La Luna dell'autorealizzazione, o luna
del lupo
La natura in questo mese affronta il momento più freddo e più
duro del ciclo annuale del seme: la fase del sonno.
Con Yule
il Sole ha segnato il punto di svolta del suo ritorno, ma il tempo
dalla piena espressione della sua forza e del suo calore è
ancora lontano.
La terra di Gennaio è spoglia, gli animali sono per lo più
in letargo e la vegetazione appare avvolta in un sonno profondo, rivestita
per buona parte del tempo da una patina di ghiaccio che dà l'idea
di una grande immobilità.
Non c’è dubbio che occorre una grande forza per superare
la durezza di questo momento, che per analogia coincide con il segno più
“severo” dello zodiaco, il Capricorno.
Ma in natura come nell’uomo questo è un tempo dove le energie
non sono realmente “addormentate”, ma semplicemente rivolte
all’interno, in una concentrazione che è il preludio di nuovi
risultati che si manifesteranno in seguito, con il risveglio di Primavera.
Capricorno, terzo segno di terra, si confronta
con uno dei più elevati traguardi nella vita di un uomo: il conseguimento
dell’autonomia e dell’autosufficienza, sul piano materiale,
psicologico, ed affettivo.
E così l’individuo di questo segno, proprio come la natura
invernale, talvolta appare "congelato" nelle emozioni, controllato
nei suoi istinti, poco espansivo e quasi corazzato, mentre questa apparente
freddezza è per lo più una difesa messa in atto per tutelare
una parte sensibile molto più fragile di quanto possa sembrare.
Al di sotto delle apparenze in realtà l’attività interiore
del Capricorno è intensa, e lo porterà a conseguire i suoi
elevati traguardi, di cui il più ambito è proprio l'elevazione
spirituale.
Nel fare questo esso esercita la qualità invernale per eccellenza:
la pazienza, il saper attendere il giusto tempo per ogni cosa, pianificandola
passo dopo passo, con profondo senso di responsabilità ed anche
una non comune capacità strategica.
L'archetipo divino femminile che meglio incarna tali qualità è
la Dea greca Atena, l'invincibile
stratega patrona delle arti e delle vittorie, cui dedichiamo la meditazione
per la luna di Gennaio.
Infatti è questo un mese particolarmente adatto per pianificare
e porre così le premesse di nuovi e futuri raccolti.
Per l'epifania, leggi anche la bella fiaba per i 6 gennaio della Berchta
La luna di Gennaio è anche chiamata luna del lupo, per ricordare
che nei tempi passati esso ululava sulle colline durante le fredde notti
invernali.
Sebbene oggi sia difficile sentire ancora il suo ululato, da questa affascinante
e misteriosa creatura possiamo apprendere alcune importanti lezioni di
vita: il lupo infatti
è un animale per certi aspetti solitario,
ma è all’interno del suo branco che trova il calore e la
forza necessarie per affrontare le fatiche dell’inverno.
Il lupo inoltre dedica un tempo considerevole ogni giorno ad un'attività
molto importante: giocare con i cuccioli!
Apprendiamo la lezione del lupo e non tralasciamo l'importanza, nella
ripresa delle attività lavorative dopo le vacanze, di dedicare
a noi stesse del tempo per svagarci, per sdrammatizzare e per assaporare
la gioia di vivere.
Imparare a rilassarsi ed essere felici è infatti parte del percorso
di ognuno, come pure il fatto di accettare la più umana di tutte
le qualità: la fragilità, e il fatto che ognuno di noi ha
bisogno degli altri, e questo vale in particolare per il Capricorno.
Come gli animali si stringono l’un l’altro nella tana per
donarsi calore, anche noi possiamo trovare protezione nell’intimità
del nostro nido, e godere di quei doni che anche la stagione più
fredda sa offrire!
Il 20 del mese il sole passa nel segno dell'acquario e con questo ci ricorda
che è giunto il tempo di volgere l'attenzione all'esterno e di
muovere le energie, preparandoci psicologicamente ad accogliere la rinascita
di Primavera, che per gli antichi celti aveva già inizio con Imbolc,
o candelora.
Per entrare in sintonia profonda con le energie del mese di gennaio, e
con le tinte che ad esse darĂ il cielo, il Cerchio della
Luna vi propone una meditazione guidata, parte del percorso
che, di mese in mese, ci mette in contatto con il cammino evolutivo dello
zodiaco, che traccia un sentiero di crescita spirituale in ognuno di noi
in armonia con la spirale evolutiva della vita.
