Luna di Dicembre 2024
o Luna
fredda, luna della quercia, luna
della neve, luna delle lunghe notti, Aerra Geola (mese prima di Yule),
Wintermonat (mese d'inverno), Heilagmanoth (mese sacro), luna del grande
inverno, luna degli alberi spogli
Luna del fuoco della conoscenza, luna della
neve
La mitezza dell’autunno ha ceduto lentamente il passo alla stagione
del grande freddo, che rapidamente si avvicina.
Il vento autunnale ha staccato dai rami anche le ultime foglie, che ora
ricoprono la terra spoglia nel momento del suo riposo.
In molti luoghi, questo è il tempo
della prima neve.
Come Madre Terra ha lasciato cadere tutti i suoi ornamenti, per concentrarsi
sull'essenza delle cose, anche la nostra attenzione può rivolgersi
verso il nucleo interiore della nostra spiritualità.
Durante la fase di trasformazione scorpionica abbiamo potuto lasciare
andare tutto quanto è superfluo ed incontrare l'ombra dentro di
noi, ma ora il tempo del buio sta per terminare e anche noi possiamo prepararci
ad una rinascita spirituale; è infatti nel sonno invernale della
natura che nascono i semi dei progetti futuri.
In natura come dentro di noi, siamo infatti nel tempo del Sagittario,
terzo della triade del fuoco.
Questo non è il fuoco iniziatore dell’ariete, né il
fuoco del cuore leonino. Questo è il segno che apre le porte allo
spirituale, insegnandoci che la natura umana per essere completa ha anche
bisogno di credere in qualcosa, ha bisogno di una fede.
E così il fuoco del Sagittario, domicilio del grande Giove,
è una freccia che punta verso l’alto e vibra nella ricerca
di verità, di conoscenza, di significato.
La fase buia dell'anno sta giungendo al suo apice, ma proprio allora un
nuovo dio sole nascerà, dando inizio ad un nuovo ciclo, ad un rinnovamento.
E' questo il solstizio d'Inverno, Yule,
o ritorno della luce, che ha luogo il 21 dicembre, e il cui significato
etimologico è ruota, a indicare che un altro giro è
stato dato, negli eterni cerchi della ruota della vita.
In questa magica notte un vecchio Sole si sacrifica spegnendosi, mentre
dal grembo notturno di Madre Terra nasce un nuovo Sole Bambino, il “figlio
della promessa”, che rinasce dall’utero della grande madre
all’alba, e si prepara a fecondarla con nuovi raccolti, garantendo
la continuità della vita.
Molti furono i miti con cui gli uomini celebrarono questo importante momento
di passaggio in ogni tempo.
Le popolazioni nordiche mettevano in scena la battaglia tra il Re Agrifoglio
(che rappresenta l’anno trascorso) e il Re Quercia (che rappresenta
il nuovo anno), che vince sul precedente. Oppure le nozze fatali tra la
notte più lunga ed il giorno più breve, rappresentati dal
sole e la luna, il Dio e la Dea.
Le popolazioni agrestri si riunivano, accendevano fuochi propiziatori
e seguivano tradizioni le cui tracce troviamo ancora nelle moderne feste
di Natale e Capodanno.
Nell’antica Roma si celebrava il “Dies Natali Solis Invicti”,
il giorno della nascita del Sole Invincibile, in seguito assorbita dal
Natale cristiano.
Anche la stessa festa di Santa Lucia, che si celebra il 13 dicembre, è
un evidente richiamo al ritorno della Luce.
Yule è da sempre un momento propizio per tutti, in cui contattare
la propria luce interiore, ed esprimere nuovi propositi e nuovi desideri.
Accogliamo anche noi il ritorno della Luce con la sacralità che
è dovuta a questo evento, e nella profondità del nostro
essere contattiamo la scintilla del nuovo Sole nascente, e il messaggio
di speranza e di rinnovata fiducia che sempre accompagnano ogni rinnovamento.
Per entrare in sintonia con le energie di questa lunazione, il cerchio
della luna propone la meditazione
nel tempo del Sagittario, tappa del percorso
che, di luna in luna, ci pone in contatto con il cammino evolutivo dello
zodiaco, che traccia un sentiero di crescita spirituale in ognuno di noi,
in armonia con la spirale evolutiva della vita.
