Luna di Agosto
o Luna del Grano, Luna dello Storione,
Luna del Raccolto, Luna dell'Orzo, Luna contraria, Weodmanath (mese della
vegetazione), Luna Piena Rossa, Luna delle Ciliegie Nere
Luna creativa, Luna del grano
Noi ti celebriamo
Demetra
madre di messi
dai seni fiorenti
che ti adagi radiosa
tra docili valli fecondate da fiumi
e ruscelli divini
che tutti provengono
dall’Amante e Padre
Zeus e Fratello
che tutto irradia
del lucente
e forte suo seme.
Certo è fatica
per l’uomo
tenere ai tuoi passi
assecondare i tuoi fianchi
con il lucido aratro
e le miti
bestie possenti
Ma il cuore rigonfia
a vedere le messi
rinascere
dal vasto tuo seno
nutrimento dell’uomo
e di tutti i viventi
………
A te
il canto innalziamo
di trepida lode
(Invocazione tratta dall' Inno a Demetra
di Riccardo Zerbetto)
Con Agosto la ruota dell'anno ci conduce a Lughnassad,
che letteralmente significa "festa in onore di Lug, dispensatore
di luce e di saggezza", conosciuta anche con il nome medievale di
Lammas.
Questo momento dell'anno, dominato dal calore solare e dalla generosità
della natura, vede la fine degli sforzi umani per portare a compimento
il ciclo agrario con il raccolto.
Lughnassad, 2 Agosto, è la prima delle tre feste per il raccolto,
ed è antica usanza ringraziare la terra per l'abbondanza dei suoi
doni, di cui finalmente si godono i risultati, dopo le fatiche.
Infatti questa è la festa
del grano, di Demetra o Cerere,
e del pane, da sempre considerato nutrimento divino.
Sebbene questo sia per noi il tempo delle nostre vacanze, per i celti
segnava la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno.
La luce lentamente decresce giorno
per giorno, eppure l'astro dorato proprio in questo mese incontra la sua
sede zodiacale privilegiata: il segno del Leone.
Leone è il segno per eccellenza legato al concetto di identità,
il primo a rendersi vero co-creatore della propria esistenza.
Gioia di vivere, fiducia, ottimismo e positività: questi sono i
sentimenti più autenticamente leonini e sono anche quelli che caratterizzano
l’energia di questa fase dell’anno e che ci accompagnano mentre
ci tuffiamo tra le onde del mare, godiamo di un tramonto mozzafiato, o
camminiamo tra i sentieri delle verdeggianti montagne, o ancora esploriamo
nuove terre a caccia di avventure.
Approfittiamo di questo momento e dell'energia di questo segno solare,
per esprimerci creativamente e rispolverare (o lasciar affiorare) quei
talenti che spesso, presi dalla frenesia del lavoro, trascuriamo per tutto
l'anno, per esempio lo scrivere, il dipingere e tutte quelle piccole o
grandi capacità che ognuno di noi possiede in qualche misura, ma
spesso non esprime per mancanza di tempo.
Per entrare in sintonia profonda con le energie del mese di Agosto, e
con le tinte che ad esse darà il cielo in questo tempo, il Cerchio
della Luna vi propone una meditazione guidata, tappa
del percorso
che, di mese in mese, ci mette in contatto con il cammino evolutivo dello
zodiaco, che traccia un sentiero di crescita spirituale in ognuno di noi
in armonia con la spirale evolutiva della vita.
La meditazione
guidata è registrata su MP3 e, a fronte di un contributo, è
possibile scaricarla dal sito.
