Luna
di Luglio
o Luna delle Erbe, Luna del Tuono, Luna del Fieno…
Immagine di Nelson-Reed
La luna Madre, luna del Fieno
La stagione dell’abbondanza è al culmine, la vegetazione
è lussureggiante, il raggi del sole intensi e l’aria corposa,
profumata, aromatica.
L’erba alta nei prati è pronta per essere falciata ed anche
i cereali sono vicini alla maturazione.
Questa è la luna del fieno, quando la Terra nutriente e rigogliosa
ha già dato buona parte dei suoi frutti, e può permettersi
di assumere al meglio quel carattere ricettivo e accogliente di Grande
Madre, che corrisponde all’energia del segno zodiacale di questo
mese, il Cancro.
Cancro, dominato dalla Luna, è il
segno femminile per eccellenza, legato al concetto di materno, radici,
nido, famiglia.
Un tempo, quando anche la Terra era chiamata Madre, era naturale per gli
esseri umani sentire il profondo legame che ad Essa ci univa e il rapporto
con Essa, considerata divina, era intriso di gratitudine e rispetto
da un lato, di timore dall’altro. Come ogni madre, la Terra era
fonte di nutrimento, vita e piacere, ma era anche spaventosa nella sua
ira e nella furia dei suoi elementi.
Il processo di “emancipazione” dell’uomo ha spezzato
questo legame e noi, come adolescenti ribelli, abbiamo sempre più
rinnegato le nostre radici. Ma la nostalgia per ciò che si è perso è un forte
richiamo, e i tempi sono più che maturi per rivisitare il nostro
rapporto con la prima fonte di vita.
Approfittiamo di questo tempo dell’anno, che per molti coincide
con le vacanze, per fare un passo avanti nel nostro legame con Madre Terra.
A qualsiasi stadio del rapporto ci troviamo, possiamo decidere di progredire
dalla capricciosa dipendenza infantile, verso una matura assunzione di
responsabilità, fino a scegliere consapevolmente di collaborare
con Lei, con la Madre Terra, come esseri alla pari, individui finalmente
adulti in grado di contribuire al benessere e alla tutela del nostro pianeta.
Il tempo delle vacanze è una condizione ideale anche per entrare
in contatto con la propria interiorità, il mondo della emozioni.
Nella momentanea assenza di attività frenetiche possiamo concederci
il piacere di meditare, e rielaborare le esperienze delle scorse stagioni,
esercitando una delle più belle funzioni dell’’elemento
acqua: trattenere ciò che è utile, metabolizzandolo,
ed espellere ciò che non ci serve più, lasciandolo veramente
andare come una vela sul mare.
Per entrare in sintonia profonda con le energie del mese di Luglio, e
con le tinte che ad esse darà il cielo in questo tempo, il Cerchio
della Luna vi propone una meditazione guidata, tappa del percorso
che, di plenilunio in plenilunio, ci mette in contatto con il cammino
evolutivo dello zodiaco, che traccia un sentiero di crescita spirituale
in ognuno di noi in armonia con la spirale evolutiva della vita.
La meditazione è registrata ed è possibile
scaricarla dal sito, a fronte di un piccolo contributo.
Corrispondenze della luna di Luglio
Spiriti di Natura: hobgoblins (piccole, bizzarre, ma amichevoli creature
simili ai folletti), fate delle messi raccolte
Piante:agrimonia, caprifoglio, balsamo di limone, issopo.
Colori: argento, blu-grigio
Fiori: loto, ninfea, gelsomino
Profumi: iris, incenso
Pietre: perla, agata bianca
Alberi: quercia, acacia, frassino
Animali: granchio, tartaruga, delfino, balena, ibis
Divinità: Khepera, Atena, Giunone,
Hel, Holda, Cerridwen, Nephthys, Venere
Le fasi lunari di luglio 2024
Luna Nuova – 6 Luglio alle 00:57 in Cancro
Primo quarto – 14/15 Luglio
Luna Piena – 21 Luglio alle 12:16 in Capricorno
Ultimo quarto – 28 Luglio
La Luna di Luglio in Giardino
di Mimmo Tringale
La quinta lunazione, che si svolge tra giugno e luglio, è considerata
la più importante in assoluto, poiché durante il suo corso
avviene la mietitura e la raccolta dei cereali più importanti.