Sempre in armonia con il tempo della luna di dicembre, è disponibile
on line la bellissima meditazione
per incontrare la Dea Sophia, fonte
di Luce e di spiritualità più sublime.
Le meditazioni guidate sono già disponibili ed è possibile
acquistarle dal sito a fronte
di un piccolo contributo, in modo che anche chi non abita vicino possa
seguirle.
Spiriti di Natura: fate della neve, fate delle tempeste, fate dei pini
Piante: agrifoglio, edera, abete, vischio
Colori: rosso, bianco e nero
Fiori: agrifoglio, cactus
Profumi: violetta, patchouli, geranio, incenso, mirra, lillà
Pietre: serpentina, giacinto, crisolito
Alberi: pino, abete, agrifoglio
Animali: topo, cervo, cavallo, orso, cornacchia, pettirosso
Divinità: Hathor, Ecate, Neith, Atena, Minerva, Ixchel, Osiride,
Norns, le Parche
Energia: resistenza, morte, rinascita; giro delle maree sulla Terra. Oscurità.
Tenebre. Piccoli artifici personali. Sentieri spirituali. Incontro con
amici e famiglia, i solitari e i poveri.
Immagine di apertura: Wendy Andrews
Fasi lunari dicembre 2024:
Luna Nuova, 1 dicembre 2024, alle ore 07:21 in Sagittario
Quarto crescente, 8 dicembre 2024
Luna Piena, 15 dicembre 2024,alle 10:01 in Gemelli
Quarto calante, 23 dicembre 2024
Luna Nuova, 30 dicembre 2024, alle ore 23:26 in Capricorno
La Luna di dicembre in giardino
di Mimmo Tringale*
Siamo vicini al solstizio d'inverno. In prossimità dell'inverno
astronomico, nell'emisfero nord la durata del dì decresce gradualmente
fino al 21 dicembre, data del solstizio d'inverno, quando il sole raggiunge
il punto più basso della sua orbita.
A partire dal 23 dicembre si assiste al fenomeno opposto: le giornate
si allungano lentamente e il sole riprende a salire rispetto all'orizzonte.
Apparentemente, i vegetali appaiono totalmente immersi nel sonno dell'inverno,
ma in realtà anche in questa parte dell'anno i loro tessuti registrano
le impercettibili onde cosmiche che arrivano dalla luna.
Tradizionalmente si ritiene che tali influssi siano particolarmente benefici
quando il chiaro di luna si accompagna a notti limpide e fredde. Quando
questo avviene è molto probabile che la prossima annata sarà
più rigogliosa, la vendemmia più ricca e i raccolti più
precoci.
in giardino
I giorni di luna crescente del mese sono i più indicati per la
messa a dimora di nuovi alberi e la piantagione dei bulbi primaverili.
nel frutteto (luna calante)
Se non è gelato, preparare il terreno per le piantumazioni primaverili.
Effettuare le concimazioni di fondo. Se non l'avete ancora fatto trattate
i tronchi e le branche principali dei fruttiferi con la pasta per tronchi.
Proteggere le piante più sensibili dalle gelate. Quando la vegetazione
è "ferma", raccogliere le marze destinate agli innesti
e conservarle in un locale fresco o in frigorifero.
nell'orto
Semine (luna calante)
A dimora, in serra: agretto, lattuga da taglio, radicchio da taglio, spinacio,
valerianella.
Semine (luna crescente)
A dimora in serra (solo se non si prevedono periodi molto freddi): ravanello.
Lavori (luna calante)
Interrare le piante da sovescio (facelia e senape). Eseguire le concimazioni
di fondo. Se non è gelato preparare il terreno per le colture primaverili.
Lavorare i terreni argillosi per favorire l'azione strutturante del gelo-disgelo.
* tratto da: https://lifegate.it/alimentazione/articolo.php?id_articolo=475
Le
Erbe di Dicembre in cucina
a cura di Betty Forner
Dicembre è il dodicesimo ed ultimo mese dell'anno secondo il calendario
gregoriano, consta di 31 giorni e si colloca nella seconda metà
di un anno civile.
Dal latino decem, "dieci", perché era il decimo mese
del calendario romano, che iniziava con il mese di marzo.