Spiriti di Natura: gnomi, folletti
Piante: maggiorana, cardo selvatico, noci, pigne
Colori: bianco brillante, blu-violetto, nero
Fiori: bucaneve, crochi
Profumi: muschio, mimosa
Pietre: granato, onice, giaietto, crisoprazio
Alberi: betulla
Animali: volpe, coyote
Divinità: Freya, Inanna,
Sarasvati, Hera, Ch'ang-O
FASI LUNARI di GENNAIO
2025
Per le lune giornaliere e i transiti nei segni, vai al calendario lunare di gennaio 2025
Quarto crescente, 6 gennaio 2025
Luna Piena, 13 gennaio 2025,alle 23:26 in Cancro
Quarto calante, 22 gennaio 2025
Luna Nuova, 29 gennaio 2025, alle ore 13:35 in Acquario
La luna di gennaio in giardino
di Mimmo Tringale
La lunazione del sonno.
La natura, nonostante l'apparente
riposo dovuto al sopraggiungere del grande freddo, vive una stagione attiva.
L'aria gelida e frizzante di gennaio sembra mummificare tutto il mondo
naturale ricoprendo con una sottile e trasparente patina di ghiaccio i
fili d'erba, le foglie secche e i rami degli alberi. La lunazione di gennaio,
in genere l'undicesima dell'anno, proprio per l'atmosfera di apparente
immobilità che avvolge la natura viene chiamata la "Lunazione
del sonno". Si tratta in realtà di un sonno solo apparente,
poiché anche in questa stagione il mondo naturale è silenziosamente
pervaso da febbrile attività, forse meno vistosa rispetto ad altri
periodi dell'anno, ma altrettanto sorprendente e viva.
Semina, trapianti e piantagione (con luna crescente)
Seminare all'aperto: Calendula, Zinnia, Viola, violaciocca
e pisello odoroso. In serra o sotto tunnel si possono seminare gran parte
delle annuali da fiore tra cui begonia, cineraria, garofano e petunia.
Trapianti: se le condizioni climatiche lo permettono
e il terreno non è gelato o inzuppato d'acqua completare i trapianti
degli arbusti e delle piante ad alto fusto e trasferire in vaso o in terra
al coperto le piantine prodotte in semenzaio. Tra gennaio e febbraio si
possono mettere a dimora le nuove piante di camelia, skimmia, rododendro
e azalea.
Bulbose: controllare i bulbi e i tuberi messi nel locale
di conservazione in novembre ed eventualmente eliminare quelli attaccati
da muffe e marciumi. Ogni quindici-venti giorni effettuare trattamenti
con ossicloruro di rame. E' ancora possibile effettuare la forzatura di
giacinti, narcisi e tulipani portando i tuberi invasati in autunno in
locali caldi e privi di luce. Si possono invece piantare i bulbi di gladioli,
Fritillaria e Tigridia.
Talee. mettere a radicare in torba, sabbia e terra d'erica
o sabbia silicea pura le talee di Pelargoni (gerani), Crisantemi, garofani,
Salvia, Verbena, lavanda, Rosmarino, Eliotropo, Phylca ericoides, margherite,
ecc.
Potature e lavorazione del terreno (con Luna calante)
Potare le rose non appena le gemme appaiono gonfie, eliminando
i rami morti, quelli danneggiati da parassiti o da cause abiotiche, quelli
troppo sottili e i rami più interni che sottraggono luce e aria
alla chioma. Potare le siepi sempreverdi (bosso, lauroceraso, ligustro,
tasso) prima dell'emissione dei germogli.
Lavorazione del terreno: se le condizioni climatiche
e il terreno lo permettono, vangare le aiuole in vista dell'oramai prossima
stagione delle semine. E' bene preparare il terreno per tempo, sia che
si tratti di un'aiuola, sia che si tratti di grandi cassoni o di fioriere
utilizzate per la semina in terrazzo. Per le aiuole sarà sufficiente
una vigorosa vangatura, utile per facilitare la strutturazione del terreno
ed eliminare le larve di eventuali parassiti. Per i vasi si tratta di
rinnovare il terriccio, mescolandone al vecchio del nuovo. E' bene vuotare
completamente i vasi del vecchio terriccio in maniera tale da effettuare
anche un efficace arieggiamento, utile
anche per eliminare vecchie radici compattate che possono poi ostacolare
lo sviluppo di nuove piantine. Se avete intenzione di riutilizzare vecchi
vasi è bene effettuare un'accurata pulizia delle pareti interne
con acqua calda e sapone, allo scopo di evitare la trasmissione di eventuali
malattie e parassiti da una pianta all'altra. Sia alle aiuole che al terriccio
può essere utile aggiungere una adeguata quantità di compost,
di stallatico o di concime organico per preparare un adeguato substrato
nutritivo per le nuove piante.
