Astronomia di base: orbita, ciclo e fasi della luna
Tratto da “Calendario lunare”, Fratelli Melita Editori, 1989
La luna: fasi lunari, apogeo e perigeo
L'orbita della luna
La luna ruota intorno alla terra ad una distanza media di 384.000 Rm percorrendo
un'orbita elittica. Il punto di maggior vicinanza dei due astri è
detto “perigeo” e il suo valore è di poco superiore
ai 356.000 km, mentre la loro lontananza massima si dice “apogeo”
e risponde ad una distanza di poco inferiore ai 407.000 km. Nel compiere
il giro intorno alla terra, la luna interseca l'orbita del nostro pianeta.
Queste intersezioni si dicono “nodi” e possono verificarsi
sia in fase ascendente che discendente, a seconda che la luna attraversi
l'eclittica nella direzione sud-nord oppure nord-sud.
La linea che unisce i nodi è detta appunto “linea dei nodi”.
Misurazione del mese lunare
L'intervallo di tempo impiegato dalla luna per percorrere la sua orbita
può venire calcolato in diversi modi originando più definizioni:
“mese sinodico”: è la misurazione di più immediata
comprensione visiva in quanto rappresenta l'intervallo di tempo intercorso
tra una luna nuova e la successiva: 29 giorni, 12 ore, 44 minuti primi.
Più comunemente il mese sinodico è detto lunazione e lo
spazio di tempo trascorso dall'ultima luna nuova rappresenta l’“età
della luna”;
“mese siderale”: esprimere l'intervallo di tempo compreso
tra due successive congiunzioni con la stessa stella,
“mese tropico”: rappresenta l'intervallo di tempo compreso
tra due successivi passaggi della luna attraverso il cerchio orario dell'equinozio
di primavera;
“mese anomalistico”: misura l'intervallo di tempo trascorso
tra due passaggi consecutivi della luna al perigeo;
“mese draconitico”: registra l'intervallo di tempo compreso
tra due passaggi successivi della luna per il nodo ascendente della sua
orbita.
Per quanto possa apparire complesso è importante per la stesura
dei calendari lunari conoscere perfettamente le posizioni del nostro satellite
nel cielo. Infatti più la luna si trova in prossimità della
terra, maggiore sarà la sua forza d’attrazione, più
sarà la sua forza d'attrazione, più ne è lontana,
minori risulteranno i suoi influssi su piante e persone.
Le fasi lunari
Abbiamo già avuto modo di sottolineare che il mese sinodico è
quello più facilmente apprezzabile dall’occhio umano. La
luna mostra alla terra sempre la medesima faccia con la quale ci indica
la sua posizione ed il susseguirsi delle fasi in rapporto al sole. Per
comodità distinguiamo quattro fasi lunari fondamentali:
fase di luna nuova: in questa fase la luna è invisibile perché
volge alla terra la faccia non illuminata dal sole;
fase di primo quarto: qualche giorno appresso la luna nuova, alla sera
comincia apparire verso ovest uno spicchio di luna sempre più grosso
(falce crescente).
Circa dopo 7 giorni dalla fase di luna nuova, si registra il primo quarto
o fase di mezza luna crescente. In questo momento la luna mostra mezza
faccia illuminata dal sole;
fase di luna piena: trascorsi 14-15 giorni dalla fase di una nuova si
ha la fase di luna piena. Il chiaro di luna raggiunge la massima intensità
e tutta la faccia visibile del satellite appare illuminata;
fase di ultimo quarto: circa dopo 22 giorni dalla fase di luna nuova,
la luna entra nella fase di ultimo quarto. A questa fase segue la falce
calante visibile verso est nel crepuscolo mattutino.
Il linguaggio della luna
La vita di città fa scordare la natura che ci circonda, e mentre
un contadino riconosce con precisione il succedersi delle fasi lunari,
noi annaspiamo nella confusione. Quindi per interpretare correttamente
il percorso della luna ricordiamo:
Nei calendari la mezzaluna con la prominenza a destra di chi legge indica
il primo quarto. La luna piena è rappresentata da un cerchio chiaro.
