di
Anna Pirera
La luna e le sue fasi,
la crescita, la pienezza, la decrescita, l’assenza, il nascondersi,
rappresentano un archetipo ricchissimo e complesso, il simbolo di
tutto ciò che è ciclico,di tutto ciò che è
vita è per sua natura ha un ritmo che si ripete, come il
nostro respiro... Non vi è nulla che sia vivo e non obbedisca
alla legge del ciclo...
Se facciamo attenzione, possiamo sentire nel nostro respiro lo stesso
ritmo, lo stesso ciclo: l’aria entra e i polmoni si riempiono,
si espandono, finchè si raggiunge l’apice, il pieno,
e poi l’aria ne esce, il petto si sgonfia, fino a quando i
polmoni sono vuoti, per poi ricominciare…
A livello simbolico, si sono spesi fiumi di parole e scritti libri
e libri sul tema della luna e dei suoi cicli, (tutto il nostro sito,
il Cerchio della Luna, è dedicato all'esplorazione del mondo
della luna e la sezione "luna" in particolare).
Io qui vorrei entrare in questo ritmo della luna, e capire come
funziona, come si dispiega, come si muovono in esso le nostre energie
e quelle del mondo cui apparteniamo.
La Luna e la Natura
La luna governa molti aspetti del mondo naturale, di cui le maree sono
il fenomeno più noto e visibile (alle nostre latitudini la marea
è già ben riconoscibile, ma più si sale verso il
nord, più il fenomeno diventa sensibile. Nel nord europa si arriva
a cicli in cui il dislivello che il mare copre fra la basa e l’alta
marea è di 13 metri, l’altezza di un palazzo di 4 piani!
E le acque sono in continuo moto, e generano correnti fortissime, come
torrenti in corsa…) La luna influenza tutte le acque, ma non solo...
Fa germogliare i semi (I raggi della luna, a differenza di quelli del
sole, penetrano diversi centimetri nel terreno stimolando la germinazione),
ululare I lupi...
E il ciclo lunare muove tutto ciò che vive secondo un ritmo preciso,
un ‘respiro’ della madre terra, come l’antica saggezza
contadina sa da sempre.
Come si muovono le energie nel ciclo delle piante?
Nel mondo vegetale, con la luna crescente
tutte le energie delle piante vanno verso l'altro, verso steli, rami,
foglie e fiori, che si allungano, si espandono, si aprono.
Con la luna piena si raggiunge l’apice, i fiori sono più
profumati, le erbe medicinali contengono nelle foglie il massimo dei
loro principi attivi, gli steli svettano verso l'alto. Poi, dolcemente,
il cambio di direzione.
Con la fase calante le energie delle piante scendono verso il basso,
verso le radici, che si allungano nella terra, ramificano e si espandono.
I contadini sanno bene che in quel periodo le radici sono più
sensibili, è più facile ferirle…
Infine si arriva alla luna nera, e le energie cambiano nuovamente direzione,
questa volta più rapidamente, improvvisamente. |
La pulsazione è fra alto e basso, fra cielo e terra.
Crescita
e decrescita della luna sono nel mondo vegetale direzioni, non corrispondono
ad aumento e diminuzione.
O perlomeno, si riferiscono ad aumento e diminuzione
solo di ciò che è visibile (sopra la terra), mentre resta
celato il moto di crescita che avviene sottoterra, il moto invisibile...
Gli esseri umani, il Femminile
Anche noi, uomini e donne, come ogni vivente, entriamo nel ritmo ciclico della luna,
partecipiamo al respiro della terra:
Il ciclo delle energie umane in rapporto alla luna si dispiega così:
Nella fase della luna crescente, le energie umane hanno un movimento
centripeto, vanno verso l'interno. E’ una fase di assorbimento,
di assimilazione. Chi lavora con i rimedi naturali sa che in questa
fase c’è un migliore ricettività verso tutto ciò
che è nutriente.
