Luna di Maggio
o Luna della Coppia, Luna bivalente, Luna
dei Fiori, Luna del Latte.
La luna della coppia, luna dei fiori
Maggio si apre con Beltane,
il festival dell'abbondanza che segna il ritorno della stagione calda
e della fertilità.
Questo è il mese dei sapori, dei piaceri e degli amori.
Il ciclo vegetale è nel pieno della fioritura e già
si prepara a dare i frutti, tutta la natura è in fase espansiva
e per analogia con gli astri questo è il tempo del Toro,
la prima terra dello Zodiaco.
Dopo l'esplosione iniziale dell'Ariete, che è coincisa con il risveglio
della Terra, la fase Toro è un tempo di consolidazione, di beatitudine
e di godimento dei sensi.
Toro è un segno profondamente femminile e matriarcale, il
più sensuale di tutto lo zodiaco, sede di Venere
( Dea di bellezza, amore e piacere), esaltazione di Giove,
pianeta che tutto espande, arricchisce e fa crescere.
E così la natura, in questo tripudio di fiori, profumi e colori,
ci seduce con la sua abbondanza mentre il sole già caldo ma non
ancora soffocante ci accarezza la pelle con raggi morbidi e avvolgenti.
Su un piano spirituale si celebra la più sacra tra tutte le nozze,
quella tra il Dio Sole e la Dea Terra, da cui scaturisce il sostentamento
- materiale e spirituale - per tutti gli esseri viventi.
Così anche per noi è un tempo particolarmente adatto per
abbandonarci all'amore e al piacere, ma anche per esprimere la nostra
creatività e fertilità interiori.
Toro/seconda casa infatti agisce su un piano che è soprattutto
materiale, in quanto mira alla costruzione delle nostre sicurezze. Ciò
significa che le nuove vie che abbiamo sperimentato a partire dall’equinozio
di primavera possono ora trasformarsi in vere e proprie risorse e dare
i loro primi concreti frutti.
L' invito per chi è single è a dare inizio a nuove unioni,
come nell’antica tradizione dei fuochi di Beltane.
Per tutti gli altri ad aprirsi, a saper riconoscere e godere delle gioie
e soddisfazioni della vita, connettendosi con il senso di abbondanza e
pienezza di cui la natura è il più evidente riflesso.
Immagine: Inanna e Damuzi di Nelson-Reed
Per
entrare in sintonia profonda con le energie del mese di Maggio, e con
le tinte che ad esse darà il cielo in questo 2013, il Cerchio della
Luna vi propone una meditazione guidata,
tappa del percorso che, di mese in mese, ci mette in contatto con il cammino
evolutivo dello zodiaco, che traccia un sentiero di crescita spirituale
in ognuno di noi in armonia con la spirale evolutiva della vita.
Spiriti di Natura: fate , elfi
Piante: sambuco,rosa, artemisia, timo, millefoglie.
Colori: verde, marrone, rosa
Fiori: mughetto, digitale, rosa, ginestra
Profumi: rosa, sandalo
Pietre: smeraldo, malachite, ambra, cornalina
Alberi: biancospino
Animali: gatti, lince, leopardo
Divinità: Bast, Afrodite,
Maia, Diana, Pan.
Le fasi lunari di maggio 2024
- Quarto calante, 1 maggio 2024
- Luna Nuova, 8 maggio 2024, alle ore 05:21 in Toro
- Quarto crescente, 15 maggio 2024
- Luna Piena, 23 maggio 2024, alle 15:52 in Sagittario
Vai al calendario lunare di Maggio 2024
La Luna di Maggio
in giardino
di Mimmo Tringale
A metà strada tra la primavera e l'estate, la lunazione di maggio
svolge un ruolo fondamentale per la crescita di tutto il mondo vegetale.