Corrispondenze della luna di Agosto
Piante: camomilla, angelica, lauro, iperico, finocchio, ruta, arancio
Colori: giallo, oro
Fiori: girasole, calendula
Profumi: incenso, eliotropio
Pietre: occhio di gatto, cornalina, diaspro, agata rossa
Alberi: nocciolo, ontano, cedro
Animali: leone, fenice, sfinge, drago, falco, aquila
Divinità: Ganesh, Thoth, Hathor, Diana,
Ecate, Nemesi
Le fasi lunari di Agosto 2024
Luna Nuova – 4 Agosto alle 13:12 in Leone
Primo quarto – 12 Agosto
Luna Piena – 19 Agosto alle 20:25 in Acquario
Ultimo quarto – 26 Agosto
La Luna di Agosto in Giardino
di Mimmo Tringale
la Luna del sole. Negli antichi calendari la sesta lunazione veniva soprannominata
"del sole" poiché va a cadere in uno dei periodi più
caldi dell'anno. Per Robert Frederick, uno dei maggiori studiosi degli
influssi siderali sulle coltivazioni, la luna crescente dei primi giorni
di agosto comincia a fare sentire le prime avvisaglie dell'autunno, oramai
alle porte, rallentando la vigorosa crescita delle piante. In questo mese
risultano particolarmente benefici per tutti i vegetali i cosiddetti "bagni
di luna", i cui influssi impregnano le cellule delle piante in profondità,
rafforzandone lo sviluppo e predisponendole alla fruttificazione. Per
questo motivo è consigliabile esporre anche le piante d'appartamento
durante la notte ai benefici influssi della sesta lunazione. A beneficiare
dei "bagni di luna" sono soprattutto i bulbi destinati ad essere
ripiantati in autunno che andranno esposti durante la settimana che va
dalla luna piena all'ultimo quarto.
Semine e piantagioni (luna crescente)
A dimora in piena terra: bulbetti di narciso.
Riproduzione (luna crescente)
Preparare le talee degli arbusti da fiore e sempre verdi (Berberis, Cotoneaster,
Erica, Deutzia, Fucsia, Hybiscus, Mahonia, ortensia, rosa ecc.) e di geranio
(talee di punta con almeno tre foglie). Dividere verso sera i ceppi delle
specie erbacee a fioritura precoce (iberis, ecc.).
Cimature e Potature (luna calante)
Cimare i rampicanti sempreverdi (caprifoglio, edera, gelsomino, ecc.).
Dopo la fioritura potare i rosai rampicanti non rifiorenti. Potare gli
alberi e gli arbusti sfioriti per eliminare i rami appassiti e svecchiare
la chioma. Eseguire una leggera potatura alle siepi.
Lavori (luna calante)
Preparare le aiuole e le buche per le piantagioni autunnali.
Articolo tratto da: https://www.lifegate.it/ambiente/articolo.php?id_articolo=538
Luna del Grano
Fin dalla notte dei tempi il grano o frumento è stato considerato
uno dei cereali che hanno contribuito a nutrire l’umanità;
dal grano dipendeva la ricchezza del popolo o la povertà in caso
di carestia, infatti è stato definito “nutrimento divino”.
Nelle Cure Miracolose, Suor Ildegarda, una monaca medievale, raccomanda:
“il grano tagliato in luna crescente dai mietitori fornisce
più farina di quello mietuto in luna calante, perché la
luna crescente possiede la sua forza completa, che è un po’
ridotta a luna calante. Al contrario può essere raccolto a luna
calante se deve mantenere la sua forza di germinazione, meglio se fosse
tagliato in luna crescente (…)” La santa definisce il
grano un buon alimento caldo e forte, ottimo per il buon sangue; inoltre
scrive nei suoi ricettari: “E chi sente dolori alla schiena o ai
lombi faccia cuocere chicchi di frumento in acqua e ne faccia un impacco
sul punto dolente, il calore del frumento scaccerà le forze di
questo malanno”.
Le persone anziane raccontano che, spesso, “ai loro tempi”,
usavano il frumento grezzo bollito per curare i dolori; questo veniva
posto sulla parte dolente ancora fumante, per di più veniva usato
come impacco anche per curare i raffreddamenti ai bronchi.
Nella medicina popolare il grano ha sempre avuto un’azione curativa
oltre che nutritiva; per curare l’anemia ed il rachitismo si consiglia
di aggiungere nell’alimentazione un cucchiaio al giorno di germogli
di grano, così come il frumento integrale, ottimo per combattere
la stitichezza, se assunto regolarmente dà buoni risultati.
Per un buon bagno emolliente, aggiungere in un sacchettino frumento, crusca,
ed avena, mettendolo nella vasca non troppo calda.
Dalla spremitura a freddo del germe di frumento, preventivamente deacidificato,
si ottiene l’olio di germe di grano, che rappresenta una delle fonti
più ricche di vitamina E, efficace antiossidante, quindi più
che valida per combattere i radicali liberi; inoltre olio di germe di
grano è un concentrato di acido oleico, linoleico, linolenico,
leticina, stearico, ed è un buon integratore dell’alimentazione,
perché contiene calcio, manganese, selenio, fosforo, zinco, vitamina,
B1, B2, PP, B5, B6, D, oltre alla E.