Vischio
Pianta parassita che affonda le radici nei tronchi di vari alberi
e si alimenta della loro linfa; le foglie sono perenni (sempreverdi) e
i frutti sono bacche gelatinose, somiglianti a perle.
Il vischio è dunque una pianta molto particolare, le cui radici
affondano nei rami e nei tronchi degli alberi invece di attecchire nel
terreno. I suoi semi, per germinare, hanno bisogno della luce del sole,
diversamente dalla maggioranza degli altri semi, che hanno bisogno dell'oscurità.
Allo stadio adulto, il vischio riesce a produrre clorofilla anche al buio.
Le caratteristiche medicinali del vischio, conosciute già dei tempi
di Ipocrate e Plinio, sono assai interessanti e di recente si sono scoperte
anche le sue proprietà antitumorali, proprietà sulle quali
proseguono tuttora le ricerche.
Il vischio agisce con gli effetti qui elencati è un notevole regolatore
del sistema circolatorio ed è una delle piante più efficaci
che si conoscano contro l'ipertensione arteriosa, poiché migliora
l'irrorazione sanguigna del cervello e del cuore, indeboliti a causa dell'indurimento
(arteriosclerosi) delle arterie cerebrali o coronariche. Se ne consiglia
l'uso in caso di arteriosclerosi cerebrale (nausea, vertigini, ronzio
nelle orecchie) o coronarica (angina pectoris). Si può anche somministrare
in via preventiva a che abbia avuto attacchi di trombosi o embolie cerebrali.
Calma la sensazione di oppressione nel petto, le palpitazioni, il nervosismo
e le cefalee; anticamente si usava come sedativo anche negli attacchi
epilettici e nelle crisi isteriche. Aumenta la produzione di urina e l'eliminazione
dei residui tossici del metabolismo, come l'urea e l'acido urico; è
indicato in caso di nefrite, gotta, artrite e ogni qual volta si voglia
depurare il sangue. In applicazioni locali allevia i dolori reumatici,
inoltre è molto efficace negli attacchi acuti di lombaggine o di
sciatica. Viene utilizzato in caso di irregolarità del ciclo o
in caso di mestruazioni eccessivamente abbondanti e di emorragie uterine
grazie al suo effetto emostatico.
Del vischio sono state isolate alcune proteine conosciute come lactine,
efficaci
distruttrici delle cellule tumorali (effetto citolitico). Queste proteine
stimolano allo stesso tempo il timo e le difese cellulari dell'organismo:
in esperimenti di laboratorio il vischio è riuscito a curare tumori
superficiali, dando risultati soddisfacenti; si spera perciò, nei
prossimi anni, di raggiungere nuove scoperte che possano essere impiegate
clinicamente.
Vino di vischio
50 gr. Di foglie di vischio
1 litro di vino rosso
Si fanno macerare le foglie nel vino rosso per
10 giorni.
Si beve a bicchierini prima del pasto principale.
Radicchio
Il radicchio di Treviso è un tipo di radicchio rosso,
caratterizzato da foglie dette "screziate" a causa della loro
particolarità che le fa apparire simili, per forma, alle rose,
con foglie di color panna spruzzate e punteggiate di rosso. Il sapore
è decisamente amarognolo, ma delicato allo tempo stesso.
Il crespo di questo tipo di radicchio, ha una forma che ricorda appunto
un fiore, con foglie larghe e leggermente arricciate.
La coltivazione del radicchio rosso, secondo la tradizione, iniziò
nella seconda metà del secolo XVI presso il paese di Dosson in
provincia di Treviso. Il metodo di coltivazione prevedeva fino agli anni
sessanta la coltivazione in pieno campo, la raccolta, la preforzatura
e il successivo imbianchimento in ambienti caldi e ricchi di sostanze
organiche (molto spesso si trattava di letamai). Poi, in seguito alla
diffusione dei pozzi artesiani e una fortunata intuizione di alcuni produttori
si passò al metodo di imbianchimento in acqua. Questa tecnica prevede
che il radicchio, dopo essere stato colto, venga messo ad imbiancare in
vasche d'acqua per un periodo variabile tra una quindicina e una ventina
di
giorni; si ottiene così un radicchio croccante e dal gusto più
delicato.
Dal radicchio rosso di Treviso si ricavano numerose specialità
alimentari tra le quali vale la pena di ricordare l'amaro omonimo che
è stato riconosciuto dalla regione Veneto come uno dei prodotti
agroalimentari tradizionali italiani.