Nell'antico Giappone, questa lunazione veniva chiamata della "Luna
d'oro" a causa della dominanza del colore giallo della vegetazione,
causato dall'arsura estiva, ma anche per l'abbondanza delle messi che
in questo periodo raggiungono il culmine della stagione. I giorni compresi
tra la luna nuova e il primo quarto, sono i più favorevoli per
raccogliere, mietere ed estirpare le erbacce. Ma in generale è
un momento favorevole per tutti i lavori, almeno fino alla luna piena,
quando a causa dell'influenza della luna sui flussi linfatici, è
consigliabile operare con precauzione, soprattutto sulle piante da fiore.
Semine (luna crescente)
A dimora in piena terra: Althea rosea, Amaryllis belladonna, Colchium,
Dahlia (talee radicate), digitale, garofano dei poeti, gladioli, Gloriosa
superba (zampe), Lilium candidum, nontiscordardimé, Sternbergia
lutea, tuberosa, tigridia, violaciocche.
Piantagioni (luna crescente)
Se avete la possibilità di accudire le piante dopo il trapianto
con annaffiature, frequenti spruzzature sulla chioma ed un eventuale ombreggiatura
si possono mettere a dimora: agrumi, Ficus, lecci, magnolia, alloro, pittosporo,
ecc.
Cimature e Potature (luna calante)
Potare le rose rampicanti non rifiorenti. Cimare le erbacee da fiore per
prolungarne la fioritura. Asportare sulle dalie i germogli secondari e
i bottoni fiorali in soprannumero. Eseguire leggere potature di regolazione
su ortensia, gardenia, oleandro, lantana e sulle siepi. Se la chioma di
alberi e arbusti appare squilibrata, eseguire a fine fioritura una leggera
potatura.
Lavori (luna calante)
Pacciamare le aiuole e il sottochioma di alberi e arbusti per ridurre
l'evaporazione dell'acqua e frenare lo sviluppo delle infestanti.
Articolo tratto da: https://www.lifegate.it/ambiente/articolo.php?id_articolo=538
Mimmo Tringale
Le Erbe di Luglio in cucina
a cura di Betty Forner
Luglio è il settimo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano
. Il mese fu chiamato così in onore di Giulio Cesare, nato il 13
di questo mese. Anteriormente, nel calendario di Romolo, era chiamato
Quintile.
LIMONE
Il Limone è il simbolo del calore e del sole mediterraneo.
Il Limone ha origini asiatiche e precisamente proviene dall'Estremo Oriente
(India e Cina) dove fu trovato allo stato spontaneo. Conosciuto in Cina,
in India e nelle civiltà mesopotamiche per le sue proprietà
antisettiche, antireumatiche e tonificanti é considerato sacro
nei paesi islamici. Esso veniva per lo più impiegato come antidoto
contro i veleni, come astringente contro le forme dissenteriche ed emorragiche
nonché per tenere lontani i demoni dalle case. Gli antichi Egizi
lo utilizzavano per imbalsamare le mummie e spesso lo riponevano nelle
tombe con datteri e fichi. I Greci lo importavano dalla Media e lo utilizzavano
a scopo ornamentale e per profumare la biancheria e difenderla dalle tarme.
Le prime chiare descrizioni dell'impiego del Limone a scopo terapeutico
risalgono alle opere di Teofrasto, l'allievo di Aristotele, che viene
considerato il fondatore della fitoterapia. Era costume degli Ellenici
coltivare gli alberi di limone vicino agli ulivi per preservare questi
ultimi da attacchi parassitari.
Anche Plinio parlò del Limone nei suoi trattati e lo prescrisse,
tra l'altro, come antidoto verso diversi veleni. Sebbene si ritenesse
che gli antichi Romani non conoscessero il frutto, nel 1951 una scoperta
archeologica smentì questa diffusa opinione: nel corso di scavi
effettuati a Pompei venne infatti alla luce una casa, denominata la “Casa
del frutteto”, con degli affreschi alle pareti che ritraggono varie
piante tra cui, appunto, il Limone. In Occidente il Limone si diffuse
intorno all'anno 1000 grazie agli Arabi che lo portarono in Sicilia. La
prima descrizione del Limone, introdotto dall'India due secoli prima,
apparve infatti in scritti arabi del dodicesimo secolo. Le origini del
nome derivano dal persiano (Limu).
In Europa la prima vera coltivazione di Limoni venne impiantata a Genova
a metà del quindicesimo secolo. Nel 1494 i Limoni comparvero nelle
Azzorre, mentre in America il Limone e gli altri agrumi furono portati
dagli Spagnoli e dai missionari dopo la scoperta di Cristoforo Colombo.
