Il
Cerchio della Luna propone per L'Equinozio di Primavera - Oestara una serata
aperta di celebrazione online
Ci riuniremo in un magico cerchio virtuale per celebrare la bellezza della natura nel tempo dello sbocciar dei fiori e per risvegliare i doni delle Dee della Primavera, presenti in ognun* di noi.
Per i dettagli e per effettuare l'iscrizione vi rimandiamo qui
E' la magia del nuovo inizio, nel meraviglioso equilibrio di luce e buio
dell'Equinozio di Primavera (da equum nocti, uguale alla notte).
Siamo al Mattino del Mondo, nella luce crescente e chiara che rende i
giorni del buio un ricordo che inizia ad annebbiarsi.
Nell'equilibrio,
nell'armonia di luce e buio, luna e sole, maschile e femminile, ci viene
incontro un mondo nuovo, ricco di promesse, di fertilità, di apertura,
di possibilità e colori. La Primavera, stagione di espansione,
di creatività e di danza gioiosa.
La natura ci viene incontro nella grazia e nella vitalità della
sua fanciullezza e tradizionalmente le feste legate all'equinozio celebravano
dee fanciulle come Persefone-Kore, dea greca dal duplice volto di fanciulla
e regina degli inferi:
Io sono Kore: la giovinezza,
l’innocenza, la leggerezza.
Sono la Dea del Fiore, una stagione nella natura e nella vita di ogni
donna.
Io ho conosciuto l’oscurità dell’Ade, ho assaggiato
i chicchi della melagrana
ritrovando così il mio nome: Persefone, la Terribile,
Silenziosa Signora del Regno dei Morti.
Solo dopo aver varcato la soglia del buio,
traversato il mondo delle ombre, posso risalire alla luce
tenendo fra le mani la sacra melagrana,
simbolo dell’eterno ritorno.**
E accanto alla Dea Fanciulla,
si festeggiava il Dio fanciullo, come Pan:
Musa cantami il caro figlio di Ermes, bicorne,
dai piedi di capra, amante del frastuono, che vaga
per le valli boscose in compagnia con le Ninfe danzatrici:
esse amano percorrere le cime delle rupi scoscese,
invocando Pan, il dio dei pascoli, dai capelli lucenti,
irsuto, che frequenta tutte le alture nevose
e le cime dei monti e i sentieri pietrosi.
...
... al tramonto,
tornando da caccia, intona sulla zampogna una dolce
melodia: non lo vince nel canto
l'uccello che a primavera effonde un lamento
con voce di miele tra i fiori e le foglie.
Allora si uniscono al suo canto le Ninfe montane
dalla limpida voce, danzando con passi rapidi presso la fonte
profonda, e l'eco risuona dalla vetta del monte.
Il dio ora danza in tondo, ora entra nel mezzo,
con rapidi passi - porta sul dorso una fulva pelle
di lince - e si esalta nel cuore a quel canto ritmato,
sul tenero prato dove il croco e il giacinto
odoroso si mescolano all'erba, fiorendo in gran copia.
... ***
E dunque Ostara, l'Equinozio di Primavera, è anche il momento dell'incontro della Dea
e del Dio fanciulli e della loro danza. E' infatti per tutti il momento
in cui si esce dall'interiorità del lungo inverno e avviene il
primo incontro con l'Altro, con l'avventura e la magia della scoperta
di ciò che non è noi, con l'innamoramento e la trasformazione.
E' il primo incrociarsi degli sguardi, il sorriso che scaturisce, la luce
di quello che è già un nuovo mondo.
E’ il momento adatto per aprirsi ai sentimenti e viverli nella loro
totalità, per rinascere con la Natura e fondersi con la Madre Terra,
celebrarla e gioire della Vita che sboccia e si manifesta in tutte le
sue forme.
Se vogliamo celebrare l'Equinozio, possiamo farlo con semplici azioni,
ricordando che la Primavera ci porta verso il mondo e l'azione concreta
in esso. Possiamo ad esempio, in sintonia con l’energia di Oestara:
Svuotare i cassetti, eliminando tutto ciò che non serve e che fa
ristagnare l’energia nella stanza.
Camminare nella natura per riconoscere i cambiamenti della Terra mentre
si risveglia.
Circondarsi di fiori per ricordare la nostra appartenenza alla natura.
Stendere sulla tavola una tovaglia verde e candele color pastello.
Piantare dei semi in giardino o nei vasi: prendersi l’impegno di
crescere le piantine con amore.
Aprire le finestre all’aria di primavera.
Imparare a creare qualcosa con le mani.
Fare un cerchio di arance che rappresentino il sole, pensando a tutto
quello che il sole ci dona.
Dipingere delle uova con i simboli del sole e della luna o con delle qualità
e di seguito mangiarle per incorporare l’energia del simbolo. Queste
uova sono “semi spirituali” che vengono piantati al nostro
interno e che germoglieranno durante l’anno.
Meditare sull’immagine dei semi.
Meditare sugli inizi, sull’aria, sull’alba.
Regalare alla Terra del miele, un cristallo o una monetina.
Comprare un libro su una materia completamente nuova che ci affascina
e leggerlo.
Fare qualcosa di nuovo, di mai fatto prima …
Aspettare l’alba davanti ad un piccolo falò con amici.
E per approfondire sull'Equinozio di primavera...
Immagini:
Kore, Acropoli
Pan in bronzo, Metropolitan Museum
of Art, 4° a.C
@Testo di Anna Pirera
per www.ilcerchiodellaluna.it, febbraio 2007
Si ispirazione, fra
le altre, di un testo raccolto da Rosa Carotti
* da: La Danza a
Spirale, Starhawke, Macro edizioni
** di Rosa Carotti
*** Inno a Pan, dagli Omerici a cura di Giuseppe Zanetto ed. Bur
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