Il radicchio é depurativo ed è consigliato in caso di stitichezza
e cattiva digestione; inoltre è ottimo come terapia alimentare
complementare in caso di diabete ed obesità. La ricchezza in oligoelementi
e sali minerali ne consiglia l’uso in tutte le forme di artrosi
e come alimento importante per chi soffre di reumatismi.
Fusilli con radicchio, noci e ricotta
400 gr di fusilli
1 scalogno
3 cespi di radicchio rosso di Treviso
100 gr di ricotta fresca
10 noci sgusciate
1 noce di burro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1/2 bicchiere di vino bianco secco
prezzemolo tritato
sale
Far appassire nell’olio lo scalogno. Aggiungere
il radicchio mondato, lavato e tagliato. Versare il vino bianco e lasciare
evaporare. Mettere la ricotta sbriciolata e le noci tagliate finemente,
salare.
Portare ad ebollizione l’acqua salata e cuocere i fusilli. Spadellare
i fusilli con la salsa, aggiungendo
il prezzemolo.
Verza
Accanto al cavolo rosso e a quello bianco, la verza con le foglie
increspate, detta comunemente verza, è la terza varietà
di cavolo. Proviene dalle regioni mediterranee settentrionali. Questa
varietà di cavolo viene menzionata per la prima volta nel 16°
secolo, in Lombardia ed è per questo che è conosciuta anche
con il nome di cavolo di Milano. Verza deriva dal latino viridis, verde,
per via del suo colore. Oggi si distingue tra verza precoce e verza estiva,
con teste allentate e leggere, la verza gialla, con testa compatta e la
verza invernale, con testa più allentata e verdeggiante.
Le foglie di verza schiacciate, applicate come impacco, sono usate anche
nel caso di dermatiti, ferite e reumatismi, perché favoriscono
l’eliminazione delle tossine.
La verza è contiene molti sali minerali (potassio, calcio e fosforo),
oligoelementi e vitamine, soprattutto vitamina C, E e acido folico.
Fagottini di verza
10 gr di burro
sale, pepe dal macinapepe
50 gr di riso ad es. Carolina
1 grossa verza ca. 600 g
un pezzettino di porro
2 grosse cipolle
1 spicchio d'aglio
20 gr di erbe miste ad es. timo, rosmarino, prezzemolo
burro per la forma
250 gr di carne macinata di maiale
1 uovo
2 dl di brodo
Salsa:
1 piccola cipolla
400 gr pelati tritati
3-4 cucchiai di crème fraîche
10 gr di burro
sale, pepe dal macinapepe
Bollite il riso, passatelo sotto l'acqua fredda
e lasciatelo sgocciolare. Nel frattempo sbollentate brevemente le foglie
di verza, passatele sotto l'acqua fredda e stendetele su un panno pulito.
Tagliate il porro per il lungo a striscioline, sbollentatele brevemente
e passatele subito in acqua gelida. Tritate le cipolle e l'aglio e soffriggetele
nel burro per 8-10 minuti, finché risultano cotte e dorate. Tritate
le erbe. Scaldate il forno a 180°C. Imburrate una pirofila. Eliminate
la costola centrale delle 8-12 foglie di verza più grosse. Seccate
le foglie tamponandole. Tagliate le altre finemente e mescolatele con
la carne macinata, le cipolle soffritte, metà delle erbe, un uovo,
il riso e con le spezie. Distribuite il ripieno sulle foglie di verza
e formate dei fagottini che sigillerete con una strisciolina di porro.
Accomodate i fagottini nella pirofila, scaldate il brodo e versatelo sui
fagottini. Coprite e cuocete nel centro del forno per ca. 20-30 minuti.
Per la salsa tritate le cipolle e soffriggetele nel burro. Unite il pomodoro
e lasciate sobbollire per 5 minuti. Incorporate la crème fraîche,
portate a bollore per poco tempo e passate la salsa al mixer. Distribuitela
quindi in piatti caldi, cospargetela di trito d'erbe e servite sulla salsa
un fagottino di verza.
Fonti:
www.fontanarossa.net
www.radicchio.net
https://it.wikipedia.org
https://www.benessereblog.it
https://www.radicchio.it
https://www.saison.ch
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