Il lavoro con le memorie spontanee
Un ricordo spontaneo, in qualunque forma
esso si presenti, è come qualcuno che bussa alla nostra porta: segnala
il momento in cui siamo pronti per confrontarci con un passato ancora aperto.
Questo è il motivo per cui è sempre interessante approfondire
per comprendere cosa quel ricordo ci sta portando.
Un modo è lavorare con quelle tecniche, come quelle gestaltiche, che
mirano ad amplificare quanto contenuto nel frammento del ricordo, sia esso un’immagine,
una sensazione, un sentore o altro. Tramite l’amplificazione è
come se il frammento di ricordo si ‘allargasse’ e alla nostra coscienza
possono ora emergere altri materiali, per comporre il quadro completo. Tali
tecniche presuppongono una persona esperta che guidi il lavoro con chi desidera
ricordare.
Un frammento di ricordo può inoltre essere ulteriormente esplorato in
meditazione, con l’ipnosi,
lo psicodramma e tramite le vie
di creatività.
Se il ricordo emerge nei sogni, possono essere usate le tecniche che mirano
al dirigere i sogni, sia tramite specifiche visualizzazioni prima di adddormentarsi
che tramite l’uso di cristalli.
© Testo di Anna
Pirera per https://www.ilcerchiodellaluna.it inserito nel sito nell'agosto
2007
Immagine dalla cover del libro di Angelo Bona: Il palpito dell'uno, Ed. Il punto
d'incontro
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