La Luna
Simbolismo, miti, archetipi, significati e influenze


Ekadasi

ekadasi

Ekadasi corrisponde, nei calendari della tradizione vedica (indiana), all'undicesimo giorno della luna calante e all'undicesimo di quella crescente. (Eka-dasi significa appunto in sanscrito "undici")
Non sono molti i calendari in occidente che indichino, oltre alle fasi lunari, anche i giorni detti ekadasi, indicati in genere nei calendari vedici.
Il calendario vedico è infatti un calendario lunare, a differenza del nostro, il calendario gregoriano, che è un calendario solare.

ekadasiekadasiI giorni di ekadasi sono i giorni in cui liquidi e fluidi corporei tendono a raggiungere il loro massimo, per cui è consigliato in questi giorni osservare una dieta semplice e leggera, priva di legumi, carne o pesce, uova. Ridurre o eliminare i cereali e preferire frutta e verdura, succhi, tisane, yogurt e latte. E' un giorno molto adatto anche al digiuno.

Ekadasi è il momento ideale per dedicarsi alla meditazione e ad ogni gioiosa attività sprituale. Si ritiene che l'elevata presenza di acqua nel corpo stimoli in particolare i sensi e la sensibilità, che diventano più ricettivi, permettendo così di essere più aperti.
La luna è il pianeta governatore della mente*, ragion per cui le attività meditative sono molto sensibili alla luna.
Il legame luna - mente è anche il motivo per cui le persone dalla mente instabile tendono ad avere dei picchi di squilibrio in corrispondenza delle fasi di picco lunari.
In particolare, la luna influenza gli spostamenti della mente fra i chakra, i centri di energia vitale. Nei  giorni di ekadasi la mente tende a sostare rispettivamente nel 4° chakra (per l'ekadasi di luna calante) e nel 5° chakra (per l'ekadasi di luna crescente), che sono le sue sedi naturali.

Nella tradizione vaishnava**, meditazione significa principalmente canto dei mantra, per cui i giorni di ekadasi sono giorni adatti per il canto. Una lettera di Srila Prabhupada a Jadurani devi dasi dice:  "Dovresti cantare il più possibile. In realtà, Ekadasi significa digiunare e cantare, e nient'altro. Così, quando si digiuna, diventa più facile cantare. In Ekadasi, dunque. bisogna sospendere ogni altro impegno, se possibile, a meno che ci sia qualcosa di molto urgente da fare."

Alleggerire quindi dieta e impegni, prendersi del tempo per sè e per nutrire lo spirito di quanto lo innalza e il cuore di quanto lo risveglia sono le indicazioni fondamentali per i giorni di ekadasi.

Alcune ekadasi dell'anno corrispondono ad apogei e perigei lunari, ai momenti cioé di maggiore vicinanza e lontananza delle luna dalla terra.

Il giorno che segue ekadasi viene chiamato dwadasi. Nei calendari indu è spesso indicato per quel giorno un orario - per lo più di primo mattino - in cui 'rompere' la dieta o il digiuno del giorno precedente. In genere è un giorno di 'scioglimento' delle acque***.

Per conoscere le date delle prossime ekadasi, potete consultare il nostro calendario lunare
.

 

Testo raccolto da Anna Pirera, aggiornato ad ottobre 2011.

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Note:
* la 'mente' nella visione vedica è l'aspetto più sottile della materia di cui siamo composti. La mente comprende sia i nostri pensieri che i nostri stati d'animo e le nostre emozioni. Stati d'animo, emozioni e pensieri sorgono in noi in base a quello di cui ci siamo nutriti. Questo vale sia a livello fisico (chi non conosce i cattivi pensieri o i brutti sogni della notte dopo una cena troppo pesante?), sia a livello più sottile, con i pensieri e le emozioni di cui ci nutriamo o di cui ci siamo nutriti. Ognuno di essi porta in noi la sua vibrazione.
** vaishnava è chiamato quel ramo dell'induismo che rivolge la sua devozione in particolare a Vishnu/Krishna.
*** la mia seconda figlia è nata in dwadasi. Mi si erano appunto rotte le acque... le ostetriche indaffaratissime continuavano a dire: strano oggi quanti parti, sembra luna piena! E io fra me e me sorridevo: conosciamo la luna piena ma non dwadasi!





 

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