Il secondo quarto è segnalato da una mezzaluna con la prominenza
a sinistra. La luna nuova viene raffigurata con un cerchio dall'interno
scuro;
Nel ciclo: ogni giorno il sorgere ed il tramontare della luna ritardano
di circa 50 minuti. La luna crescente è visibile a sud quando il
sole tramonta: nella fase di primo quarto crescente la luna tramonta intorno
alla mezzanotte. La luna calante sorge intorno alla mezzanotte e si trova
a sud quando sorge il sole;
Nei detti: un sistema di facile applicazione notturna che serve per decifrare
se uno spicchio di luna rappresenta un momento di crescita o di calo,
ovvero se ad esso seguirà una luna piena oppure una luna nuova,
sta racchiuso in questo detto: "Gobba a ponente (ovest), luna crescente,
gobba a levante (est), luna calante".
Proprietà della luce lunare
La luna non brilla di luce propria, ma riflette la luce del sole che la
investe con i suoi raggi più o meno obliquamente a seconda della
posizione degli astri nel cielo. Più questi raggi sono obliqui,
più risultano deboli, più sono perpendicolari, più
sono forti. Per tale motivo un quarto di luna rischiara dodici volte meno
di una luna piena e l'ultimo quarto produce un'intensità luminosa
inferiore al primo quarto. Il suolo lunare trattiene oltre il 90% della
luce solare e rimanda il restante, filtrato, nello spazio e quindi anche
sulla terra. Per quantificare l'intensità della luce lunare diremo
che durante la fase di luna piena il raggio luminoso produce un'intensità
dì 0,25 lux, pari alla luce di una lampadina di 40 watt posta ad
una decina di metri di distanza.
La gravitazione universale
La gravitazione universale è la forza celeste che unisce tra loro
gli astri. Più un astro è dotato di massa, tanto maggiore
risulterà la sua forza di gravitazione e viceversa. Di conseguenza
l'imponente massa solare mantiene in posizione orbitale i pianeti del
sistema, parallelamente la terra lega a sé la piccola luna. Se
la forza gravitazionale segue una scala di grandezze, non si deve scordare
la reversibilità del fenomeno, per cui anche la piccola luna esercita
una sua attrazione nei confronti della terra, originando fenomeni ed influssi
diversi tra i quali i più appariscenti sono indubbiamente le maree.
L’influsso della luna sui vegetali
Come si è detto la luce lunare non è altro che luce solare
assorbita e riflessa sulla terra. Quindi verrebbe logico immaginare una
luce molto debole, di nessuna
importanza agli effetti dell'agricoltura. In realtà le cose stanno
diversamente. Ricerche di laboratorio hanno dimostrato che la luce lunare
svolge una sua precisa funzione sulla vita dei vegetali, funzione che
è diversa da quella svolta dal sole. La luce lunare, infatti, penetra
nel terreno a parecchi centimetri di profondità favorendo la germinazione
dei semi. La luce notturna, ancora, è facilmente assimilata dai
vegetali che la utilizzano come catalizzatore notturno sollecitando i
ricambi nutritivi che presiedono la crescita allorché essi vengono
inibiti per l'eccessiva intensità della luce solare. I raggi lunari
spaziano una vasta gamma dello spettro luminoso e molti di essi non sono
ostacolati dai fenomeni di nuvolosità, quindi svolgono regolarmente
le loro funzioni anche col cielo coperto. In assenza di luce lunare i
vegetali non riuscirebbero a metabolizzare perfettamente e andrebbero
incontro a sindromi denutrizionali che si manifestano con un accrescimento
stentato e ritardi di maturazione. Esperienze in tal senso condotte su
piante sottratte alla luce lunare, hanno rivelato cerchi legnosi più
spessi, fusti più fragili, vegetazione parzialmente rinsecchita,
minore resistenza agli attacchi parassitari.
Tratto da “Calendario lunare”, Fratelli Melita Editori,
1989
|