Oggi lo troviamo facilmente nelle farmacie e nelle erboristerie sotto
forma di capsule gelatinose, o semplicemente come estratto; l’olio
di germe di grano viene indicato per combattere il colesterolo, come prevenzione
del tumore, come antinfiammatorio, integratore per ristrutturare la crescita
dei capelli e delle unghie; oltre che essere utilizzato per combattere
lo stress e affaticamento psico-fisico, migliora le prestazioni sportive,
perché la vitamina E può ridurre il consumo di ossigeno
nei muscoli. Infine, aiuta lo smaltimento dell’inquinamento atmosferico,
è un emolliente per pelli delicate e screpolate, viene usato per
la cosmesi ed in aromaterapia può essere usato come olio vettore.
Il grano aveva già il suo fascino nell’antico Egitto, ed
ancor oggi la misteriosa spiga del grano mantiene il suo velo di magia.
A proposito di magia, non avete mai provato la magia di fare il pane in
casa? Una bella pagnotta fumante che lascia la sua fragranza in tutta
la casa?
Come fare il pane in casa:
Sciogliere 25g. di lievito di birra con un cucchiaino di zucchero in un
bicchiere d’acqua tiepida. Setacciare 1Kg di farina bianca di frumento
in una terrina, aggiungere il lievito, sale a piacere e quattro cucchiai
di olio di oliva, mescolare il tutto con po’ di acqua ed un bicchiere
di latte intiepidito, mescolare ancora e poi lavorare l’impasto
sul tavolo fino a formare una pagnottina, lasciare lievitare per circa
un'ora e mezzo, infornare a forno caldo a 180 gradi per 55 minuti; durante
la cottura porre in forno una ciotola piena d’acqua.
Per la bellezza:
Lavare la testa spesso può indebolire i capelli; ecco una ricetta
veloce per uno Shampoo secco: mescolare un cucchiaio di farina di frumento,
qualche goccia di olio essenziale di rosmarino e qualche goccia di olio
della profumazione desiderata; dividere a ciocche i capelli e cospargere
il preparato, attendere qualche minuto e spazzolare.
Olio per capelli secchi e sfibrati: 10 ml di olio di germe di grano, 40
ml di olio di cocco, 20 gocce in totale di olio essenziale di lavanda,
camomilla, ylang-ylang.
Tratto da: https://www.specchiomagico.net/frumento.htm
Le Erbe di Agosto in cucina
a cura di Betty Forner
Agosto è l'ottavo mese dell'anno secondo il calendario
gregoriano, e si colloca nella seconda metà dell'anno civile. Il
mese fu così chiamato (Augustus mensis) dai Romani in onore dell'imperatore
Augusto, da cui prende il nome anche il ferragosto (feriae Augusti).
GIRASOLE
Il Girasole è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle
Lavynyes, con una grande infiorescenza a capolino. Il fusto può
arrivare a 3 metri di altezza, mentre il diametro del capolino può
raggiungere i 30 cm.
Il nome comune italiano deriva dal fatto che il capolino ruota durante
la giornata in direzione del sole, comportamento noto come eliotropismo.
Il Girasole è originario delle Americhe dove fu coltivato fin dal
1000 a.C.. Francisco Pizzaro scoprì che gli Incas consideravano
il Girasole l'immagine del loro dio del sole. All'inizio del XVI secolo
furono portati in Europa sia riproduzioni in oro del fiore, sia semi dello
stesso. Heliantus è invece il nome greco del girasole.
Nella mitologia greca si racconta di come una ragazza di nome Clizia si
fosse innamorata del dio del sole Apollo e non facesse altro che guardare
il suo carro volare del cielo. Nove giorni dopo venne però trasformata
in un girasole. Per questo motivo la parola girasole esisteva già
molto tempo prima che l'"Heliantus annuus" venisse portato in
Europa ed è evidente che il mito sopraccitato (menzionato ne Le
Metamorfosi di Ovidio) si riferisca più propriamente all'eliotropio.
I semi di Girasole sono piccoli, saporiti, salutari e molto calorici,
anche se con le loro 557 kcal per 100 g , sono i più light, se
cosi possiamo dire, di qualsiasi altro seme oleoso. Nei semi di girasole
troviamo anche tante proteine (20-28%) e carboidrati (23,5%).
