Sarebbe come
voler definire una scala di valori, all'interno dell'umanità, basata
sulla lunghezza dei capelli, piuttosto che sulle dimensioni dei bicipiti.
Questa così radicata convinzione della nostra superiorità,
oltre ad essere il risultato di una evidente imposizione della legge del
più forte, è data in fondo soltanto da criteri che riguardano
la dimensione mentale. Per quanto riguarda la dimensione fisica non siamo
né i più grandi, né i più forti, né
i più veloci, né i più belli; per quanto riguarda
la dimensione affettiva non siamo né i più fedeli, né
i più affezionati, né i più premurosi; e per quanto
riguarda la dimensione spirituale è meglio tacere rispettosamente,
perché conosciamo già così poco della nostra, che
è meglio non disquisire sulla capacità di un animale di
concepire altre dimensioni. Vale comunque la pena di mettere in evidenza
che alcuni principi che possono essere definiti etici, sono più
inviolabili presso alcune specie animali che presso quella umana, come
il lupo in lotta con un suo simile, che si arresta non appena l'avversario
gli offre la gola in segno di resa.
Queste considerazioni dovrebbero aiutarci a rivedere l'impostazione del
nostro rapporto col mondo animale, senza più dare per scontato
la loro sottomissione alla nostra prepotenza, ma imparando, se non altro,
ad esprimere riconoscenza ogni qualvolta questi vengono sacrificati per
il nostro benessere. Che sia l'animale da soma che ci aiuta nel nostro
lavoro pesante, che sia il selvatico che sacrifica la sua pelle per riscaldarci
durante l'inverno, o il bovino che si trasformerà in bistecca sul
nostra tavola, il minimo che possono esigere è rispetto e riconoscenza.
Un corretto rapporto tra uomo e animali non può venire definito
solo da un codice esterno. Scelte come quella di mangiare carne o di essere
vegetariani, di usare una pelliccia vera o una sintetica, di tenere in
casa un animale esotico piuttosto che un cucciolo nostrano abbandonato,
devono coinvolgere prima di tutto la coscienza individuale. In molte culture
tradizionali, come quella degli indiani d'America, ogni impresa di caccia
si conclude con una cerimonia di scusa e ringraziamento agli animali che
sono stati sacrificati per permettere la sopravvivenza dell'uomo! Forse
abbiamo ancora molto da imparare da popoli che sono stati superficialmente
chiamato "primitivi"!
Si tratta proprio di una diversa impostazione del rapporto uomo-universo.
Quando riconosceremo di non essere soli, su questo pianeta, e di non avere
necessariamente il diritto di prevaricare altre forme di vita solo perché
"noi pensiamo e loro no" (ammesso che sia davvero così),
scopriremo che agli animali dobbiamo come minimo rispetto, oltre a un
profondo senso di solidarietà, giacché è molto più
ciò che ci accomuna da ciò che ci divide.
S.R. www.lifegate.it
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