Nel XV secolo si scoprì che il succo di Limone curava e preveniva
lo scorbuto, malattia diffusa tra i marinai che si cibavano per lunghi
periodi solamente con farine, cibi conservati e altri alimenti privi di
vitamina C. Con il tempo si appurò che lo scorbuto dipendeva dalla
carenza massiccia e prolungata di vitamina C (acido ascorbico) presente
nella frutta e nelle verdure fresche e ciò spiega anche perché
si iniziò ad utilizzare i Limoni in grande quantità a bordo
delle navi.
Fu tramite i viaggi per mare che il frutto venne introdotto anche nei
paesi del Nord Europa. Le navi che arrivavano nel Mediterraneo si rifornivano
di Limoni, pagandoli con merci pregiate o addirittura in oro. I frutti
acquistati venivano rivenduti a prezzi altissimi nei paesi del Nord, dove
il Limone era considerato un prodotto di gran lusso, ma sempre a prevalente
scopo ornamentale e terapeutico. Solamente nel XVIII secolo il Limone
cominciò ad essere usato in cucina per aromatizzare cibi e bevande.
Il Limone ha molteplici proprietà terapeutiche: antisettico, battericida,
attivatore dei globuli bianchi (difese immunitarie), rinfrescante, febbrifugo,
tonico del sistema nervoso e simpatico, tonico cardiaco, disintossicante,
diuretico, antireumatico, antigottoso, antiatritico, calmante, antiacido
gastrico, antisclerotico (contro la senescenza), antiscorbutico, antivelenoso,
fluidificante sanguigno, ipotensore (abbassa la pressione troppo alta),
depurativo, remineralizzante, antianemico, stimolatore gastro-epatico-pancreatico,
emostatico, carminativo (aiuta ad espellere i gas in eccesso), vermifugo,
antipruriginoso, alcalinizzante, inoltre da recenti studi americani e
svedesi è emerso che, se assunto regolarmente e nelle dosi giuste,
il limone potrebbe svolgere anche un'azione preventiva contro il tumore
all'intestino, allo stomaco e al pancreas.
Se al mattino vi sentite stanchi e avete bisogno della carica giusta per
affrontare la giornata, il frullato che vi proponiamo vi assicurerà
un tonico ed energetico inIzio di giornata!
FRULLATO ENERGETICO AL LIMONE
125 ml di succo di limone fresco o lime.
1/2 uovo
25 ml di latte
1 cucchiaio di zucchero
1/2 cucchiaio di miele chiaro
cornflakes per guarnire
Frullate tutti gli ingredienti, eccetto i cornflakes, ad alta velocità,
fino ad ottenere un composto cremoso ed omogeneo. Versate nel bicchiere
e guarnite con i cornflakes.
CALENDULA
La Calendula appartiene al genere delle Asteraceae, originario dell'Europa,
Nord Africa e Asia mediorientale, comprende oltre 20 specie erbacee annuali
o perenni, alte fino a 60-70 cm, la più conosciuta è la
Calendula officinalis nota volgarmente col nome di Calendola o Fiorrancio
pianta erbacea annuale, pubescente, con fusto angoloso, foglie oblunghe,
tenere, di colore verde chiaro, fiori simili a grandi margherite riuniti
in capolini terminali di colore giallo-arancio brillante, a centro purpureo,
con fioritura dall'estate fino ai primi geli, con numerosi ibridi e varietà
nane dai fiori molto grandi e vivacemente colorati.
La mitologia racconta che la Calendula sia sbocciata da una ragazza bellissima
di nome Calta la quale, innamoratasi del Sole, si perse inseguendolo.
L'uso dei suoi fiori in ambito medicamentoso, in particolare della Calendula
officinalis, ha effetti antispasmodici e cicatrizzanti. Il decotto prodotto
con circa 50 gr. di fiori essiccati per litro d'acqua, è consigliato
contro l'ulcera gastrica; ha inoltre effetti sudoripari e preventivo/attenuanti
dei dolori mestruali. Per il ciclo mestruale ha anche un effetto attenuante
del flusso e regolarizzante. Viene a volte utilizzata all'interno di prodotti
antistaminici per le allergie causate dalla polvere e dagli acari.
In dermocosmesi viene prodotta una crema con la polvere ottenuta dai fiori
secchi, avente effetti di contrasto per l'acne e per le macchie della
pelle. I fiori secchi, lasciati in sospensione all'interno di una bottiglia
di olio d'oliva (50 gr. per mezzo litro) consentono di ottenere un olio
da uso esterno risolutivo per bruciature e ustioni. Grazie alle sue proprietà
disinfettanti e di contrasto alle infiammazioni viene utilizzata in esterno
per impacchi e spesso sfruttata come ingrediente per i detergenti intimi.
