Per non cadere in trappola
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Uno spazio per ricordarci di camminare sulla terra

Qualche riflessione sul maschile...



Il testo che segue è stato scritto qualche tempo fa per il forum del Cerchio della Luna, e rispondeva ad un messaggio di una ragazza che lamentava di come il suo uomo avesse attraversato il labirinto sacro che lei stava percorrendo, incurante e inconsapevole dei tracciati concentrici.

Ho ritrovato, nel testo della Starhawk, alcuni frammenti del discorso sul Dio:

"se l'uomo fosse stato creato a immagine del dio sarebbe libero di essere selvaggio...irascibile.. passionale... spirituale senza essere asessuato e capace di amare veramente"

Il Dio che è"...potere interiore e potenza...il Sé indiviso, nel quale la mente non è separata dal corpo... è eros, ma anche logos, il potere della mente..."

C'è una cosa per me importante, che forse noi donne tendiamo a dimenticare.
Nel femminile, nella Dea, il cambiamento, la morte, si attraversa ogni mese. Ogni mese il femminile sanguina, e vive la sua piccola morte. La Dea, la Luna, Iside, Inanna, Persefone e mille altri suoi volti scendono nell'oscurità, la incontrano, si spogliano di ciò che è superfluo, per poi riemergere. Sempre se stesse.
E' una morte interiore, simbolica. E' una morte che è insieme vita, è una discesa nel profondo in cui sappiamo bene che, contemporaneamente, siamo anche fuori, alla luce. Il femminile sa trasformarsi, anche nel modo più profondo, restando sé stesso.

Il Dio, invece, muore sul serio. Ogni anno il Dio muore e quello che rinasce è per molti versi, un altro Dio. Il cambiamento, per il maschile, non è una piccola morte, ma una grande morte. Per questo gli uomini, perlomeno quelli che conosco, hanno in sé il paradosso di non riuscire a cambiare e di farlo nella maniera più totale, quando lo fanno. Vanno incontro al cambiamento e davvero sanno che potranno morire, anzi che moriranno certamente. E non saranno più gli stessi, non saranno più se stessi.

Il maschile non è ciclico, nella sua energia primaria. E' una linea diritta. Alla fine, e in ogni sua fine, si interrompe. E poi comincia un'altra retta. Un'altra.

Quel genio che è Jodorowski racconta della sua gioventù, quando cercava la "poesia in azione". E così decise di attraversare la città in linea retta. Se incontrava una macchina parcheggiata sulla sua linea, ci saliva sopra e scendeva dall'altra parte. Se incontrava una casa, bussava a una finestra, chiedeva il permesso di entrare, e usciva dalla finestra posta sul lato opposto. E così via, per tutta la città. Sempre in linea retta.
Non conosco donna che avrebbe potuto anche solo pensare una cosa del genere.

Nel Labirinto, Teseo ci entra solo per affrontare la morte. Non per incontrare il suo lato oscuro... quello lo facevano le sacerdotesse nella danza. Lui rischia di morire, come gli altri ragazzi. Non si perde davvero nei cicli del labirinto, perché ha in mano il filo, che è una linea retta, no? Mors tua, vita mea. Per questo quando esce Teseo è un eroe, ma è identico a sé stesso.

Trovo così che l'uomo della nostra amic asia stato splendidamente maschile nel suo tagliare in linea retta il labirinto. Se vogliamo vedere in ciò superficialità, possiamo anche farlo. E sicuramente, nel concreto, una componente c'è, anche.

A me piace in questo momento vederci anche la dirittura dell'eros e del logos del maschile.

Nel labirinto, ogni giorno, ci vado io, avanti e indietro, avvicinandomi e allontanandomi da me stessa, in moto perpetuo. Ma di lui mi piace che vada diritto per la sua strada, qualunque essa sia, e so che sa andarci da solo, perché è grande, ormai. Non ha bisogno del mio aiuto, perché ce la fa da solo, nei suoi tempi, e nei suoi ritmi. E a me chiede semplicemente di essere un luogo diverso. E se non ce la fa... anche questo è affar suo.

Ho tre figlie e loro, certo, hanno bisogno di aiuto. Lui no.
Il Re Cervo, ogni anno, combatte la sua battaglia. E' una battaglia seria, per la vita o per la morte, ogni volta. Ma lui è il Re, e quella è la sua vita.
E non capisce cosa stiamo a farci noialtre femmine, dentro e fuori dei labirinti...


© Testo di Anna Pirera per www.ilcerchiodellaluna.it
Inserito nel sito https://www.ilcerchiodellaluna.it nel febbraio 2007

Immagine tratta da https://www.maschiselvatici.it/pensieroselvatico/bataille.htm

 

 





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