Quello che distingue i semi di Girasole da altri alimenti dello stesso
gruppo è il ricchissimo patrimonio vitaminico, uno dei più
elevati del mondo vegetale. In particolare nei semi di girasole troviamo
la rarissima vitamina B12 (4 mcg), pressoché assente negli altri
alimenti di origine vegetale, e un contenuto record di vitamina B1 (1,36-2,2
mg), il più elevato in assoluto tra tutti gli alimenti.
Buoni anche i valori di vitamina A (40 mcg), D (22 mcg), E (31 mg) e PP
(3,3 mg). I semi di girasole si distinguono anche per il ricco tenore
di sali minerali inferiore solo a quello del sesamo. Numerose ricerche
hanno evidenziato nei semi di girasole una cospicua presenza di acido
clorogenico,che svolge anche una preziosa azione di protezione dell’organismo
come antibatterico e antinfettivo.
PANE AI SEMI DI GIRASOLE
450 gr. acqua tiepida
1 cucchiaino di sale fino
250 gr. farina tipo 0
200 gr. farina grano duro
50 gr. farina Manitoba
1 cucchiaino di malto di riso senza glutine
20 gr. olio di semi di girasole
1/2 cubetto scarso di lievito sciolto in poca acqua presa dal totale a
cui si aggiungerà lo zucchero
1 cucchiaino di zucchero
2 cucchiai di semi di girasole + 1 per decorare
Unite gli ingredienti seguendo l'ordine indicato: se avete la macchina
del pane, fate il programma impasta e lievita , poi fate i panetti e rimetteteli
a lievitare per una mezzora, sennò in alternativa potete semplicemente
impastare una decina di minuti continuativi e poi dare le forme desiderate.
Infarinandosi le mani fate 4 panini tondi, spennellate con olio di semi
di girasole, incidete una croce sulla superficie per favorire la lievitazione
e cospargete con i semi di girasole.
Mettete a lievitare in forno preriscaldato a 50° e poi spento per
un'ora e poi cuocete a 200° per 30 minuti, possibilmente mettendo
una ciotola termoresistente in forno.
FINOCCHIO
Il Finocchio (Foeniculum vulgare Mill.) è una pianta erbacea mediterranea
della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere).
Conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche,
la sua coltivazione orticola sembra che risalga al 1500.
Si distinguono le varietà di Finocchio selvatico dalle varietà
di produzione orticola (dolce).
Il Finocchio selvatico è una pianta spontanea, perenne, dal fusto
ramificato, alta fino a 2m, possiede foglie che ricordano il fieno (da
cui il nome foeniculum), di colore verde e produce in estate ombrelle
di piccoli fiori gialli. Seguono i frutti (acheni), prima verdi e poi
grigiastri.
Del Finocchio selvatico s'utilizzano i germogli, le foglie, i fiori e
i frutti (impropriamente chiamati "semi").
Il Finocchio coltivato ( o dolce) è una pianta annuale o biennale
con radice a fittone, raggiunge i 60-80 cm di altezza e si consuma la
grossa guaina a grumolo bianco che si sviluppa alla base.
Il Finocchio ha proprietà: emmenagoghe, diuretiche, carminative,
aromatiche, antispasmodiche, anti-infiammatorie, epatiche; é utilizzato
per chi ha difficoltà digestive, aerofagia, vomito e nell'allattamento
per ridurre le coliche d'aria nei bambini, é noto infatti che un
forte tè fatto con i semi di questa pianta sia molto efficace nel
trattamento di gonfiori addominali da aerofagia.
In cucina si possono usare tutte le parti del Finocchio. Il bulbo si può
mangiare crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato e si può
aggiungere agli stufati. Per quanto riguarda il Finocchio selvatico, chiamato
in cucina anche "finocchina" o "finocchietto", si
usano sia i fiori freschi o essiccati, sia i frutti o “diacheni”,
impropriamente chiamati “semi”, che sono più o meno
dolci, pepati o amari, a seconda della varietà, sia le foglie (o
“barba”). I fiori si usano per aromatizzare le castagne bollite,
i funghi al forno o in padella, le olive in salamoia e le carni di maiale
(in particolare la "porchetta" dell'Alto Lazio). I cosiddetti
"semi" si usano soprattutto per aromatizzare ciambelle o altri
dolci casalinghi e per speziare vino caldo o tisane. Le foglie s’usano
fresche e sminuzzate per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate
e formaggi; é in uso nelle regioni costiere del Tirreno, un "liquore
di finocchietto", per il quale s'utilizzano i fiori freschi e/o i
"semi" e le foglie.