La natura è oramai iperattiva, anche nei climi più rigidi
e negli angoli più ombrosi dei boschi. Nei coltivi, come nei pochi
spazi ancora liberi dalla presenza dell'uomo il ciclo della vita si avvicina
al suo culmine. E' tempo di febbrile attività anche nell'orto e
nel giardino, dove il desiderio di raggiungere raccolti copiosi e fioriture
abbondanti non deve fare dimenticare il prezioso ruolo ecologico svolto
da ogni essere vivente, parassiti e malerbe comprese. Quindi prima di
preoccuparsi di effettuare trattamenti (anche quando si utilizzano, i
preparati non tossici dell'agricoltura biologica) è consigliabile
fermarsi un attimo e chiedersi: "E' davvero necessario eliminare
questa colonia di afidi dalle mie rose? E questo piccolo cespo di portulaca
(tra l'altro ottima cruda nelle insalate) perché non lasciarla
vegetare anche se "ruba" un po' di acqua e di nutrimento dai
pomodori?"
In luna crescente
Semine: Seminare in piena terra: Acanthus mollis, Alyssum,
Althea rosea, Aster, calendula, campanula, Coreopsis, crisantemo, Digitalis,
Iberis sempervirens, Lupinus polyphyllus, Myosotis, papavero, primule,
fiordaliso, girasole ornamentale, violaciocche, garofano dei poeti, Gypsophila,
mais ornamentale, nontiscordardimé, Schizanthus.
Seminare a dimora all'aperto: anguria,
basilico, bietola da orto, cardo, carota, cetriolo, coriandolo, fagiolo,
fagiolino, fava, melone, peperone, pisello, melanzana, pomodoro, prezzemolo,
ramolaccio, ravanello, rucola, scorzanera, zucca e zucchina.
In semenzaio all'aperto: basilico, cavolfiore, cetriolo.
Trapianti: Trapiantare le erbacee annuali perenni a fioritura
autunnale e mettere a dimora: calendula, campanella rampicante, gladiolo,
graminacee ornamentali, Ageratum, Canna, Coleus, Cosmos, dalia, Hedichium,
petunie, Nicotiana, Salvia splendes, Tagetes.
In dimora all'aperto: anguria, basilico, bietola da orto, cardo, cavolo
cappuccio estivo-autunnale, indivia riccia, cetriolo, coriandolo, fagiolo,
fagiolino, fava, melone, peperone, melanzana, pomodoro, ramolaccio, scorzanera,
zucca, zucchina, cavolo cappuccio, tetragonia, indivia riccia, lattuga,
bietola da coste, lattuga cappuccio, porro, scarola, sedano.
In luna calante
Semine: Seminare a dimora all'aperto: agretto, bietola
da coste, cipolla colorata, finocchio, lattuga da taglio, spinacio.
In semenzaio all'aperto: cavolo cappuccio (varietà: autunnale precoce
e autunno-invernale tardivo), lattuga (varietà: a cappuccio estiva
e romana), bietola da coste, lattuga cappuccio, porro, radicchio di Chioggia,
scarola, sedano.
Cimature e Potature:
Cimare i crisantemi e i rampicanti, tra cui le rose non rifiorenti, e
gli arbusti a fioritura precoce. Concludere la potatura degli agrumi ed
effettuare il primo taglio alle siepi di Lauroceraso, Ligustro e Biancospino.
Lavori: Continuare ad annaffiare e concimare regolarmente
le bulbose che sono fiorite tra aprile e gli inizi di maggio e attendere
l'appassimento delle foglie prima di togliere da terra gli organi sotterranei.
Estirpare e poi riporre in magazzino i bulbi già fioriti.
Rincalzare le patate, mettere i tutori a pomodori, piselli e fagiolini
rampicanti. Interrare la senape ed altri eventuali sovesci.