Poi questa sensibilità giunge al suo apice, con la luna piena,
e anche le energie più sottili diventano percepibili. Lì
c’è un momento di sosta, c’è lo spazio del
sostenere. Poi le energie, dolcemente, invertono il loro corso.
Nella fase della luna calante, le energie vanno verso l'esterno, in
moto centrifugo. E’ il periodo dell’azione e della depurazione.
Il momento adatto per i trattamenti purificatori, per le diete dimagranti…
E infine, con la luna nera, il cambio di direzione, questa volta
più deciso, improvviso.
Come lungo il ritmo del respiro, la fase crescente è un momento
in cui la direzione è quella dell’apertura e della ricezione,
mentre quella calante è il momento dell’andare verso l’esterno,
dell’azione e dello sforzo (se ci fate caso, gli sforzi fisici
riescono meglio durante l’espirazione, come insegnano nei
corsi pre-parto…).
|
Se consideriamo
il respiro della terra di cui abbiamo parlato e cui partecipiamo,
ci rendiamo conto come l’alternanza di energie centripete/centrifughe
si integri con il moto verso l’alto/verso il basso; in questo
modo nella fase di assorbimento si aprono le connessioni con il
mondo del cielo, mentre nella fase di azione sono più forti
quelle con il mondo della terra.
la figura ci mostra sinteticamente cosa accade se consideriamo entrambi
i ritmi, i respiri:
Nella fase di accrescimento possiamo sentire più facilmente
le ‘voci degli angeli’ e portarle dentro di noi; c'è
apertura, assimilazione e poco discriminare, discernere.
Nella fase centrifuga le energie che vanno verso l’esterno
hanno origine dal profondo di noi stesse, dai luoghi meno visibili.
C'è poca apertura, più discriminazione, discernimento
e il dare forma per esprimere.
E il ciclo della vita e della morte?
In molti luoghi si associa il ciclo lunare al ciclo vita/morte.
Una cosa molto importante da capire è invece che I cicli e I
ritmi hanno a che vedere con le direzioni che prendono le energie.
Mi spiego: l'energia, si sa, si conserva.
L'assenza, la luna nera, che culturalmente è stata talvolta interpretata
come morte, è un passaggio, un punto in cui l'energia inverte
la sua direzione.
Dal punto di vista del movimento, sia la pienezza che il vuoto sono
punti 'morti'. Anche il pieno è un passaggio in cui la direzione,
prima di invertirsi, è nulla. Per chi ha una formazione matematica
è evidente che anche il pieno è un punto della curva a
derivata zero.
Il modo forse più semplice di ‘sentire’ ciò,
è sperimentarlo nel ciclo del respiro, dove sia a polmoni pieni
che vuoti può essere naturale avere un momento di 'sospensione',
di apnea.
Cosa c'entra dunque la morte? In una cultura come la nostra, in cui
la morte è temuta, negata, nascosta, è una domanda importante,
perché ci parla della dinamica della paura, la paura di morire
che per ognuno di noi si accompagna al momento del vuoto assai più
che a quello del pieno.
La luna, si sa, è sempre nel cielo. Nelle notti di cielo sgombro
e di luna 'nera' ciò che scompare è la sua luce, mentre
il suo disco nero è chiaramente stagliato nel cielo. Visibile
a noi come agli antichi.
E’ davvero raro trovare nelle antiche cosmogonie la luna nera
associata ad una dea o dio che in quella fase muore. La morte coglie
ciò che la circonda, che viene privato della sua luce. L’occultamento,
semmai, è il matrimonio, lo hyerogamos fra la luna e
il sole (infatti la luna ci appare ‘nera’ quando è
congiunta al sole, sta cioè sulla linea fra noi e il sole)
La luna, come il sole, appare scomparire nella maggior parte dei miti
solo in riferimento al suo moto giornaliero, al suo sorgere e tramontare,
e non in riferimento al suo moto mensile, alle sue fasi.
