XVIII LA LUNA
da La Via dei Tarocchi
Se La Luna parlasse...
"Mi chiedete di spiegarmi, ma sono talmente lontana dalle parole,
dalla logica, dal pensiero discorsivo, dall’intelletto...
Mi trovo in uno stato segreto e indicibile, sono il mistero dove ha inizio
ogni conoscenza profonda, quando vi immergete nelle mie acque silenziose
senza chiedere nulla, senza cercare di definire nulla, al di fuori di
qualsiasi luce.
Più entrate dentro di me, più vi attraggo. Non vi è
nulla di chiaro in me. Sono senza fondo, sono tutta sfumature, mi estendo
nel regno dell'ombra. Sono un pantano dall'incommensurabile ricchezza,
contengo tutti i totem, gli dèi preistorici, i tesori dei tempi
passati e futuri.
Sono la matrice.
Al di là dell'Inconscio sono la creazione stessa. Sfuggo a qualsiasi
definizione.
So che mi hanno adorata. Da quando gli esseri umani hanno sviluppato una
scintilla di Coscienza, mi hanno identificato con essa. Come un cuore
d'argento perfetto, illuminavo le tenebre della notte. Ero la luce che
secondo il loro vago sospetto regnava nel profondo delle anime cieche.
Mi ero tuffata in tutte le oscurità dell'universo. Là dove
le entità avide guatavano la più piccola scintilla di Coscienza,
dimensioni di follia, di solitudine assoluta, di delirio gelido, di quel
silenzio doloroso che si chiama Poesia, ho dovuto riconoscere che per
esistere dovevo andare là dove non c'ero.
Sono caduta dentro me stessa, sempre più giù. Mi perdevo
scendendo verso nessun luogo finché alla fine "lo", la
oscura, ho cessato di esistere. O meglio, ero una concavità infinita,
una bocca spalancata che conteneva tutta la sete del mondo. Una vagina
senza limiti divenuta aspirazione totale.
Allora, in questa vacuità, in questa assenza di contorni, finalmente
ho potuto riflettere la totalità della luce. Una luce ardente che
ho trasformato nel suo freddo riflesso, non la luce che genera bensì
la luce che illumina.
Non insemino, indico soltanto. Chi riceve la mia luce sa quello che è,
niente di più. È più che sufficiente. Per diventare
ricezione totale, ho dovuto rifiutarmi di dare. Nella notte, qualunque
forma rigida viene annichilita dalla mia luce, a cominciare dal cuore.
Al mio chiarore, l'angelo è angelo, la belva è belva, il
pazzo è pazzo, il santo è santo.
Sono lo specchio universale, chiunque può vedersi in me"
Potenza femminile ricettiva
La Luna è uno dei simboli più antichi dell'umanità,
rappresenia l'archetipo femminile materno per eccellenza, la Madre cosmica.
La sua qualità fondamentale è la ricettività: la
luna, pianeta satellite, riflette la luce del sole. Ci troviamo nel pieno
cuore della notte, ma una notte illuminata da questa umile ricettività.
È anche il mondo dei sogni, dell'immaginario e dell'inconscio,
tradizionalmente associati alla notte.
I Tarocchi rappresentano la luna, come il sole, con una faccia. Ma non
ci guarda negli occhi. È una luna crescente che si presenta di
profilo. È in formazione.
Una parte di essa rimane invisibile. In questo aspetto simboleggia il
mistero dell'anima, il segreto processo della gestazione, tutto quello
che è nascosto. Il suo non è il volto di una giovinetta,
ma è impregnato di una saggezza antica che si irradia nei raggi
arancione. I raggi rossi che si alternano con i precedenti indicano una
grande capacità vitale, un'estrema fecondità come prigioniera,
occulta.
In primo piano predomina l'azzurro, simbolo di spiritualicà e intuizione.
La Luna è collegata ai ritmi biologici, all’acqua, alle maree,
ai cicli femminili, al passaggio dalla vita alla morte.
Sotto l'astro propriamente detto vi sono due animali uno di fronte all'altro,
inseriti in un paesaggio di cui si vedono due torri. Sembrerebbero cani,
lupi forse, oppure un cane e un lupo. Ululano alla Luna e si nutrono di
essa, delle gocce variopinte che elargisce.Vi si può vedere un
simbolo di fratellanza, due fratelli che reclamano il nutrimento (materiale,
emozionale o intellettuale) alla madre, due fratelli amanti o nemici.
L'animale azzurro rappresenta un essere più spirituale. La lingua
verde è ricettiva. Tiene la coda sollevata e, dietro di lui, la
corona di merli della torre è aperta, anch'essa ricettiva. Il cane
di colore rosa carne, che potrebbe rappresentare la materia, tiene la
coda abbassata e ha una lingua rossa attiva. Si trova davanti a una torre
chiusa, senza porte visibili.
Ai piedi della torre si vedono tre gradini bianchi che ricordano gli scalini
iniziatici de La Torre, ma ciononostante la torre è chiusa, anche
i merli sono ricoperti da altri che sono complementari, come due mandibole
serrate. Si potrebbe dedurre che il corpo materiale, concreto e denso,
è rivolto all'azione e viene chiamato a ricevere soltanto attraverso
lo spirito, simboleggiato dal cane azzurro.
Comunque si noti che l'orecchio visibile di ciascun cane ha un colore
complementare rispetto all'altro, così come nel simbolo dello yin
e dello yang ciascun polo presenta il germe del polo opposto. Le zampe
anteriori dei due cani delimitano una fetta del paesaggio che ricorda
un blasone a tre strisce: quella superiore di colore verde scuro, che
rappresenta lo spazio su cui splende la Luna, corrisponde a uno spirito
ricettivo in profonda meditazione.
