Lughnasadh, celebrazione del
raccolto
Lugnassad
è la prima dell tre feste del raccolto (e si festeggia quello
del grano in particolare), ringraziamento alla terra per i suoi doni.
Veglia per il dio del sole (Lugh), che si festeggia con danze, giochi
e fuochi. Festa del pane (lammas).
Festa delle dee Diana e Artemide.
Per i cristiani è San Pietro, e viene distribuito del pane benedetto.
È il giorno in cui inizia lautunno.
Momento molto adatto alla meditazione e alle attività spirituali.
Lughnasadh (chiamata anche Lammas dai sassoni) cade il 1° agosto
e segnava l'inizio della stagione dei raccolti.
Tutti i riti di Lughnasad miravano ad assicurare una stagione di frutti
generosi, in quanto un raccolto abbondante assicurava la sopravvivenza
della tribù durante i freddi e sterili mesi invernali.
Si praticava anche la raccolta dei mirtilli a scopo divinatorio: se
i mirtilli erano abbondanti, si riteneva che il raccolto sarebbe stato
più che sufficiente.
All'alba della vigilia di Lughnasad si costruivano piccole capanne coperte
di fiori, possibimente vicino a corsi d'acqua, dove gli innamorati dormivano
insieme la notte del 31 Luglio.
A Lughnasadh si onoravano Lug, Dio associato sia con il Sole che con
la fertilità agricola, e Arianrhod, Dea delle Luna e dell'Aurora.
In loro onore si tenevano gare di destrezza sportiva.
Il dio Lugh
Molti luoghi dedicati a Lugh nell'Europa centrale e occidentale testimoniano
l'importanza del dio tra i Celti (diversi luoghi venivano chiamati Lugudunon,
“il forte di Lugus”, cioè Lugh). L'antico nome Lugus
sembra significhi “lucentezza, illuminazione”, e, sebbene
ciò sembra ricollegarsi puramente alla stagione del raccolto,
è connesso anche a tutte le capacità della mente umana.
Lugh è legato all'intelligenza, a come essa porti alla supremazia
della mente sui problemi. Mentre Brigit, la Musa, procura l'energia
pura necessaria per lo sforzo creativo, Lugh, l'artista perfetto, sa
come forgiare tale energia.
Lugh è esperto in tutte le arti, dalla poesia alla metallurgia,
dall'arte della guerra alla musica.
Dovevano esistere diverse variazioni locali della storia di Lugh, che
purtroppo sono state dimenticate (nonostante ciò alcuni frammenti
di tali storie sembrano essere sopravvissuti attraverso altri personaggi,
come nel caso della storia di “Jack il Calderaio” della
Cornovaglia). La nascita di Lugh avviene in un periodo di tensioni e
pericoli. Il dio è figlio di Cian, figlio di Dian Cécht,
e di Eithne, figlia dell'invincibile campione Balor, colui il cui occhio
inceneriva tutto ciò su cui si posava. Lugh rappresenta la possibile
riconciliazione tra Danai e Fomori (tra saggezza e forze del caos).
Poiché la sua esistenza è un pericolo per Balor (secondo
una profezia sarebbe stato ucciso dal nipote), appena nato viene nascosto
e, come Mabon, svanisce dalla terra ed è ospitato da Manannàn
Mac Lir, custode delle profondità marine, dove apprende l'arte
della poesia. Cresciuto, Lugh reclama il suo posto a Tara, tra i Tuatha
Dé Danann. Come membro dei Danai, partecipa alle lotte contro
i Fomori e alla fine distrugge l'occhio del nonno Balor. I Fomori non
sono più invincibili e il raccolto è al sicuro.
Secondo la tradizione gallese, egli è figlio di Arianrhod, la
Dea Bianca, e di Gwyddyon, suo fratello. La madre, insofferente al nascituro,
getta sul bambino tre geasa (divieti). Il bambino non deve avere un
nome a meno che non gli venga dato dalla dea stessa, non può
possedere armi se non donate da lei e non può avere in sposa
una fanciulla mortale. Attraverso l'ingegno del padre Gwyddyon il bambino
riesce ad aggirare i geasa , riuscendo ad avere un nome (la madre, stupita
dalla sua abilità esclamò: Lleu Llaw Gyffes, che significa
“Il leone ha la mano ferma” e che quindi divenne il nome
del giovane dio), ad avere le armi (attraverso un travestimento fu la
dea stessa a metterle nella sua mano) e una bellissima donna non mortale
(venne creata dal padre mediante la magia e l'uso di nove fiori e il
suo nome è Blodeuwedd, che significa appunto “viso di fiori”).
Blodeuwedd tradisce il marito, riferendo all'amante Grown Pebr il suo
punto debole, ma Lleu riusce a salvarsi e a sconfiggere il nemico. Blodeuwedd
viene invece tramutata in gufo.
Lugh è l'archetipo dell'eroe salvatore, colui che porta il lieto
fine. Come Odino nella mitologia norrena, Lugh possedeva dei corvi profetici
secondo le fonti più antiche. I Romani lo associarono a Mercurio
(ciò si ritrova nel De bello gallico di Cesare) e ad Apollo-Febo.
Fonti:
Celtic Rituals, Alexei Kondratiev
https://www.quartadimensione.net/portaleedg/festcelt.htm
Immagini:
https://www.moondiary.com.au/wheel_of_the_year_cards.htmlv
Lugh di Mickie Mueller