BRIGID |
Immagine: Brigit di Caroline Gully Lir da skylightpublishing.com/gullylir/welcome.htm
Altri nomi: Breo Saighead, Brid, Brighid [Irlanda], Brigindo, Brigandu
[Gallia], Brigan, Brigantia, Brigantis [Britannia], Bride [Alba]. Breo
Saighead, o " la freccia ardente o la potenza"
È un triplice dea celtica, il figlia di Dagda.
Brighid ha tre funzioni che sono:
1) il fuoco dell'ispirazione come patrona della poesia,
2) il fuoco del focolare, come patrona della guarigione e della fertilità
3) il fuoco della forgia, come patrona dei fabbri e delle arti marziali.
I Celti e le loro tradizioni
Nelle ricerche sui Celti, sulle loro credenze, le pratiche e la religione,
affrontiamo un certo numero di difficoltà.
Gli antichi Celti non hanno scritto niente essi stessi circa la loro religione
e dobbiamo contare su altre fonti - gli autori classici di Roma e della
Grecia, gli scrivani cristiani che hanno registrato le storia ed i miti,
le prove archaeologichel e il folclore.
Tuttavia esaminare queste fonti è come prendere in mano un mucchietto
di sabbia e guardarlo sparire fra le nostre dita. Dobbiamo ricordare che
gli autori classici avevano il loro proprio punto di vista nel ritrarre
le genti che avevano conquistato come barbari per giustificarsi che non
sempre hanno capito le credenze e le abitudini dei Celti ma tendevano
ad interpretarle facendo riferimento alle loro proprie credenze. Gli scrivani
cristiani non conoscevano sempre i miti e avevano il loro interesse a
promuovere la christianità. Per quanto riguarda larcheologia,
questo dipende da che cosa è sopravvissuto ed è stato trovato
- ci sono zone dove niente è conosciuto. Inoltre la prova archeologica
deve essere interpretata dagli esperti che, come gli autori classici,
a volte hanno fatto errori di interpretazione secondo i preconcetti della
loro propria cultura. Nel passato, per esempio, scheletri trovati con
monili sono stati classificati come femminili perché nella società
degli archeologhi soltanto le donne portavano gioielli.
Anche se il folclore in molti casi riflette credenze e pratiche antiche,
è virtualmente impossible dire con la certezza quali aspetti siano
antichi e quali posteriori.
Questa mancanza di prove è, in un certo senso, coerente con qualcosa
che sappiamo dei Celti: che essi hanno vissuto a loro agio con le ambiguità
e una mancanza di fatti dichiati. Un testo di Diodoro Siculo (8 BC) sui
Galli dice che "nella conversazione usano poche parole e parlano
per enigmi." Anche se è possibile che Diodorus, provenendo
da un'altra cultura, non fosse semplicemente uso alle indicazioni verbali
e non-verbali dei galli, cè una prova che dà peso
alla sua osservazione. Sappiamo che gli enigmi sono una parte importante
nei racconti celtici e che i poeti erano detti per possedere una lingua
'oscura' che la persona ordinaria non poteva capire. Molti nomi celtici
possono essere interpretati in due sensi. E ancora, molta dell'arte celtica
è astratta; le forme cambiano una nellaltra, uccelli, a animali
e esseri umani le cui forme si intrecciano e confondono con i complessi
disegni delle linee e del fogliame.
Le lingue celtiche, uniche fra quelle degli Indo-Europei, presentano mutazioni
nelle parole in modo che parole con lo stesso significato in determinati
contesti, in determinati rapporti con altre parole, cambino o spostino
la loro forma e suono.
La poesia fa molto uso di alliterazioni e di assonanze che danno collegamenti
fra le parole i cui significati non sono collegati.
Tutto questo sembra suggerire fondamentalmente che i Celti stessi vedessero
la realtà come profondamente collegata, non soltanto nei sensi
evidenti o logici. La realtà potrebbe cambiare e spostarsi nello
stesso modo che nelle poesie, in cui alcuni esseri mutano la loro forma
in quella di altri esseri e nello stesso senso in cui le figure nell'illustrazione
cambiano e si trasformano luna nellaltra.
Il mondo intorno a loro era così in una condizione altamente potente
e magica, le relative parti avevano un rapporto dinamico, sempre sulla
soglia fra esistenza e del non esistenza.