RISO ALLA CALENDULA
400 gr. di riso
1 cipolla
30 gr. di petali di calendula
150 gr. di champignons
80 gr. di burro
brodo q.b.
60 gr. di parmigiano
sale
pepe
In una padella fate soffriggere, con la metà del burro, la cipolla
finemente tritata, unite il riso mescolando perché prenda sapore.
Versate un mestolo di brodo caldo, quindi aggiungete i fiori di calendula
precedentemente pestati fino a ridurli come un battutino. Unite anche
gli champignons puliti, lavati e tagliati a fettine sottili. Portate a
cottura il risotto unendo il brodo a mano a mano che viene assorbito.
Prima di servire amalgamate col restante burro e il parmigiano grattugiato,
mescolate delicatamente e portate in tavola.
CAMOMILLA
La pianta ha un portamento cespitoso, con più
fusti che partono dalla base, più o meno ramificati nella porzione
superiore. L'altezza non supera in genere i 50 cm nelle forme spontanee,
mentre nelle varietà coltivate può arrivare agli 80 cm.
La pianta è spiccatamente aromatica. Le foglie sono alterne e sessili,
oblunghe. La lamina è bipennatosetta o tripennatosetta, con lacinie
lineari molto strette. I fiori sono riuniti in capolini con ricettacolo
conico e cavo. I fiori esterni hanno la ligula bianca, quelli interni
sono tubulosi con corolla gialla. I capolini di diametro di 1-2 cm, sono
riuniti in cime corimbose. Il frutto è un achenio di circa 1 mm
di lunghezza, di colore chiaro, privo di pappo.
La specie è diffusa in Europa ed in Asia ed è naturalizzata
anche in altri continenti. Cresce
spontaneamente nei prati ed in aperta campagna, non oltre gli 800 m, diventa
spesso invadente comportandosi come pianta infestante delle colture agrarie,
é una specie rustica che si adatta anche a terreni poveri, moderatamente
salini, acidi. Il ciclo di vegetazione è primaverile-estivo, con
fioritura in tarda primavera e nel corso dell'estate; di questa pianta
vengono in genere raccolti i fiori, preferibilmente dopo aver perso i
petali ma prima di essersi essiccati sulla pianta stessa. Una comune metodologia
di raccolta consiste nel far passare fra le dita gli steli della pianta
in maniera tale da raccogliere solamente i fiori, evitando una lunga fase
di pulitura.
Gli infusi di fiori di Camomilla notoriamente vengono utilizzati per i
loro effetti blandamente
sedativi, però un suo prolungato uso può portare l'organismo
ad una reazione opposta: è infatti noto che molte persone, che
hanno ecceduto nell'assunzione di infusi o decotti di Camomilla, non riscontrino
più effetti sedativi, bensì tonico-eccitanti. Inoltre, se
lasciata per troppo tempo in infusione, l'effetto della Camomilla non
è più di calmante ma di eccitante, questa perché
vi è presente una piccola quantità di caffeina.
Le tisane ottenute con questa pianta inoltre provocano l'espulsione di
gas intestinali in eccesso.
Sono infine note le proprietà nutrizionali della Camomilla rispetto
ai capelli e rispetto al cuoio capelluto; si utilizza anche per schiarire
i capelli biondi che con il tempo tendono al castano: per questi scopi
si deve preparare un infuso di fiori di Camomilla, lasciarlo raffreddare,
filtrarlo e poi utilizzarlo regolarmente dopo lo shampoo.
SEMIFREDDO ALLA CAMOMILLA
200 gr. di fiori di Camomilla
100 g zucchero
20 cl acqua
3 uova
1/2 bicchierino vino marsala dolce
20 cl panna
1 bustina mandorle tritate
1/2 limone (succo)
Fate bollire i fiori di Camomilla con l'acqua e lo zucchero fino a quando
si forma uno sciroppo denso. Colate il liquido da un passino a maglie
fitte, schiacciando leggermente i fiori. In una ciotola montate a spuma
i tuorli con lo sciroppo ricavato, aggiungete il marsala e il succo di
mezzo limone. Montate a neve soda prima gli albumi e poi la panna unendo
entrambi al composto, Versate in uno stampo a cassetta e ponete in freezer
alcune ore. Cospargete con le mandorle tritate e servite.
Fonti:
www.limmi.it
https://ricettevini.blogspot.com
it.wikipedia.it
https://www.benessereblog.it
La Febbre delle Erbe di Giulia Butti e Giorgio Cajati edizione ALEC (Milano)
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