Articolo tratto da: https://www.lifegate.it/ambiente/articolo.php?id_articolo=754
Le
Erbe di Gennaio in cucina
a cura di Betty Forner
Gennaio è il primo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano,
consta di 31 giorni, si colloca nella prima metà di un anno civile.
Il nome gennaio deriva dal dio romano Giano (Ianuarius), divinità
preposta alle porte e ai ponti, ma più in generale rappresentava
ogni forma di passaggio e mutamento (difatti gennaio è il mese
che apre le porte del nuovo anno).
Il calendario romano originale era più breve di quello gregoriano
(304 giorni), in quanto i Romani consideravano l'inverno un periodo senza
mesi. Fu Numa Pompilio ad aggiungere gennaio e febbraio, rendendo l'anno
uguale a quello solare. Sebbene Marzo rimase il primo mese dell'anno,
gennaio lo divenne di fatto in quanto era il periodo in cui venivano scelti
i consoli.
Il primo giorno del mese è Capodanno.
Nomi storici del mese sono, oltre al romano Ianuarius, il Sassone Wulf-monath
("mese del lupo") e il termine usato da Carlo Magno Wintarmanoth
("winter / cold month", ovvero "inverno/mese freddo").
In finlandese, il mese è chiamato tammikuu, ovvero "mese dell'alce",
mentre in ceco leden, che significa "mese del ghiaccio".
Il primo lunedì di gennaio è chiamato Handsel Monday in
Scozia e nell'Inghilterra settentrionale. In Inghilterra, l'anno agricolo
inizia con il Plough Sunday, la domenica dopo l'Epifania.
La maggiore età in Giappone veniva festeggiata dal 1948, il secondo
lunedì di gennaio per coloro che divenivano ventenni nel nuovo
anno solare. Oggi, tutt'ora festa nazionale, è stata spostata al
15 gennaio dal 1999, quando il governo ha cercato di contemperare esigenze
economiche a festività varie, cercando di accorparle fra loro.
Nella Ruota dell'anno pagana, gennaio finisce nel periodo dell'Imbolc
nell'emisfero nord e del Lughnasadh in quello sud.
CAVOLO
I cavoli appartengono alla famiglia delle crucifere, varietà brassica.
La parte edibile di queste piante è rappresentata dalle foglie
(cavolo cappuccio, verza, cinese, marino, nero, cavolini di Bruxelles)
o le inflorescenze ancora immature (broccolo, broccoletti, cavolfiore).
I cavoli sono un alimento molto importante poiché grazie al loro
sapore caratteristico e le poche calorie ben si prestano a essere inseriti
nei piatti della cucina.
Tutti i cavoli contengono quantità significative di vitamina C,
acido folico, fibra, potassio, e alcune sostanze particolari come i tioossazolidoni,
con effetto antitiroideo, e il sulforafano, che, assieme agli isotiocianati,
si ritiene abbia un effetto protettivo contro i tumori intestinali.
La cottura distrugge parzialmente il contenuto vitaminico, in particolare
della vitamina C.
Durante la cottura si formano composti solforati responsabili dell'odore
tipico del cavolo cotto.
Al pari di altre verdure, sono alimenti molto sazianti e quindi sono molti
utili in una alimentazione ipocalorica.
Il cavolfiore, chiamato anche cimone, è uno dei cavoli più
diffusi. La parte edibile è costituita dall'ingrossamento peduncoli
floreali che si raggruppano al momento della maturazione.
I migliori devono essere sodi e compatti, senza presentare macchie marroni
o grigiastre.
Il cavolfiore può essere bianco, bianco crema o violaceo. È
un alimento molto versatile, utilizzato per preparare primi piatti, come
contorno, purea, nelle minestre, o conservati sott'olio o sott'aceto.
