Percorsi di Gestalt
Percorsi al femminile, incontri per ritrovare l'autenticità dell'essere


Lilith e Eva

Di Emanuela Geraci


Oggi Lilith va per la maggiore. Le donne si separano, abortiscono, urlano, si incazzano, girano il mondo, sono infedeli e tradiscono, si sentono più degli uomini, si cercano amanti demoniaci, amori impossibili, creano figli della loro creatività.

Agli uomini dobbiamo sembrare proprio tante Lilith, libere, trasgressive, forti e decise a ottenere ciò che vogliamo. Oggi è impossibile, almeno una volta nella vita, evitare di incontrare Lilith sulla nostra strada. Almeno una volta, una sola, tutte noi l’abbiamo celebrata, l’abbiamo onorata. Lilith, il male incarnato, la prima moglie di Adamo, lo lasciò perché le piaceva fare l’amore a cavalcioni sopra di lui, le piaceva sottometterlo e Adamo non voleva. Voleva che fosse lei a “stare sotto”, sottomessa, dedita a lui e ai suoi figli. Ma Lilith non accettò, voleva essere pari, non voleva essere da meno a nessuno. Si innamorò di Samuel, un demone, lasciò Adamo e si dedicò a viaggiare, insieme al suo amante procreò centinaia di figli-spiriti, figli dello spirito.

Gli uomini che hanno paura delle donne, hanno paura di Lilith. La mitologia ebraica ne ha fatto una prostituta, ladra di bambini, una che li ruba dalle culle e se li mangia, rappresenta il femminile demoniaco, trasgressivo, demonessa e puttana, divoratrice di uomini, crudele, insaziabile.
Getta un’ombra oscura sulle antiche dee. Ad Astante venivano sacrificati per davvero i primi nati, e le sue sacerdotesse erano ierodoule, donne che si prostituivano nei templi per onorare la dea. Ciò che un tempo era sacro divenne demoniaco, Lilith un’ombra ghignante nel buio non più una grande Dea.

Gli uomini nel corso della storia hanno preso il potere e rovesciato le antiche Dee. Apollo prende il posto di Temi, nell’oracolo di Delfi, e così molti altri. Hanno cacciato l’ombra, il lato oscuro della luna tra le presenze indesiderate, nel rimosso della storia. Il nero non è più fertile humus, ma solo assenza di luce.

Gli uomini che hanno paura delle donne hanno paura della loro Anima, non la conoscono, non conoscono il suo volto luminoso, sorprendente e le sue tenebre, vitali, carnali, nere come la conoscenza. Negromante si diceva una volta, colui che conosce ciò che è oscuro, le cose invisibili…
Gli uomini hanno paura di Lilith e anche le donne. Quelle che non hanno mai sbagliato, che vogliono fare le brave, le brave figlie, le brave mogli, le brave madri, quelle che non dicono mai di no, che preferiscono subire.

Quelle un po’ come Eva, che nasce da una costola di Adamo, cosa sua, parte di lui, a lui sottomessa, madre del genere umano, colei che partorisce nel dolore, madre di Caino e Abele. Condannata a vedere i suoi figli che si ammazzano tra loro, a partorire assassini, così è successo a molte donne e continua a succedere. Partoriscono uomini che fanno la guerra, diventano soldati, rubano, uccidono, costruiscono multinazionali, uccidono la natura, inquinano le acque. Eva è dentro tutte noi, è presente in noi, è la donna che accetta la violenza nel mondo, accetta che il suo uomo la picchi, accetta che i suoi figli crescano e la rinneghino, si dimentichino il valore della madre. Eva è quella a cui Dio ha detto partorirai con dolore, e si è dimenticato la gioia che c’è nel partorire. Eva è la madre di nostra madre che è morta di fatica, a ripetere ogni giorno sempre gli stessi gesti, cacciata dal Paradiso, schiava del suo Padrone.

Le donne hanno paura di Eva, hanno paura della fatica e della sofferenza, hanno paura della schiavitù, della rinuncia, del servilismo, dei mezzucci dell’essere donna. Hanno paura della sottomissione e della violenza. Hanno paura della dipendenza, di essere solo una costola di…
Eva è anche la grande tentatrice, in fondo puttana anche lei. Io dovevo chiamarmi Eva, mia madre non ha voluto, pensa, diceva, quanti ti avrebbero chiamato, porca Eva, puttana Eva ! Eva ascolta il richiamo del serpente, il Diavolo, che un tempo era Dio fatto animale, il serpente che si annida nella nostra colonna vertebrale, la nostra kundalini, la pulsione di vivere, la nostra energia sessuale profonda. Eva offre ad Adamo il frutto dell’albero della conoscenza, ed insieme tradiscono Dio. Eva ispira ad Adamo il primo tradimento.

Eva è solo una costola rivestita di carne, eppure permette ad Adamo di diventare uomo, di lasciare per sempre l’innocenza simbiotica del Giardino dell’Eden. Gli permette di conoscere il peccato, il lavoro, la sofferenza, la morte.
Eva è solo una costola, una piccola cosa, grazie a lei Adamo accede alla conoscenza, insieme, Adamo ed Eva, da creature diventano creatori, genereranno dai loro lombi il genere umano.

E’ quando le donne accedono alla consapevolezza di ciò che chiamiamo male, dolore, malattia, morte, quando sanno di essere piccole cose, solo una costola, parte di, allora tradiscono e tramandono, trasmettono la luce divina. Tradire e tramandare hanno la stessa radice.
Eva tradisce Dio e tradendo può innamorarsi, trovare il compagno di tutta la vita, generare con lui. Perché sempre quando ci si innamora, ci si sente una “piccola cosa”, solo “una costola”. L’amore non è solo piacere, è fatica, sofferenza, costruzione, è una promessa che si rinnova ogni giorno, un desiderio che riusciamo a sostenere, una pianta a cui dobbiamo dare il tempo di crescere e di maturare.

Ritrovare Eva dentro di noi rappresenta questa possibilità, di innamorarsi ancora della vita, di continuare a crescere nell’amore.
Lilith ed Eva diventano così figure di un unico percorso…

 

Su Lilith ed Eva, il Cerchio della Luna propone una giornata di workshop







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