Spaghetti al Finocchio
400 gr. di spaghetti,
1 finocchio fresco con le foglioline verdi,
1 peperoncino rosso,
origano,
500 gr. di polpa di pomodoro,
olio e sale
Lavare il Finocchio affettarlo e cuocerlo per circa venti minuti in una
casseruola assieme al pomodoro, un mestolino d'acqua calda e un pizzico
di sale; poi passare tutto al setaccio.
Ora in un padellino soffriggere il peperoncino rosso tagliuzzato in quattro
cucchiai d'olio e aggiungervi il passato di pomodoro e di finocchio, un
pizzico d'origano e cuocere ancora per cinque minuti. Con questa salsa
condire gli spaghetti cotti al dente.
ARANCIO
L'Arancio (Citrus × sinensis) è un albero da frutto appartenente
al genere Citrus (famiglia
Rutaceae), il cui frutto è detto arancia. È un antico ibrido,
probabilmente tra il pompelmo ed il mandarino, ma da secoli cresce come
specie autonoma e si propaga per innesto e talea.
La sua patria è la Cina e sembra che sia stato importata in Europa
appena nel secolo XIV dai marinai portoghesi. Ma alcuni testi antico-romani
ne parlano già nel primo secolo; veniva coltivata in Sicilia e
la chiamavano melarancia, il che potrebbe significare che il frutto avesse
raggiunto l'Europa via terra. Potrebbero essere corrette entrambe le teorie.
probabilmente l'Arancio giunse davvero in Europa per la via della seta,
ma la coltivazione prese piede solo nella calda Sicilia, dove la propagazione
si arenò. Solo dopo secoli venne riscoperto dai marinai portoghesi.
Da notare che a Roma, nel chiostro del convento di Santa Sabina all'Aventino
è presente una pianta di Arancio dolce che secondo la tradizione
domenicana è stata portata e piantata da San Domenico nel 1220
circa. La leggenda purtroppo non specifica se il santo avesse portato
la pianta dal Portogallo o dalla Sicilia, dove essa era giunta al seguito
della conquista arabo-berbera.
L’Arancio amaro cresce in India, ma e’ coltivato anche nelle
zone mediterranee del sud Italia e della Spagna, le sue foglie e la scorza
del suo frutto sono usate in medicina naturale per favorire la digestione
e per aromatizzare perché contiene delle sostanze che stimolano
l’attivita’ gastrica e cardiovascolare;
Crepes all'Arancio
Per la pastella:
200 gr. Di Farina
2 Uova
40 gr. Di Zucchero
½ l. di Latte
3 Cucchiai d'Acqua di Fiori d’Arancio
1 presa di Sale
per la salsa all’arancio:
2 Arance
50 gr. Di Burro
2 Cucchiai di Zucchero
1 cucchiaino di Cointreau
1 Cucchiaino di Cannella
Mescolare bene tutti gli ingredienti per la pastella, aggiungendo latte
fino a quando sembra
sufficientemente liquida. Lasciar riposare per un po’, nel frattempo
prelevare la buccia dell’arancio a striscioline e farla candire
in 3dl di acqua con un pugno di zucchero (fuoco
basso, per mezz’oretta). Cuocere le crêpes in una padellina
antiaderente: far sciogliere un fiocchetto di burro (pochi grammi), versare
un mestolo di pastella al centro e far girare la padella in modo che tutta
la superficie si copra di pastelle. Rigirare dopo una trentina di secondi.
Preparare la salsa: in un padellino far sciogliere il burro, aggiungere
il succo delle arance, la cannella, lo zucchero e il cointreau, far sciogliere
il tutto e far ridurre fino a ottenere una consistenza sciropposa. Spalmare
la superficie di ogni crêpes con un cucchiaio di salsa e arrotolare.
Disporre sui piatti, finire con una spolverata di cannella, un filo di
salsa e un po’ di bucce candite.
Fonti:
https://it.wikipedia.org
https://ricette.dialettando.com
https://www.ricettegratis.biz
https://www.tantasalute.it
https://www.cavolettodibruxelles.it
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