Rinnovare la pacciamatura sotto gli alberi e gli arbusti da frutto. Controllare
che le legature non siano troppo strette ed eliminare i germogli che nascono
sotto gli innesti attecchiti. Eseguire la potatura verde sulle drupacee
(ciliegio, pesco, susino, albicocco, ecc.) e sulla vite (cimatura dei
germogli e diradamento dei grappoli).
articolo tratto da: https://www.lifegate.it/ambiente/articolo.php?id_articolo=896
Le Erbe di Maggio in cucina
a cura di Betty
Forner Maggio è il quinto mese dell'anno secondo il calendario gregoriano
ed il nome potrebbe derivare da Maia, un'antica dea della fecondità
della mitologia romana, legata al risveglio naturale in primavera. La
tradizione racconta che ogni 1° di maggio, Vulcano le offriva in sacrificio
una scrofa gravida, in modo che anche la terra fosse gravida di frutti.
Il nome maggio deriva probabilmente dal nome della dea e dal fatto che
la sua festività fosse collocata il primo giorno del mese. Anche
il nome maiale pare sia giunto alla lingua latina ("sus maialis")
e quindi a quella italiana dal suo.
TIMO
Il suo nome scientifico deriva dal greco forza, coraggio, che risveglierebbe
in coloro che ne odorano il profumo balsamico.
È una pianta a portamento arbustivo, perenne, alta fino a 40-50
cm, con un fusto legnoso nella parte inferiore e molto ramificato che
forma dei cespugli molto compatti. Le foglie sono piccole e allungate
con una colorazione variabile dal verde più o meno intenso, al
grigio, all'argento, ricoperte da una fitta peluria in quasi tutte le
specie. I fiori sono di colore bianco - rosato e crescono all'ascella
delle foglie in infiorescenze a spiga e sono ad impollinazione entomofila,
soprattutto ad opera delle api. I frutti sono degli acheni.
In erboristeria il timo è un notevole antisettico ed il suo uso
è consigliato nelle affezioni dell'apparato respiratorio quali
tosse o asma.
Può essere usato come infuso (tipo tè) oppure mangiato come
condimento insieme alle pietanze.
Il Timo era noto fin dall’epoca degli Egizi, che lo usavano per
le imbalsamazioni, mentre al tempo dei Romani il famoso filosofo Apuleio
gli attribuiva proprietà antidolorifiche, come scrisse nel 1481
nel suo Herbarium; sempre i Romani sfruttavano le sue proprietà
antisettiche per conservare le derrate alimentari, e pare che i soldati,
si bagnassero in acqua di timo per infondersi vigore (il vocabolo greco
Thymòs significa coraggio); nel Medioevo le dame ricamavano spighe
di timo sulle insegne dei loro cavalieri come buon augurio. I Greci invece
amavano produrre e consumare il miele ricavato con il nettare di questa
pianta, e gli invitati ad un loro banchetto, prima del pasto bevevano
spesso del vino aromatizzato con Timo,Cannella e Menta; pare che persino
i montanari scozzesi bevessero tè di timo selvatico per prevenire
incubi notturni e paura.
Il timo oltre alle sue caratteristiche aromatiche, che favoriscono il
passare del mal di testa, prolunga la conservazione dei cibi grazie anche
alle sue proprietà antisettiche; ha inoltre proprietà digestive,
depurative, carminative, balsamiche, tonico-stimolanti e viene usato per
gargarismi nelle infezioni del cavo orale.
Tisane e sciroppi a base di timo tonificano l'organismo, stimolano l'appetito
e la digestione, il funzionamento del fegato, e combattono le malattie
da raffreddamento; il timo infatti è un potente rimedio contro
le malattie delle vie respiratorie come raffreddori, bronchiti, polmoniti,
enfisema e pertosse, e per la sua proprietà balsamica è
fluidificante catarrale, e benefico per l’asma.
Le sue proprietà antisettiche lo rendono utile anche contro le
fermentazioni e infezioni intestinali ed inoltre un utile diuretico, capace
di favorire le mestruazioni, stimolare gli aborti e accelerare la nascita,
per questo è sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento.