Le divinità del pantheon celtico non sono mai astratte o mitologiche,
ma sono sempre inseparabili dalla vita quotidiana. Nel caso della dea
Brigid, il fuoco dellispirazione, come nella poesia, e il fuoco
della forgia sono visti come identici. Non cè separazione
fra i mondi interiore ed esteriore.
Brigid: I molti volti di una dea nei secoli
Sono Colei
che è è la madre
naturale di tutte le cose,
maestra e governatrice
di tutti gli elementi,
la progenie iniziale dei mondi,
il capo dei poteri divini,
Regina dei tutti coloro che sono nell'aldilà,
la più importante di coloro
che abitano sopra,
manifestazione da sola
e sotto una sola forma
di tutti gli Dei e di tutte le Dee.
Lucius Apuleius
Essendo una delle dee più complesse e più contradittorie
del pantheon celtico, Brigid può essere vista come la figura religiosa
più potente in tutta la storia irlandese. Molti strati di tradizioni
separate si sono incrociati, creando la sua storia, sicuramente complessa,
che ha attraversato i secoli. È riuscita a passare intatta attraverso
le generazioni, ricoprendo ruoli differenti nei diversi periodi.
Era e continua ad essere una dea dai molti nomi: Bride, Bridey, Brighid,
Brigit, Briggidda, Brigantia. Ci sono inoltre molte variazioni sulla pronuncia,
una possibile è Breet.
Brigid è la patrona tradizionale dei guaritori, della poesia e
dei fabbri, che sono tutte opere di saggezza pratica ed ispirata. Poichè
è una divinità solare i suoi attributi sono la luce, l'ispirazione
e tutte le attività associate con il fuoco. Anche se non potrebbe
essere identificata con il sole fisico, è certamente lorigine
dellenergia guaritiva e vitale interiore.
Il suo nome deriva dalla radice "breo" (fuoco): il fuoco della
fucina si univa a quello dell'ispirazione artistica e dell'energia guaritrice.
Brigit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva,
è la conservatrice della tradizione, perché per gli antichi
Celti la poesia era un'arte sacra che trascendeva la semplice composizione
di versi e diventava magia, rito, personificazione della memoria ancestrale
delle popolazioni.
Sotto l'egida di Brigit erano anche i misteri druidici della guarigione,
e di questo sono testimonianza le numerose "sorgenti di Brigit".
Diffuse un pò ovunque nelle Isole Britanniche, alcune di esse hanno
preservato fino ad oggi numerose tradizioni circa le loro qualità
guaritrici. Ancora oggi, ai rami degli alberi che sorgono nelIe loro vicinanze,
i contadini appendono strisce di stoffa o nastri a indicare le malattie
da cui vogliono essere guariti.
Sacri a Brigit erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo
specchio è strumento di divinazione e simboleggia l'immagine dellAltro
Mondo cui hanno accesso eroi e iniziati. La ruota del filatoio è
il centro ruotante del cosmo, il volgere delIa Ruota dell'Anno e anche
la ruota che fila i fili delle nostre vite. La coppa è il grembo
delIa Dea da cui tutte le cose nascono.
Excalibur, la spada di re Artù, è stata forgiata dalla Signora
del Lago, una figura a volte associata a Brighid a causa della sua funzione
di forgiatrice e del fuoco. Come l'Avalon Arturiano, o "l'isola delle
mele", Brigid possedeva un meleto nell' aldilà a cui le api
viaggiavano per ottenere del nettare magico.
Brigid, che significa "colei che esalta se stessa," è
dea della fiamma sacra del Kildare (derivato da "Cill Dara,"
che significa "la chiesa della quercia") e spesso è considerata
come la funzione nubile bianca della dea triplice. Gailleach, o la bianca
signora, all' alba bevve dall' antico pozzo della gioventù. In
quell'istante, fu trasformata nella sua funzione nubile, la giovane dea
chiamata Brigid.
Fu Cristianizzata come "la balia" di Gesù Cristo e chiamata
Santa Brigitta, la figlia del druido Dougal il Bruno.
A volte egualmente è associata con la dea Romano-Celtica di Aquae-Sulis
[l'attuale Bath].
Uno dei suoi nomi più antichi è Breo-saighead che significa
la freccia ardente ed in quel nome vi sono gli attributo di punizione
e giustizia divina.