E voglio ricordare che la Gimbustas ha mostrato che il il nero, nel
paleolitico e nel neolitico, è il colore della fertilità,
positivo. Il colore della morte è il bianco.
Io credo che sia importante, e vedremo poi anche quanto, soprattutto
per noi donne, fare un distinzione e renderci conto che è il
ciclo del sole a determinare il ciclo vita/morte.
E' il principio maschile che nasce, cresce, invecchia e poi muore, come
il re dell'anno e gli antichi dei della vegetazione: Attis, Tammuz,
Damuzi, per giungere fino a Cristo.
La Dea, la Luna, principio femminile, sembra legata ad un altro tipo
di moto, la pulsazione verso l'alto/verso il basso, come nelle dee Inanna,
Ishtar, Iside, Persefone e tutte le dee che viaggiano dal mondo sotterraneo
a quello terrestre. La Dea è sempre giovane: tutte le dee
trine* sono invariabilmente rappresentate con tre volti uguali per
età. La Dea non muore mai e instancabilmente dà origine
alla nuova vita dopo aver riaccolto in sè la vecchia.
Conosce il mondo ctonio come quello celeste, le energie del profondo
e quelle invisibili.
E’ fonte di vita e di morte in tutto ciò che è vivo.
Di ogni cosa è principio e fine…
Il ciclo femmminile
Ma torniamo noi, al nostro mondo femminile, e vediamo cosa accade in
quel moto ciclico che ci rende così chiaramente ‘figlie
della luna’, il ciclo mestruale.
Anche sulle energie del ciclo femminile molto si è scritto, perché
in esso, in un certo senso, si muove ‘il mondo’ per il femminile
(e trovate alcuni dei temi più importanti nelle pagine ad esso
dedicate sul nostro sito)
Nella prima figura a
sx potete vedere i principali momenti del ciclo ovarico: la formazione
dell’uovo nel follicolo, la sua espulsione (ovulazione)
e l'evolvere del corpo luteo. (per una descrizione dettagliata
del ciclo mestruale, vedi l'articolo 'fisiologia
del ciclo')
|
La seconda figura mostra l’alternarsi lungo il ciclo dei
due importantissimi ormoni estrogeno e progesterone:
L’estrogeno (linea azzurra) cresce lungo la prima fase,
ha un picco subito prima dell’ovulazione e in seguito decresce,
con un’onda. |
Una delle funzioni dell'estrogeno, che corrisponde
alla fase dell'estro negli animali, è suscitare attrazione nell’uomo,
segnalare nella relazione il momento fertile.
Il progesterone (linea rossa), d’altro canto, governa la seconda
fase del ciclo mestruale. E’ l’ormone che io chiamo della
‘preparazione del nido’, che determina, fra le altre cose,
l’ispessimento delle mucose e il loro predisporsi all’eventuale
impianto dell’ovulo fecondato.
Come ogni madre sa, la ‘preparazione del nido’ è
una fase che implica parecchia azione, è un ‘fare’.
I due ormoni rappresentano così le due facce dell'archetipo della
accoglienza, così centrale nel femminile.
C’è un’accoglienza che è apertura, essere
pronte, aperte a, come nell’ovulazione, e un’accoglienza
che è un fare, il 'fare nido', appunto, come in quelle donne
che ti accolgono nella loro casa, ti avvolgono e si prendono cura.
Un’accoglienza che è possibilità e una che è
avere cura.
Come possiamo accogliere l’altro nel nostro cuore facendo spazio
per lui e avvolgendovelo, tenendolo.
Il momento del fiore e quello del frutto
Forse qui un grande equivoco ha attraversato molta parte della letteratura
sull'argomento, che ha seguito, senza rendersene conto, l'inversione
operata dalle culture patriarcali rispetto al valore del ciclo femminile,
associando il momento dell'ovulazione a quello della maternità.
Dopotutto è evidente che in natura l'ovulazione è il momento
del fiore...
