La Grande Dea |
Le
Quattro Forme dell'Antica Dea All'inizio era la Dea
La Madre Antica è Una, Generatrice
del Tutto e come tale anche inesauribile, costante. Un riferimento
che senza variazioni marcate che attraversa secoli, millenni, uguale
a se stessa, continuità di una visione del mondo che si trasmette
di madre in figlia, di sacerdotessa in sacerdotessa, nello scorrere
di tempi lunghi, costanti. E' indubitabile e immutabile come l'eterna.
Ha uno sguardo uguale per tutto, è generosa e imparziale.
E' anche, del resto, l'epoca delle grandi cosmogonie, in cui la creazione del mondo ha luogo attraverso più stadi, con l'intervento di molte figure e dei e dee. Cosmogonie che talvolta recano traccia dei venti di guerra che hanno travolto paesi e popolazioni, come nel caso di quella babilonese, in cui il giovane Dio dà 'creazione' al mondo smembrando il corpo della Grande Dea Tiamat (!). La Dea della Morte e della Rigenerazione "Alla fine del neolitico, nell'età del rame, quasi ormai nell'età del ferro, quando arrivano gli Indoeuropei compare una nuova associazione di animale con la Dea, quella dell'avvoltoio" Per la Percovich "è un passaggio ulteriore, in cui si fa strada una formulazione più astratta, più separata dalla naturalità del ciclo della terra." O forse è figlia di un incontro molto concreto con un diverso tipo di morte, una morte che è violenza e dominio e non più evento interno al ciclo della natura. Una morte che ora è un punto interrogativo da comprendere e da riportare, con riti e sepolture, nel ciclo della natura. La morte non è più 'ovvia' e diventerà l'ossessione per molti popoli, e per alcuni, come quello egizio, un'ossessione per la possibilità di 'dirigere' il viaggio oltre la morte. E la Dea della morte si sviluppa in tre linee principali:
La Dea come Energia e Sviluppo
E dalle prime quattro forme, dalle prime quattro linee si diramano poi quelle che condurranno alle molteplici figure - non più una dea dalle molte funzioni, come era ancora nel neolitico - ma molte dee, ricche di storia, di miti, di fare. Dee troppo spesso subordinate a dei e comunque sempre nel fare che le allontana, a volte dalla semplicità dell'essere, come dicev,o della Grande Madre. Molto è guadagnato, in ricchezza e varietà, ma qualcosa è andato perduto, un mondo essenziale che non è solo dimenticato, è anche, e soprattutto, sconfitto. Per contattare creativamente il mondo della Dea, il Cerchio della Luna propone laboratori e workshop di lavorazione dell'Argilla sulle forme dell'Antica Dea : a giugno, un seminario in natura, per incontrare la Dea attraverso l'argilla, immerse negli elementi. a Milano un laboratorio settimale per ritrovare la nostra creatività e i molti volti della Dea che vive in noi. _________________________________________________________________ **come ad esempio accade quando si segue la linea di pensieroche legge nella Dea una tripartizione corrispondente a tre - su quattro - delle fasi lunari, cioè alle lune crescente, piena e nera. Testo e ricerca di Anna Pirera per https://www.ilcerchiodellaluna.it © il cerchiodellaluna, novembre 2007 Testo da cui sono tratte le citazioni: * Luciana Percovich " Oscure madri splendenti" ed Venexia 2007 Immagini delle dee tratte in parte in rete, in parte da "Dea Madre" ed Electa 2007
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