Tre fiumi sono chiamati come la Dea - Brigit, Braint e Brent in Irlanda,
nel Galles ed in Inghilterra, rispettivamente. In Gran-Bretagna moderna
oggi è indicata come la guerriera-nubile Brigantia e venerata non
soltanto come giustizia ed autorità, ma anche come il personificazione
della Gran-Bretagna.
Cè una storia, proveniente dal dodicesimo secolo, in cui
Merlino è ispirato da una figura femminile che rappresenta la sovranità
della terra della Gran-Bretagna. È causa delle sue visioni sulla
storia britannica. Taliesin inoltre descrive un cosmologia tradizionale,
ispirato da Brigantia.
In molte storie cè un riferimento alla sua cura per lo sviluppo
di potenziale umano.
Viene associata con la mucca, cui si riferisce al festival di Imbolc.
In questa celebrazione, che è dedicata completamente a lei, sono
presenti 'la luce dei fuochi, la purificazione con l'acqua di pozzo e
l'iniziare un nuovo anno. L'importanza di Imbolc è così
profonda che merita un discorso a parte.
Oltre che ai suoi animali totemici la mucca e la pecora, Brigid viene
associata con il gallo, annunciatore dellinizio di una nuova giornata
e il serpente, simbolo di rigenerazione. In molte culture il serpente
o drago è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali
di crescita, decadimento e rinnovamento. In questo modo Brigid si collega
alle dee di fertilità, molte delle quali vengono raffigurate con
i serpenti. I serpenti sono anche un tema comune nei monili celtici (un
altro prodotto della forgia).
La storia di Brigid inizia in una triade di sorelle, cosa non insolita
nel mondo celtico. È la figlia di Dagda e della Morrighan e sorella
di Ogma, dio del sole e del creatore Ogham.
Ha avuta tre figli - Brian (Ruadan), Iuchar ed Uar - e le imprese di Brian
nella battaglia di Moytura svolgonoun ruolo importante nel suo sviluppo
come Dea di pace e unità. Bisogna considerare che per i celti la
discendenza era strettamente matri-lineare e che la maternità era
tenuta nel massimo rispetto.
Cristianizzata come Santa Bridget o Bride, come viene chiamata familiarmente
in gaelico, essa venne ritenuta la miracolosa levatrice o madre adottiva
di Gesù Cristo e la sua festa si celebra appunto il 1° febbraio,
Giorno di Santa Bridget o La Fheile Brfd. Riguardo questa santa, di cui
è tanto dubbia l'esistenza storica quanto certa la sua derivazione
pagana, si diceva che avesse il potere di moltiplicare cibi e bevande
per nutrire i poveri, potendo trasformare in birra perfino l'acqua in
cui si lavava! A Santa Bridget fu consacrato il monastero irlandese di
Kildare, dove un fuoco in suo onore era mantenuto perpetuamente acceso
da diciannove monache. Ogni suora a turno vegliava sul fuoco per un'intera
giornata di un ciclo di venti giorni; quando giungeva il turno della diciannovesima
suora ella doveva pronunciare la formula rituale: "Bridget proteggi
il tuo fuoco. Questa è la tua notte". Il ventesimo giorno
si diceva fosse la stessa Bridget a tenere miracolosamente acceso il fuoco.
II numero diciannove richiama il ciclo lunare metonico che si ripete identico
ogni diciannove anni solari. Inutile ricordare come questa usanza ricordasse
il collegio delle Vestali che tenevano sempre acceso il sacro fuoco di
vesta nell'antica Roma, ma più probabilmente la devozione delle
suore di Kildare si ricollega alle Galliceniae, una leggendaria sorellanza
di druidesse che sorvegliavano gelosamente il loro recinto sacro dall'intrusione
degli uomini e i cui riti furono mantenuti attraverso molte generazioni.
Allo stesso modo, nel monastero di Kildare solo alle donne era concesso
di entrare nel recinto dove bruciava il fuoco, che veniva tenuto acceso
con mantici, come ricorda Geraldodi Cambria nel XII secolo. II fuoco bruciò
ininterrottamente dal tempo della leggendaria fondazione del santuario,
nel VI secolo fino al regno di Enrico VIII, quando la Riforma protestante
pose fine a questa devozione più pagana che cattolica.