E se la smettessimo di considerare il momento dell'ovulazione come quello
dei frutti? Il momento dei frutti, quello in cui ciò che era
da dare viene dato è il momento del sangue, non a caso il frutto,
come archetipo, è rosso...
Ed è nel momento del frutto che appare il flusso rosso o, più
avanti nel tempo, un bambino, rosso di sangue come tutti i neonati...
Il momento del sangue
Così è di vitale importanza per noi donne ricordare com’era
prima dell’era patriarcale, prima dell’idea che la donna
sia l’incarnazione degli istinti più bassi, prima che il
sangue mestruale fosse visto come portatore di morte, come ciò
che dissecca le piante, come sterilità, era evidente a tutti
che il sangue mestruale è sangue di vita, non di morte**. E le
antiche tradizioni ci insegnano che è un ottimo fertilizzante
per le piante. La fertilità della terra era assicurata, nei riti
primaverili, dal passaggio delle donne col ciclo che ne risvegliavano
il potere generativo attraverso le gocce di sangue che rendevano la
terra feconda.
La Dea nel suo volto di generatrice e madre era rossa, come rossa era
l’ocra che tingeva gli spazi e le figure sacre.
La donna è fertile finché c’è sangue ed era
evidente per gli antichi che era il sangue l’essenza della vita,
tanto è vero che, scomparso il sangue, dopo 10 lune appariva
un bambino. I bambini dunque erano fatti di sangue e il mistero sacro
- origine di ogni religione - era la trasformazione del sangue in vita
che si opera nel corpo femminile***.
In molte antiche cosmologie la razza umana viene creata non dallo sputo
e l’argilla cui il cristianesimo ci ha abituati, bensì
dall’argilla e dal sangue, ad opera della Dea.
E prima che vi sia sangue, nel tempo dell’infanzia, non vi è
fertilità e quando non c’è più sangue, con
la menopausa, cessa anche la fertilità.
Quanto abbiamo dimenticato è dunque che il sangue mestruale,
in quanto essenzialmente un sangue di vita, non ha
nulla, davvero nulla a che vedere con il sangue di morte delle guerre
dei popoli guidati da uomini.
Gestire le energie
Noi viviamo in una cultura e una società ove non c’è
alcuna educazione, per le donne, su come funziona il nostro ciclo –
talvolta una vaga infarinatura ‘scientifica’ e poi sappiamo
che ci nascono i bambini…
Nessuno ci ha insegnato come si muovono le energie lungo il ciclo, e
cosa farne.
La cosiddetta ‘sindrome ‘premestruale’, nei suoi aspetti
fisici – di dolore – ed emotivi – di nervosismo e
rabbia, ad es. - viene considerata ‘normale’, ben pochi
si interrogano sul perché molte donne ne soffrano.
Ora, la fase premestruale, da quanto abbiamo visto finora, è
una fase caratterizzata da:
a) energia centripeta – quindi ‘molta’ energia, disponibile
per fare, per esprimere, per espellere.
b) energia che sgorga dal profondo di noi – che fa emergere quanto
è normalmente nascosto. Un’energia molto, molto creativa.
c) collegamento con la terra, con la concretezza: portata ad un creare
e un fare nel concreto.
d) chiusura nei confronti del mondo e dell’altro da noi: un momento
in cui siamo assai poco disponibili all’accoglienza del tipo apertura.
Molte di noi conoscono un piccolo trucco: in fase premestruale un’attività
che ben si ‘concilia’ sono le grandi pulizie, e da quanto
detto finora risulta facile da comprendere: attività fisica;
uso dell’acqua (la luna…); espellere, pulire, purificare
(come fuori, così dentro: quando lo facciamo fuori di noi è
come farlo anche dentro di noi)
In questo modo il picco di energie viene incanalato, e magari ci evitiamo
di litigare col marito, col compagno, con i colleghi…
Stiamo dicendo che il modo di gestire la sindrome premestruale sono
le grandi pulizie? Naturalmente no!!!