Il Timo sembra utile anche contro la sclerosi multipla, la depressione,
l'alcolismo, l'epilessia e pare sia in grado di stimolare la produzione
di globuli bianchi.
Il suo decotto, nei suffumigi, è utile per distendere il viso,
stimolare la circolazione e diminuire le macchie della pelle, inoltre,
in infusione con il rosmarino aiuta ad eliminare la forfora.
Per uso esterno è un ottimo disinfettante della pelle e uno stimolante
della circolazione periferica e, ed ha anche efficacia contro l'alito
cattivo, per cui sono indicati gli sciacqui.
TAGLIOLINI AL TIMO
• 600 gr. Tagliolini Freschi
• 1 Cucchiaio Timo
• Sale
• 6 Cespi Radicchio di Treviso
• 1 Cipolla
• 60 gr. Burro
• Olio D'oliva
• Panna
• 300 gr. Passata di Pomodoro
• Pepe
Affettare la cipolla e farla stufare in un tegame con acqua e sale per
10 minuti, unire l'olio e farla dorare. Aggiungere il radicchio lavato
e tagliato a striscioline e farlo insaporire per 10 minuti, quindi unire
il pomodoro. Proseguire la cottura finché il radicchio sarà
tenero. Salare, pepare e aggiungere un pizzico di timo. Cuocere i tagliolini
al dente e trasferirli nel tegame con la salsa; unire il burro, la panna,
mescolando delicatamente e poi servire.
SAMBUCO
Il Sambuco è un genere appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee
che comprende specie arbustive di medio-grandi dimensioni talvolta in
forma di piccolo albero, comunissimo lungo le siepi campestri, nei boschi
planiziari e submontani e presso i casolari di campagna, nonché
alla periferia delle città, dove rappresenta un relitto della vegetazione
spontanea. Presenta rami con midollo molto grosso, bianco, leggerissimo
e compatto, che viene raccolto ed usato per includere e poi sezionare
parti vegetali da osservare poi al microscopio. La corteccia dei rami
stessi presenta rade e grosse lenticelle, le foglie sono opposte, imparipennate,
di solito con 5 foglioline ovato-lanceolate ed appuntite, seghettate ai
margini. I fiori sbocciano in primavera-estate, sono piccoli, odorosi,
biancastri, a 5 lobi petaliformi, riuniti numerosissimi in infiorescenze
ombrelliformi molto ampie, essi maturano numerose piccole bacche globose
nero-violacee che contengono un succo di colore viola-porporino scuro
che viene impiegato per colorare vini.
I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione
diaforetica.
La pianta del sambuco era considerata praticamente sacra dalla tradizione
folkloristica germanica,
infatti, era chiamata l'albero, Holda, nome di una fata che abitava la
pianta e che le conferiva dei poteri curativi. In alcuni luoghi i contadini
si inchinavano o toglievano il cappello di fronte a questa
fantastica pianta. Intorno ai monasteri ed alle fortezze si piantavano
queste piante perché le proteggessero dai mali.
Questa specie è diffusissima allo stato spontaneo nei nostri boschi.
Cresce ovunque, spesso la troviamo vicino ad edifici abbandonati ed intorno
agli allevamenti.
Storicamente considerata una panacea da tutta la medicina popolare. I
suoi fiori, assunti in grande quantità sotto forma di tè
bollente, hanno un effetto sudorifero, che viene sfruttato per le malattie
da raffreddamento con la febbre. Si possono preparare decotti facendo
bollire i fiori di sambuco per fare dei pediluvi.
I suoi frutti sono ricchi di vitamine e sostanze minerali, ottimi per
succhi e marmellate ma é assolutamente da evitare l'assunzione
dei frutti crudi o acerbi, possono provocare mal di pancia.