Imbolc
Per afferrare appieno l'importanza di Imbolc è necessario da ricordare
la lotta di vita-e-morte rappresentata dallinverno in tutta la società
agraria. In un mondo illuminato soltanto dal fuoco la neve, il freddo
ed il ghiaccio di questa stagione tengono la popolazione in una situazione
di pericolo costante, che si scioglie solo con l'arrivo della primavera.
Anche se l'equinozio non arriva fino al 21 marzo e la pìrimavera
viene celebrata con Oestara e Beltane, Imbolc è il momento di svolta
e l'indicazione che i tempi migliori stanno arrivando.
Durante i mesi freddi, determinate questioni diventano fondamentali:cè
abbastanza cibo sia gli per gli esseri umani che per gli animali? La malattia
decimerà la tribù, particolarmente nella fascia dei bambini,
delle madri e delle donne anziane? E che cosa ne sarà degli animali
le cui vite sono così cruciali per le nostre? Una delle domande
più importanti riguarda la sopravvivenza delle mucche e pecore
incinte poiché il loro latte è usato come bevanda, per fare
il formaggio e le cagliate che potrebbero significare la differenza fra
la vita e la morte.
Per Imbolc questi animali avranno dato alla luce i loro piccoli ed il
loro latte starà fluendo. Per i Celti il latte era un alimento
sacro, era la forma ideale di alimento dovuto alla sua purezza. La mucca
era il simbolo della sacralità della maternità, della vita
forte e nutrita. Non era quindi una mucca passiva che dà il latte,
ma una madre attiva che combatte per il benessere dei suoi bambini.
Imbolc divide l'inverno a metà; i mesi dell'inverno stanno finendo
e la promessa della primavera è dietro langolo. Questa festa
si è in seguito transformata nella moderno Candlemas con Santa
Brigida e nella festività della purificazione di Maria che viene
celebrata in questo periodo.
Questa celebrazione era inoltre un festival femminile. Le donne celebravano
la funzione di vergine della Dea Brigid.
Nelle Isole Ebridi (che forse devono il loro nome proprio a Brigit o Bride)
le donne dei villaggi si radunano insieme in qualche casa e fabbricano
un'immagine dell'antica Dea, la vestono di bianco e pongono un cristallo
sulla posizione del cuore.
In Scozia, la vigilia di Santa Bridget le donne vestono un fascio di spighe
di avena con abiti femminili e la depongono in una cesta, il "letto
di Brid", con a fianco un bastone di forma fallica.
Poi esse gridano
tre volte: "Brid è venuta, Brid è benvenuta!",
indi lasciano bruciare torce
e candele vicino al "letto" tutta
la notte. Se la mattina dopo trovano l'impronta del bastone nelle ceneri
del focolare, ne traggono un presagio di prosperità per l'anno
a venire. Il significato
di questa usanza è chiaro: le donne preparano
un luogo per accogliere la Dea e invitano
allo stesso tempo il potere
fecondante maschile del Dio a unirsi a lei.
In Irlanda, si preparano con giunchi e rametti le cosiddette croci di
Brigit, a quattro braccia uguali racchiusi in un cerchio, cioè
la figura della ruota solare (che è simbolo appropriato per una
divinità del fuoco e della luce); lo stesso giorno vengono bruciate
le croci preparate l'anno prima e conservate fino ad allora.
La fabbricazione delle croci di Brigit deriva forse da un'antica usanza
precristiana collegata alla preparazione dei semi di grano per la semina.
Questi oggetti simbolici, confezionati con materiale vegetale, ci ricordano
tra l'altro che la luce ed il calore sono indispensabili alla vegetazione
che si rinnova in continuazione, anno dopo anno. Le spighe di avena (
o grano, orzo, ecc.) usate per fabbricare le bambole di Brigit, provengono
dall'ultimo covone del raccolto dell'anno precedente. Questo ultimo covone,
in molte tradizioni europee è chiamato la Madre del Grano (o dell'Orzo,
dell'Avena, ecc.) e la bambola propiziatoria confezionata con le sue spighe è la Fanciulla del Grano (o dell'Orzo, dell'Avena, ecc.). Si credeva
cioè che lo spirito del cereale o la stessa Dea del Grano risiedesse
nell'ultimo covone mietuto; come le spighe del vecchio raccolto sono il
seme di quello successivo, così la vecchia divinità dell'autunno
e dell'inverno si trasformava nella giovane Dea della primavera, in quella
infinita catena di immortalità che è il ciclo di nascita,
morte e rinascita.