C’è ben altro uso che possiamo fare delle nostre energie
creative in quel momento! Solo che nessuno ce lo ha insegnato.
Ci hanno al contario insegnato che sta per arrivare un momento difficile,
doloroso magari, ingombrante…
In tutte le tradizioni magiche si sa che il momento del massimo potere
è quello della luna nera, il giorno prima della luna nuova, il
momento in cui ogni magia può sortire il suo massimo effetto
– come pure prendere una direzione opposta al nostro volere!
I cicli si incontrano…
Che succede nell’incontro dei nostri cicli individuali con il
ciclo, il respiro lunare della terra? Ci sono mille possibilità,
perché il nostro ciclo per la maggior parte del tempo si sposta
rispetto alla luna, creando ogni volta un diverso rapporto. Due possibilità
rappresentano i due poli 'attrattivi', in quanto statisticamente il
ciclo femminile si orienta più spesso lungo questo asse che non
nelle possibiltà intermedie.
Nella figura più
a sinistra, i cicli si allineano, le oscillazioni si amplificano…
massima fertilità, massima variabilità, massima
vulnerabilità, forse…
La figura sotto mostra invece lo schema dei cicli sfasati
di 180°: le oscillazioni si compensano, le energie si incrociano
e vanno in direzioni diverse, può esserci maggiore stabilità
come un tirare di forze in contrasto…
E poi, come abbiamo detto, tutte le possibilità intermedie…
La luna natale
A completare il quadro dei 'ritmi della luna' interviene infine la nostra
luna natale, con i suoi colori, la fase in cui era al momento della
nascita, che solitamente ci rende 'amiche' dell'energia ad essa associata
(anche se, naturalmente, ciò dipende dai rapporti che la nostra
luna ha con il resto del nostro cielo natale).
Dall’incrocio e dalla danza di questi aspetti sorge, in ognuna
di noi, il nostro essere unica e irripetibile nel suo femminile.
Conclusioni
Se vogliamo davvero tornare ad un modo più naturale di vivere,
in cui noi donne possiamo riacquistare anche il nostro, di ‘respiro’,
è importante ritornare ad essere consapevoli di tutto ciò,
per poterlo trasmettere a chi verrà dopo di noi.
Per noi donne, oggi, sarà un viaggio magari lungo, perché
cerchiamo di riaprire una pista in parte cancellata dal tempo. Ma essa
è inscritta dentro di noi e ripercorrendola abbiamo anche la
possibilità di ritrovare noi stesse più nel profondo,
in quel saper che da sempre diciamo che è custodito dentro, nel
corpo, nelle cellule, nel sentire istintivo, e che va solo risvegliato,
riscoperto.
E lo facciamo per noi e anche per loro, per le nostre figlie e per tutte
le donne che vengono dopo di noi…
Nel Cerchio della Luna
Nel Cerchio della Luna lavoriamo da diversi anni (il sito è online
dal 2002) su questo tema e fin dalla nostra prima comparsa in rete abbiamo
proposto il calendario lunare mensile
come uno strumento importante per il risveglio delle profonde energie
femminili.
Abbiamo approfondito i temi del ciclo lunare e del ciclo femminile pubblicando
strumenti di lavoro esperienziale - perché siamo fermamente convinte
che nessun cambiamento autentico possa accadere solo a livello mentale
- e in particolare le bellissime meditazioni
della luna e il diario del ciclo.
Nel corso degli anni, abbiamo costruito un percorso su questi temi,
articolato in:
Gruppo settimanale, un ciclo di incontri, a moduli
di 4, condotti da Anna a Milano.
in cui percorrere insieme le fasi del ciclo e quelle della luna.
Un lavoro specifico per sole donne sul tema delle mestruazioni e delle
diverse energie che in ogni fase si attivano, nonché sul nostro
modo, unico ed individuale, di viverle
Seminari esperienziali,
che periodicamente proponiamo, due giorni di lavoro di gruppo per sentire
nella nostra pelle, nelle nostre emozioni ed esprimere creativamente
i ritmi del femminile.