In Sicilia si credeva che un bastone di sambuco avesse il potere di uccidere
i serpenti e di far scappare i ladri. Nelle leggende germaniche il flauto
magico era fatto con il sambuco. A questa pianta dalle molteplici proprietà
era attribuito anche un potere divinatorio per quanto riguarda il sesso
dei nascituri e la bontà del raccolto, ma questa è considerata
una pianta ambigua, si favoleggia che dentro di lei non si celi una fata
ma bensì una strega.
SCHIACCIATA AL SAMBUCO
15 infiorescenze di sambuco
500 gr. di farina
1 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaino di miele,
sale
olio extravergine di oliva
acqua tiepida
Pulire le infiorescenze di sambuco e tagliare con le forbici i peduncoli
che sostengono i piccoli gruppi di fiorellini. Fare sciogliere il lievito
in una tazza di acqua tiepida a cui e' stato aggiunto un cucchiaino di
miele e 2 cucchiai di farina; lasciarlo riposare per 10'. Versare la farina
rimanente in una terrina, aggiungere un pugnetto di sale, 2-3 cucchiai
di olio, i fiorellini di sambuco, il lievito e circa 1 bicchiere di acqua
tiepida. Lavorare bene questo composto da renderlo omogeneo e tenero.
Preparare infine una palla e lasciarla riposare per circa 30' minuti in
un ambiente caldo, coperta da un canovaccio. A lievitazione ultimata,
rimpastare e sistemare in una teglia leggermente unta. Con la punta delle
dita premere ripetutamente lungo tutta la superficie, formando tante fossette.
Ungere infine con un po' di olio e spolverare con un pizzico di sale;
far riposare per una mezzora ed infornare a 250 gradi, quindi, dopo 10',
a 150 gradi.
ROSA
La famiglia delle Rose, comprende circa 150 specie, numerose varietà
con infiniti ibridi e cultivar, originarie dell'Europa e dell'Asia, di
altezza variabile da 20 cm a diversi metri, comprende specie cespugliose,
sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande
o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o doppi, frutti
ad achenio contenuti in un falso frutto.
Le specie spontanee in Italia sono oltre 30 di cui ricordiamo la Rosa
Canina la più comune.
Il nome, secondo alcuni, deriverebbe dalla parola sanscrita vrad o vrod,
che significa flessibile, secondo altri, invece, il nome deriverebbe dalla
parola celtica rhood o rhuud, che significa rosso.
I petali vengono utilizzati per le proprietà medicinali, per l'estrazione
dell'essenza di Rosa e degli aromi utilizzati in profumeria, nell'industria
essenziera, nella cosmetica, pasticceria e liquoristica.
Come pianta medicinale si utilizzano oltre ai petali con proprietà
astringenti, anche le foglie come antidiarroico, i frutti ricchi di vitamina
C diuretici, sedativi, astringenti e vermifughi, i semi per l'azione antielmintica,
e perfino le galle prodotte dagli insetti del genere Cynips ricche di
tannini per
le proprietà diuretiche e sudorifere.
Le giovani foglie delle rose spontanee servono per la preparazione di
un ottimo Té di Rosa.
ELISIR DI ROSE
15 gr. petali di rose profumate
400 gr. grappa
350 gr. zucchero
350 gr. acqua
Dopo aver scelto i petali delle rose più profumate, porli in un
mortaio con una manciata di zucchero e pestatele fino ad ottenere una
pasta che porrete a macerare per una decina di giorni in un vaso di vetro
ermeticamente chiuso, nel quale avrete aggiunto anche la grappa. Durante
questo periodo agitare una volta al giorno il vaso con il suo contenuto.
Dopo il tempo prescritto aggiungete l’acqua ed il rimanente zucchero.
Lasciate macerare ancora nel vaso per una settimana agitando ogni tanto
e, trascorso questo tempo, filtrate per tela, imbottigliate e tappate
con un tappo di sughero. Aspettate almeno due mesi prima di consumare
questo elisir che gratificherà il palato vostro e dei fortunati
ospiti.
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