CAVOLFIORE ALLA FELICITA'
• 1 cavolfiore
• acqua
• 1 tazza di farina di riso (o farina)
• latte
• 1 tuorlo d'uovo
• panna fresca
Fate cuocere un cavolfiore in una pentola con un po' d'acqua; tagliatelo
in seguito a mazzetti.
Preparate la quantità voluta di brodo di carne; versateci l'acqua
di cottura del cavolfiore e portate ad ebollizione. A parte diluite una
tazza di farina di riso (oppure farina ordinaria) nel latte e versate nel
liquido bollente. Fate cuocere circa 30 minuti. Passate la minestra al passatutto
e legate con un tuorlo d'uovo e un poco di panna fresca. Aggiungete i mazzetti
di cavolfiori all'ultimo momento.
MAGGIORANA
La maggiorana è una specie del genere Origanum, nativa dell'Europa
e delle regioni centrali e
meridionali dell'Asia. Nei climi più caldi cresce fino a circa 1000
metri s.l.m. È la specie che viene impiegata come aromatica in cucina
e si distingue dall'Origanum vulgare per l'odore ed il gusto più
delicato.
La maggiorana è una importante pianta nella tradizione culinaria
italiana e Greca. Le foglie sono la parte commestibile della pianta.
La maggiorana è anche un'erba molto ricca di vitamina C, di oli essenziali,
tannini e acido rosmarinico pertanto è molto usata in erboristeria,
in aromaterapia ed anche nell'industria cosmetica.
LINGUINE ALLA MAGGIORANA
• 200 gr di linguine
• 120 gr di ricotta
• 50 gr mollica di pane raffermo
• 1 mazzetto maggiorana fresca
• 1/2 bicchiere olio extravergine di oliva
• sale e pepe q.b.
Mentre fate cuocere le linguine, mescolate in una ciotola la ricotta insieme
a qualche cucchiaio d'acqua di cottura della pasta. In un pentolino sbriciolate
la mollica di pane, mescolatela all'olio e fate rosolare fino a quando avrà
preso un bel colore dorato. Scolate le linguine al dente e versatele nella
ciotola con la ricotta, unite il pane rosolato, le foglioline di maggiorana
tritata e condite con sale e pepe a vostro piacimento. Date ancora una bella
mescolata, versate la pasta nel piatto di portata e servite subito.
NOCE
Juglans è un termine latino coniato in onore di Giove: "Jovis
glans" cioè la "ghianda di Giove"
poiché presso gli antichi Romani il noce era l’albero consacrato
al re degli dei. L’aggettivo
"regia" che significa "regale" rivela che l’albero
fu introdotto in Occidente dai re di Persia.
Le noci sono un alimento altamente energetico poiché contengono elevate
quantità di lipidi,
gran parte dei quali polinsaturi. In particolare la noce è piuttosto
ricca di acido alfa-linoleico. A
questo tipo di grassi viene attribuita la proprietà di diminuire
il colesterolo cattivo (LDL) ed i
trigliceridi. Inoltre, essendo ricche di antiossidanti le noci possono aiutare
a ridurre lo stress ossidativo e a contrastare l'invecchiamento cutaneo
e cellulare.
Anche le proteine in essa contenute nascondono proprietà terapeutiche.
Infatti sono particolarmente ricche di un amminoacido, l'arginina che viene
trasformato dalle cellule della
parete vasale in nitrossido, una sostanza in grado di prevenire e contrastare
i fenomeni
dell'arteriosclerosi.
Sono inoltre ricche di sali minerali (rame, zinco, ferro e fosforo), vitamine
del gruppo B e vitamina E.
NOCINO
? 30 noci verdi con il mallo ancora tenerissimo
? 1 litro di grappa,
? 300 gr di zucchero
? un pezzetto di cannella
Tagliate in quattro le noci, mettetele in un vaso a chiusura ermetica,
unitevi la cannella e i chiodi di garofano e ricoprite. Chiudete il vaso
ermeticamente e mettetelo a riposare in un posto caldo scuotendolo ogni
tanto per una ventina di giorni. Unite lo zucchero fino a farlo sciogliere.
Richiudete il vaso e sistemandolo sempre in un posto caldo lasciatelo riposare
un mese scuotendolo sempre tanto. Filtrate con una garza e imbottigliate.
Consumare dopo 60 giorni di riposo.
Fonti:
it.wikipedia.org
www.cibo360.it
www.cucinare.meglio.it
www.mangiarebene.com
www.my-personaltrainer.it
https://ricette.leonardo.it
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