La creatività, la danza, la meditazione guidata, la condivisone
delle esperienze sono qui i nostri principali strumenti di lavoro.
Il tema natale,
a cura di Manuela, che ad ognuna
parla del suo femminile e della sua luna in rapporto a tutti gli aspetti
dell’esistenza.
I Percorsi al femminile,
un percorso personale, condotto da Anna
a Milano e Busto Arsizio e da Emanuela
a Pisa, in sessioni individividuali, rivolto a chi desidera
conoscere e approfondire i suoi nodi personali in rapporto al femminile
e/o comprendere e affrontare eventuali problematiche relative al ciclo
mestruale.
_______________________________
* Un'analisi della dea trina, che viene
in molti luoghi 'naturalmente' associata alle fasi lunari, pone ad un
occhio attento diversi interrogativi:
Innanzitutto è 'trina', mentre le fasi lunari sono chiaramente
quattro. Questa discrepanza è stata enfatizzata fra le altre
da Jutta Voss, che ha proposto che la dea trina, più che associata
alle fasi lunari, vada associata alle fasi del ciclo del sangue mestrulae,
a suo parere archetipo bio-psichico della figura della Dea.
Da notare che lungo paleolitico e neolitico le fasi lunari sono per
lo più rappresentatate da gruppi di 4 segni, come nei numerosi
esempi portati dalla Gimbutas, e solo più raramente dalla nota
figura a tre segni )O(.
In secondo luogo, è relativamente recente. A parte qualche isolata
testimonianza, la dea trina comincia ad apparire nei pantheon mitici
solo nell'ultima fase del neolitico e nelle fasi della storia posteriori,
dal 1.500 a.C. circa in poi. Prima, è assai più frequente
la rappresentazione della dea doppia.
In terzo luogo, come già citato, la dea dal triplice volto è
quasi sempre raffigurata con tre volti di pari età, perlopiù
quella di una donna nel fiore degli anni.
Resta quindi un dubbio se l'associazione della dea trina con i tre volti
della dea non sia una interpretazione molto più recente e la
sua popolarità non sia dovuta all'importanza che tale raffigurazione
ha preso nella wicca contemporanea.
**Da legger assolutamente, sulla sacralità
del sangue femminile e sui riti di celebrazione del menarca, il primo
sangue, l'articolo di Violet "I
sacri riti del sangue femminile"
**In alcune culture contemporanee che hanno conservato antiche radici
si sa ancora qualcosa di questo. In India, ad esempio, un mito racconta
che Brahma taglia dei pezzi della Dea Sati, il cui corpo senza vita
era portato da Shiva… e uno di essi, la vulva, cade a Kamakya,
Assam, dove la yoni è venerata da millenni. Lì vi è
una roccia a forma di vulva con una fenditura sempre umida.
Dalla vulva della dea scorre lo yoni-tattva, il liquido divino. Ci sono
rappresentazioni della dea Devi o Kali sdraiata a gambe spalancate…
Una volta all’anno la pietra si colora di rosso, all’inizio
dei monsoni. E’ il sacro ciclo della Dea.
Nei testi tantrici si parla di cibo-sangue, oggetto di venerazione e
ritenuto curativo e dotato di potere magico.
© 2008 di Anna Pirera per il Cerchio
della Luna
inserito nel sito www.ilcerchiodellaluna.it
nell'aprile 2008.
Bibliografia essenziale:
Paungger - Poppe, Servisrsi della luna, Tea ed.
Paungger - Poppe, Salute e benesser in armonia con la luna, Tea ed.
Gray M., Luna rossa, Macro ed.
A. Pope, Mestruazioni, aam ed. 2007
Voss J., La luna nera, Red
M. Gimbutas, Il Linguaggio della Dea, Neri Pozza
Immagini:
Innana di Lusa Hunt
Elaborazione illustrazioni di Anna Pirera