Il Giorno di Brigid
di Valeria Melissa Aliberti
Era la ventesima notte ed il fuoco ardeva tranquillo nel recinto circolare del bel tempio rotondo della Dea.
Le diciannove sacerdotesse dormivano serene nei loro letti. Sapevano che la Dea stessa stava vegliando, in quelle ore, la fiamma sacra
All’alba si sarebbero svegliate per celebrarLa poiché il sole nascente avrebbe illuminato il giorno che segnava il periodo del Suo risveglio come fanciulla della primavera.
Ci sarebbero stati canti, musiche, allegre danze e gioiose sfilate lungo tutto il villaggio.
Le donne più giovani avrebbero impersonato la bella Dea brillante e avrebbero portato casa per casa la bambolina di Bridie, che avrebbe benedetto con la sua fresca grazia ogni famiglia.
Si sarebbe munto il latte ed i piccoli agnellini avrebbero accompagnato la festa con i loro teneri belati.
Le sacerdotesse perciò riposavano, fiduciose.
Tutto era silenzioso e solo il fuoco scoppiettava allegramente, innalzando nell’aria il profumo resinoso del legno e accarezzando le ombre con i suoi colori vellutati.
E piano piano, poco per volta, accanto alla fiamma, come se a crearla fosse stato il fuoco stesso, prese forma una bella figura. Una fanciulla dagli occhi di brace, dolci e selvaggi. I capelli lunghissimi, impreziositi da una coroncina
di fiori, le ricadevano morbidi sulla schiena e un velo candido e sottilissimo le ricopriva il bel corpo.
Si guardò intorno sorridendo.
Ravvivò il focolare e poi, prendendo tra le mani una delle fiammelle, uscì dal tempio senza far rumore.
La notte era profonda ma il cielo terso era puntellato di stelle. L’aria era ancora fresca della neve che rivestiva
la terra come un manto soffice.
Il freddo era pungente ma la giovane sembrava non percepirlo ed anzi, gioiva ad ogni carezza del vento.
Era Brigid sovrana, la Dea Vergine della rinascita.
I suoi piedini si posavano sulla neve come a passo di danza ed a ogni loro tocco la terra sottostante si risvegliava scossa da un tamburellante calore.
Andò danzando di campo in campo, spargendo scintille del suo magico fuoco ovunque. Accarezzava ogni albero
e al contatto con le sue mani candide i rami si riempivano di teneri boccioli e nei prati il bianco manto si scioglieva
e, timidi, facevano capolino i bucaneve.
La linfa scorreva nei tronchi e sottoterra e Brigid cantava di gioia.
Tutto fremeva avvolto dalla fresca energia della giovane Dea.
Quando l’orizzonte iniziò a schiarirsi Brigid tornò felice al tempio rotondo.
In quel magico momento i primi lievi bagliori dell’aurora illuminarono i visi delle diciannove sacerdotesse che si svegliarono all’unisono.
Era ancora presto ma tutte si alzarono e quasi in punta di piedi andarono al recinto del sacro fuoco.
Nella dolce foschia dell’alba videro una leggera sagoma femminea deporre una luminosa fiammella nel focolare.
La sagoma si voltò verso di loro, sorrise e poi scomparve divenendo pura fiamma.
Le sacerdotesse, incantate e felici, si presero per mano e cantando fecero il giro degli orti e dei prati del tempio.
La rugiada del mattino imperlava i nuovi germogli e rifletteva il baluginio dei raggi rosa.
La giovane Dea era tornata.
La primavera si stava risvegliando.
Liberamente
tratto e tradotto da:
https://druidry.org/obod/deities/brigid.html
https://www.brigitsforge.co.uk
Le
Muse nella Rete: mailing list ospitata su yahoo
Lisa Spindler (encyclopedia mythica)
Enciclopedia del Celti
https://digilander.libero.it/cortescontenti/feste2.htm
Link per chi vuol sapere di più su Brigid
https://digilander.libero.it/cortescontenti/feste2.htm#candlemas
https://www.celticworld.it
In inglese:
https://druidry.org/obod/deities/brigid.html
https://www.brigitsforge.co.uk
https://www.angelfire.com/nc/5s/sabats.html
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