Gaia, la Madre Terra |
DEMETRA L'archetipo Antica Dea greca della natura e delle messi,
simbolizza l'energia materna archetipica.
Fu per ringraziare Celeo della sua ospitalità,
che Demetra decise di fargli il dono di trasformare Demofoonte in un dio.
Il rituale prevedeva che il bimbo fosse ricoperto ed unto con l’ambrosia,
che la dea stringendolo tra le braccia soffiasse dolcemente su di lui
e lo rendesse immortale bruciando nottetempo il suo spirito mortale sul
focolare di casa. Demetra una notte, senza dire nulla ai suoi genitori,
lo mise quindi sul fuoco come fosse un tronco di legno ma non poté
completare il rito perché Metanira, entrata nella stanza e visto
il figlio sul fuoco, si mise ad urlare di paura e la dea, irritata, dovette
rivelarsi lamentandosi di come gli sciocchi mortali non capiscano i rituali
degli dei. Il nome e i suoi attributi Madre terra è solo uno dei possibli significati
del nome di Demetra. Il culto Sia come simbolo dell’intera terra, sia
come simbolo della vegetazione commestibile, Demetra era adorata con sacrifici
in cui si faceva uso del fuoco, poiché era necessario che le offerte
fossero presentate così come si trovavano in natura. Altri epiteti A seconda dei vari contesti, Demetra era invocata
con diversi epiteti: Iconografia Oltre ai misteri eleusini, il Più grande rituale associato a Demetra erano le tesmoforie. Chiamate dai Beoti "la cerimonia del dolore", le tesmoforie venivano celebrate nel mese di ottobre da spose e madri. Riproponendo il tormento di Demetra dovuto al distacco da Persefone questo rito imperniato sul dolore e sulla catarsi forniva alle donne l'opportunità di esprimere sentimenti «pesanti» connessi alla maternità e al matrimonio. Per molte di loro si trattava dell'unica possibilità nell'arco di un intero anno per affrancarsi dalle responsabilità domestiche e familiari e per aggregarsi ad altre donne. I riti delle tesmoforie coprivano un periodo
di tre giorni. Il primo giorno del rito, Kathodos («discendente»)
e Anodos ("ascendente") le donne sacrificavano i maiali sospingendoli,
insieme a delle sagome fatte di grano e farina che riproducevano uomini
e serpenti, in una tana di serpenti. Sempre da quella tana, esse raccoglievano
i resti del sacrificio dell'anno precedente, mescolandoli al grano da
semina. Secondo alcuni studiosi, le donne utilizzavano questo miscuglio
sacro per modellare oggetti religiosi. Laddove molte madri assistono serenamente all'abbandono della dimora familiare da parte del figlio adulto, altre non vivono questa fase all'insegna di questo stato d'animo. Per queste madri, la struttura delle tesmoforie fornisce l'opportunità per elaborare il dolore del distacco con il supporto di un gruppo di donne solidali. Troppo spesso la nostra società impone alla donna di reprimere la sofferenza e continuare a vivere come se niente fosse. Le tesmofòrie ci permettono di onorare il nostro dolore, riconoscendone l'accezione divina. Se desiderate compiere questo rito, scegliete di dedicargli due notti e un giorno consecutivi, meglio se in concomitanza con il novilunio. Invitate le amiche più care, quelle capaci dì accettare le vostre emozioni, a condividere questo momento. Fate in modo, se possibile, di escludere altri impegni per quei giorni - nessun incarico di responsabilità, nessuna telefonata. Per la prima notte del rito, organizzate un banchetto sontuoso da dividere con le amiche. Sulla tavola imbandita, lasciate un posto vuoto per il figlio assente e riempite il suo piatto di cibo. Raccontate alcuni aneddoti su vostro figlio e su quanto avete vissuto con lui. Cercate di non cedere al dolore che provate per il distacco, questa fase è rinviata alla seconda notte della vostra riunione conviviale. Sforzatevi per quanto possibile, di digiunare dalla fine del banchetto fino alla seconda notte, quando dovrete abbandonarvi ai vostri sentimenti più cupi. Permettete alle lacrime di scorrere. Lasciate che le vostre amiche vi consolino. Sentitene la partecipazione, l'amore e il sostegno, mentre esprimete il dolore e la confusione che provate riguardo a ciò che vi è accaduto. Se siete incapaci di lasciare andare i vostri sentimenti, accettateli. Parlatene. Non appena avvertite che la tempesta delle vostre emozioni accenna a placarsi, rompete il digiuno con il succo di melograno. L'ultimo giorno segna l'inizio della vostra
nuova vita di madre - la madre di un figlio adulto. Uscite di casa, e
mentre passeggiate con le vostre amiche osservate gli alberi e il paesaggio
che vi circondano. Voi, le vostre amiche e vostro figlio fate parte di
quel complesso meccanismo che chiamiamo mondo. Se vi sentite pronte, discutete
i progetti che avete in serbo per la vostra nuova vita: che cosa volete
fare, ora che il fardello delle vostre responsabilità si è
alleggerito? Come sarà il vostro rinnovato rapporto con il figlio
adulto? In che misura cambierà?
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