La striscia di mezzo corrisponde al livello in cui si trovano i cani.
Vi crescono due piante, che rappresentano una vita emozionale ricca.
La striscia inferiore, prossima all'acqua che sta alla base della carta,
corrisponde alla gestazione profonda della dimensione sessuale e corporea.
Vi si trovano tre gocce rosse che rimandano all'animalità.
La distesa d'acqua che si trova nella parte inferiore è circoscritta
come se fosse una piscina, ma è increspata da flutti che ricordano
le onde e le maree. Potrebbe anche essere un porto. La prima sponda, nella
parte inferiore della carta, è composta da rocce e da una vegetazione
naturale, selvatica. Ma all'estremità opposta è delimitata
da linee rette, tre linee nere che racchiudono due linee azzurre, come
a indicare che l'inconscio viene limitato dal dualismo razionale. Al centro
delle acque uterine si trova un granchio nel quale possiamo vedere un
simbolo dell'Io che aspira al contatto con la Luna. Questo contatto già
esiste, in quanto il crostaceo e l'astro hanno gli stessi colori. Il granchio
desidera l'unione con la Luna senza sapere che come tutti gli altri elementi
della carta è già in comunione con lei. Lo si può
vedere immerso nelle profondità dell'acqua oppure, al contrario,
che galleggia in superficie. In entrambi i casi ci esorta a entrare in
contatto con l'intuizione, il tesoro occulto che tutti ci portiamo dentro.
Inoltre si noti che stringe tra le chele due palline a modo di offerta.
L’ego ha qualcosa da offrire nel lavoro spirituale.
Così, dunque, a seconda del punto di vista, questa carta rappresenterà
la comunicazione intuitiva profonda, oppure al contrario sarà la
carta della solitudine, della separazione. Verrebbe da immaginare che
il granchio sia uscito dall'acqua per rubare le palline che tiene tra
le chele e che i cani stiano litigando, e che tutti si sentano abbandonati
dalla Luna e dalla sua forza spirituale. Le gocce che risalgono verso
il satellite possono rappresentare la sua capacità ricettiva, ma
anche, in senso negativo, un insaziabile assorbimento di energia. La carta
rimanda allora al caos mentale, alla follia.
Se contiamo il numero di linee che troviamo ai lati della scritta LA LUNE,
sul bordo inferiore della carta, se ne contano 1O a sinistra e 7 + 4 a
destra, con uno spazio tra le due parti che, sommato, dà 12.
Il 1O rimanda alla Ruota di Fortuna e, così come in quell'Arcano,
anche qui ci sono tre animali. Ma gli animali della Ruota di Fortuna non
hanno ancora trovato la forza che li metterà in movimento; invece
si può dire che il granchio e i cani vengano spinti dalla forza
magnetica della Luna.
Quanto all'Arcano XII, L'Appeso, è strettamente connesso alla Luna,
in quanto rappresenta una sosta, una gestazione spirituale, uno stato
di ricezione. Ma nella Luna, lo stato di ricezione è universale:
per terra spuntano gocce rosse e azzurre che stanno per risalire fino
all'astro. Questa circolazione è il segno di uno scambio energetico
tra la Terra e la Luna.
In una lettura
Questa carta rimanda in genere al mondo della madre, a tutti gli aspetti
dell’inconscio, dell’intuizione, del mistero intimo dell'essere.
La lettura potrà orientarsi dunque sulla relazione del o della
consultante con la madre o con la sua idea di femminilità.
Per una donna questa carta può essere il presagio di una realizzazione
profonda.
Per un uomo, esorta a coltivare qualità tradizionalmente femminili
come la sensibilità, l’intuizione...
La Luna è di buon augurio per chiunque desideri dedicarsi alla
poesia, alla lettura dei Tarocchi o a qualunque disciplina basata sulla
ricettività.
Nella Luna riecheggiano anche la paura del buio, gli incubi e ogni genere
di inquietudini legate all'ignoto, a volte all’abbandono.
Può simboleggiare angosce indefinite ma anche un viaggio al di
là dei mari o l’arrivo in un porto. Fa propendere verso i
sogni e verso tutti quegli stati d'animo generalmente associati al carattere
"lunare" o "lunatico".
L’infìnita potenzialità ricettiva è la sua
maggiore ricchezza.
Parole chiave
Notte • Intuizione • Femminilità • Madre cosmica
• Sogno • Ricettività • Riflettere • Mistero
• Attrazione • Im maginazione • Magnetismo • Gestazione
• Follia • Poesia • Incertezza • Fasi..
Alcune interpretazioni tradizionali
di questa carta
Intuizione • Notte • Sogno • Visioni oniriche •
Superstizione • Poesia • Predizioni • Immaginazione
• Inconscio profondo • Sensualità • Verità
occulta (da svelare) • Follia • Solitudine • Terrore
notturno • Gestazione • Richiesta senza limiti • "Vampiro"
di energia • Bambino in cerca dell'amore materno • Amore che
unisce • Depressione • Segreto • Traversata del mare
• Oceano • Ricettività • Vita oscura della materia
• Ideale che si vuole raggiungere • Femminilità •
Archetipo materno cosmico...
Interamente tratto da “La Via dei Tarocchi” di Alejandro
Jodorowsky e Marianne Costa, Feltrinelli ©
2005
Inserito nel sito www.ilcerchiodellaluna.it
il 14 gennaio 2005
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